Si sa che i model kit ed il merchandising in generale ormai vanno a braccetto con le nuove produzioni di anime e manga ma spesso Bandai esagera proponendo dei modellini con largo anticipo così che sia difficile affezionarsi ai soggetti mesi prima di vederli in azione.
Però con il Unicorn Gundam 03 Phenex giocano sul sicuro dato che si tratta di un mobile suit molto amato e stiloso già conosciuto dai fan di Gundam e che prima era disponibile in versione HG solamente come Premium Bandai metallizzato e costosissimo.
Quindi questo nuovo HG con il design del nuovo film Narattive in uscita a fine anno nei cinema nipponici è stato accolto a braccia aperte anche se diverso dalla controparte MG e con plastiche gloss invece che plate.
Ciò sostanzialmente vuol dire che i dieci sprue del Phenex sono parzialmente riciclati dal Unicorn HG destroy mode che conosciamo da anni.
Le differenze risiedono principalmente nel backpack mentre il resto è uguale e si monta allo stesso modo.
Le plastiche si tagliano bene anche perché questo tipo di plastiche metallizzate le sto rivalutando molto grazie alla buona resa cromatica e facilità di taglio senza troppe rifiniture.
Quindi se avete già montato i best seller degli ultimi anni, il cui successo è sancito anche dalla statua 1:1 che ha preso il posto del classico Gundam, vi troverete subito a casa.
La resa è ottima anche perché il contrasto tra l'oro e le clear parts aquamarina rendono benissimo ma ciò vuol anche dire che ha gli stessi difetti strutturali dei suoi papà.
Infatti le braccia non hanno il range di movimento che conosciamo ed amiamo grazie ai nuovi HG tipo il recente Galbaldy Beta.
Sarà questa somiglianza che un po ha smorzato il mio divertimento in quanto l'assemblaggio era tutto già visto e non mi ha dato nuove emozioni anche se è stato piacevole.
Con l'esperienza maturata con i suoi fratelli si procede velocemente e cambia giusto la cresta frontale della testa che è molto bella e con la giusta luce le plastiche brillano in magnera splendida.
Le spalle appunto presentano poca mobilità ed una cosa che ho notato solo in un secondo momento è l'assenza di decal ma forse nel film non saranno presenti contrassegni dato che nella storia, da quanto ho capito da quello scritto nel manuale, è un unità autonoma che scompare durante i test per riapparire anni dopo.
Ciò rende appunto meno facile amare il modello per quello che rappresenta e dato che si tratta di un film cinematografico ci vorranno un paio di mesi in più per vederlo nel torrente.
Le braccia sono un altro punto debole del Unicorno dato che per quanto belle con la spada riposizionabile hanno a mio avviso uno snodo del gomito poco efficace.
Infatti ormai siamo abituati ai doppi giunti che permettono di piegare il braccio, ed anche le ginocchia, in magnera meno artificiosa di una semplice action figures ed anche se non mi aspettavo il magnifico inner frame del Unicorn RG francamente speravo in una modernizzazione del modello.
L'effetto scenico da fermo ed in certe pose è ottimo ma la posabilità non è paragonabile ai prodotti del 2018 con i quali va a competere.
Certamente affascina i fan ma è sostanzialmente un repack di qualcosa di ormai vecchiotto e queste operazioni da parte di Bandai incominciano ad essere troppo frequenti come il nuovo Leo seguito subito da una variante per Divers e così per il Galbaldy Beta ed il Galbaldy Rebake dove però cambiano molti pezzi.
Così questo Phenex mi riempie di gioia anche se mi fa pensare che è solo merchandising per promuovere un film che non posso neanche vedere, e giusto da poco è stato annunciato il Sinanju Stein HG tratto da Narrative che sarà leggermente diverso da quello P-Bandai e che ho già preordinato perché sostanzialmente sono un pollo.
Per convincermi a comprare questo ed altri modelli figosi basta davvero poco dato che sono belli ed evocativi così da stare bene in collezione.
Le gambe sono come al solito la parte migliore dell'Unicorn insieme al torace ed è stato bello crearle nuovamente.
Lo schema dell'Unicorn HG è comunque abbastanza articolato grazie alle varie placche sovrapposte ed alla grande stazza del mobile suit che lo rendono molto alto.
Lo stile del Destroy Mode è certamente uno dei punti di forza dell'Unicorn sia in animazione, il concetto di trasformabile e power up piace sempre, e come model kit da design tamaro aggressivo che rende davvero bene ma non offre grande stablità a causa dell giunture troppo molli a mio avviso.
Il bacino per quanto semplice rende bene grazie alle clear parts ed è divertente da montare perché alla fin fine quello che rende spassoso l'assemblaggio di un modellino è la gioia del costruirlo e qui si notano le varie scelte ingegneristiche apportate per rendere al meglio i vari pezzi anche in scala HG.
Ultimo dettaglio del corpo base da non sottovalutare è l'addome separato che permette una torsione del tronco migliore di quelli a pezzo unico ma anche qui nei modelli recenti si sta utilizzando un doppio o triplo snodo che permette un inclinazione maggiore.
Se avessero cercato di migliorare il molding sarei stato più soddisfatto a livello tecnico ma esteticamente l'Unicorn HG resta sempre bello da avere tra le mani e mi piace un sacco.
Ora si inizia il backpack e bisogna notare come sino ad adesso si è ripulito un solo sprue, infatti ci sono ancora un sacco di clear parts e moltissimi pezzi che vanno assemblati perché questi due scudiali con la coda contengono una miriade di parti, anche mobili, e sonoi meravigliosi.
Una volta assemblata al cosa mobile con le varie parti, ben quattro inclinabili, si monta la struttura portante che oltre allo scudo classico dell'Unicorn contiene anche parti del Banshee ed è molto stiloso e compatto.
Richiede un po di panel line per togliere la piattezza del dorato e con gli ultimi pezzi separati si completa utilizzando tutto il resto degli sprue e dato che sono pezzi identici l'assemblaggio è doppio e molto veloce.
Il risultato finale è impressionante ed una delle cose più stilose che ho costruito negli ultimi tempi, si capisce subito però che con questi cosi sulla schiena il modello si potrebbe ribaltare al volo.
Il pezzo che collega il backpack originale a quello speciale è composto da una singola striscia di plastica rigida e questo mantiene la stabilità ma non permette di orientare bene le ali dorate.
Il fucile in dotazione è quello classico e nonostante l'Unicorn Gundam 03 Phenex sia pieno di spade laser sugli avambracci e nel backpack non ci sono in dotazione delle lame azzurre ma i fori sono compatibili con quelle classiche di diversa lunghezza.
Infine c'è anche uno scudo del primo tipo, già predisposto in Destroy Mode, che molti usano per fare scena ma nelle immagini ufficiali sembra che non venga usato in Narrative.
Ora il modello è pronto a stare in piedi nella nostra collezione dato che qualsiasi cambiamento della postura lo farà cadere.
Resta comunque un bel pezzo da avere e da vedere che rimanda riflessi dorati e quell'aria imponente da real robot che sa di essere figoso.
Grazie ad un action base 2 è possibile dare maggiore mobilità al Phenex che visto da dietro è proprio bello.
Nell'attesa di vedere i film e sapere cosa fa esattamente questo mobile suit e qual'è la sua storia sono soddisfatto dell'acquisto e del tempo speso ad assemblarlo, rimango in attesa del Sinanju Stein così da completare il set.
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