Il Gundam della domenica - Leo il Gunpla Evolution di Gundam Wing


Ci siamo, i model kit di Gundam fanno un altro passo in avanti grazie al Gunpla Evolution Project che non è un piano fallimentare uscito da un ennesimo remake di Evangelion ma un notevole miglioramento per lo standard HG dei babbaccetti Bandai.
Francamente non ho mai considerato particolarmente il Leo come mobile suit ma essenzialmente lui è lo Zaku II di Gundam Wing e dato che modelli HG di questa serie ne esistono pochi, alcuni come il Deathschyte sono davvero vintage, ma dopo aver iniziato la costruzione sono davvero entusiasta di questo modello.


Mi ha sorpreso molto che la scatola fosse così sottile ed aprendola ci sono effettivamente solo tre sprue che occupano pochissimo spazio ma danno una resa eccezionale.



Una grande innovazione di questo modello sta anche nel manuale non solo scritto anche in inglese ma con gli sprue da usare evidenziati come per i modelli MG e le sezioni da utilizzare dato che gli sprue sono disposti in modo furbo così da avere sottomano tutte le parti in una singola zona.




In questo modo costruire i pezzi è semplice e veloce soprattutto grazie al fatto che quasi tutto il modello è speculare e quindi richiede di costruire due paia di ogni pezzi e si differenzia il lato sinistro e quello destro solo in certi punti.



Gli snodi sono ottimi ed anche qui il Gunpla Evolution Project dinostra come il concetto di poly cap gommose degli ultimi decenni sia ormai superato in favore di un semi inner frame rigido ma versatile come quello del Barzam.




Infatti anche qui gli incastri sono a scomparsa, nelle ginocchia e nei gomiti i pezzi si sovrappongono così da creare un effetto visivo che nasconde le giunture ma permette una grande posabilità, e con qualche panel line la resa è ottima.




Visto che si monta come un MG si parte dalle gambe e poi si va al bacino e le parti superiori così da mettere in piedi pezzo dopo pezzo il modello.
Le alette anteriori sono separate e mobili ed anche se il Leo ha il "culone sporgente" per i razzi la stabilità è eccezionale.



Il torace grazie ai pezzi ad incastro riesce a dare una grande mobilità con il doppio snodo nel busto conferendo un buon senso di profondità inoltre le plastiche morbide si tagliano benissimo lasciando pochi segni facilmente mascherabili.
Infatti il Leo è adatto a tutte le fasce di utenza ed anche costruito a secco come faccio io rende bene ma colorato è anche meglio e per quanto non sembri dal design semplice ha molti dettagli.



Il tempo di realizzo è breve ed al posto delle solite poly cap si usano dei pezzi di uno sprue più morbido lasciando giusto le PC-7 sferiche in circolazione per gli snodi degli arti principali.




Teoricamente in questo modo l'usura dei pezzi "giocati" è inferiore allontanando il terrore che le giunture si smollino e come già detto il Leo ha una grande posabilità che grazie alla sua compattezza lo rende stabile in magniera impressionante a confronto degli HG cavi di una volta.


Arrivati a questo punto gli sprue sono quasi vuoti e rimane solo la testa e le armi da montare, trovo che questa tecnica di costruzione modulare sia ottima per procedere con calma ed essenzialmente costruire il Leo è stato puro divertimento.



dato che questo model kit non ha nessun adesivo non ci sono contrassegni particolare ed il monocchio è formato da un vetrino giallo trasparente che però non mi sembra dare il giusto risalto allo sguardo del Leo così prima di fissarlo ho colorato di oro metallico il fondo per dare più lucentezza al pezzo.



A mio avviso l'effetto rende bene anche se forse sarebbe stato meglio un cromo argentato ma visto che non ce l'ho direi che posso essere soddisfatto dell'effetto così come delle strisce laterali ottenute con il marker capillare che sicuramente è meglio di qualsiasi adesivo.



Lo scuso è solo un paio di pezzi ma rende ottimamente con il porta spade interno e lo snodo mobile per orientare il pezzo una volta fissato sulla spalla.



Il fucile è semplice ma molto dettagliato e sebbene non mi piaccia molto la tanica di diserbante come caricatore con qualche rifinitura rende bene e certamente queste pessime foto non gli rendono giustizia.


Diciamo che anche qui sono rimasto sorpreso da come il pezzo sia venuto bene con pochi ritocchi e certamente i pro lo coloreranno in magnera realistica ma anche così non mi dispiace.


Questa è davvero un evoluzione notevole dato che si tratta di un pezzo standard e non di qualcosa fatto su misura come il Barzam e l'Unicorn RG che risultano più come dimostrazioni che non pezzi standard.



Dalle foto si nota poco ma le stabilità del pezzo è assurda e certe pose un vecchio HG fatica a farle senza contare che il Leo ha quel senso di massiccio che difficilmente si trova nei modelli di fascia bassa.


Il prezzo del Leo è esiguo e la resa ottima per questo trovo che sia un ottimo inizio per altri modelli, in fondo anche gli Zaku  ed i GM ed altri pezzi base posso essere assemblati con lo stesso concetto ma Bandai ha voluto dimostrare che può fare cose simili con un soggetto inedito per gli 1/144 che va ad alimentare la mia fornita collezione di Gundam Wing.



Naturalmente la mia configurazione preferita è quella con lo scudo a spalla ed anche la spada laser non stona dato che come concetto i mobile suit di OZ sono molto cavallereschi.
Purtroppo il GEP resterà più come side agli HG ma anche gli ultimi modelli standard stanno avendo dei miglioramenti strutturali di cui il Leo potrà essere un apri pista per un concetto più semplice di assemblaggio.
Vedremo cosa succederà in futuro ma già adesso sono molto soddisfatto di questo modello e del suo incredibile stile.

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