Il Gundam della domenica - Galbaldy Beta una novità dal passato


Novità, novità come se pullulasse l'estate ed avessi tempo libero che in realtà non ho quindi per rimediare mi sparo tanti bei model kit dal Giappone che nei nostri negozi arriveranno solo dopo questa afosa parentesi tra due temporali.
Dopo essermi sollazzato con i nuovi SD Cross Silhouette si ritorna ai classici HG con un modello nuovo ma così nuovo che esce direttamente dal bellissimo Z Gundam del 1985 giusto giusto con qualche anno di ritardo.


Effettivamente si sono resi conto che di certe serie non esistono praticamente modelli moderni e di Z Gundam e dello ZZ esistono pochissimi mobile suit a differenza della serie classica.
Così in otto sprue con un sistema abbastanza funzionale di montaggio c'è una vecchia gloria che torna alla vita come model kit moderno e molto posabile.




Il torace mostra subito la qualità del molding odierno con parti mobili che rendono le spalle molto versatili e con la parte superiore del torso ricca di dettagli.




Le placche superiori ricreano magistralmente il design degli anni 80 che per quanto squadrato, in pochi potranno dire che questo è il model kit che aspettavano d anni per la sua bellezza, bisogna ammettere che ha il suo fascino grazie alle parti sovrapposte.


La mobilità è ottima grazie al doppio snodo del torace e poi del bacino quindi a differenza dei vecchi Zaku questo Galbaldy, che secondo la wiki di Gundam deriva dalla fusione del cavalleresco Gyan  con il più grosso e versatile Gelgoog e si evolve nel prototipo del Rick Dias nonostante sia un mezzo della Federazione.




La testa infatti è molto i stile Zeon ma dopo gli eventi della Guerra di un Anno le tecnologie si sono fuse e non a caso sulla confezione si vede nello sfondo anche il bellissimo Hi-Zack.
Purtroppo però l'occhio non più essere direzionato e visto che è pure in rilievo, colorato con l'adesivo metalizzato, solo un modellista esperto può metterci le mani senza fare casino ma già così è molto accattivante.



Naturalmente i tubi vanno panellati così come le righe sulle spalle che necessitano di un inspessimento per togliere la piattezza e fare risultare le curve.
Infatti le plastiche si tagliano bene ed il colore vinaccia e marrone è un buon accostamento ma senza qualche ritocco risulta troppo plasticoso costruito a secco.
Da notare che la parte superiore può scorrere per rivelare la spada e fare la scena del Galbaldy che la estrae.



Le articolazioni delle braccia sono buone e permettono di ruotare il pezzo e girare il gomito denotando che non sono andati a riciclare vecchi pezzi.


Infatti il pezzo finito è massiccio e squadrato come i suoi antenati ma concettualmente parlando è anni luce avanti ai mobile suit a cui si ispira e non riesco a capire come mai questo risulti così bello mentre il Galbaldy rebake sembri un frigorifero.


Questo modellino per quanto dal gusto vintage, senza aggiungere dettagli improbabili come fanno i model kit di Gundam Origin, e capisco che Bandai sfrutti il ferro caldo o meglio il molding fresco per fare una variante di Gundam Build Divers ma rimango stupefatto come quello speciale si notevolmente più brutto e legnoso.


I piedi sono due fette di un certo spessore e lunghezza che mantengono in equilibrio il modello senza problemi.



Le gambe purtroppo sono della vecchia scuola con la parte cava a farla da padrone ma il dettaglio esterno risulta piacevole ed i nuovi snodi ad incastro sono funzionali permettendo pose che i vecchi HG si sognavano.



Per quanto questo tipo di innesto non mi gusti molto fa il suo dovere ma la cosa migliore sono le varie placche che vanno a comporre la gamba che grazie agli strati sovrapposti ricreano una forma si quadrata ma molto piacevole.


Anche qui ci sono diversi dettagli che si possono fare affiorare e la combinazione di colori mi piace molto dato che restituisce un forte impatto visivo che rende fieri del proprio lavoro di costruzione.




Il tempo che gli ho dedicato è stato poco ma appunto servono poche rifiniture e certi dettagli tipo il retro del gonnellino sono una gioia per gli occhi ed anche le due parti frontali separate sono un piacevole tocco di classe che permette una discreta posabilità.



Le placche laterali andrebbero lavorate meglio perché oltre a panellare i tubi andrebbe colorato il centro per eliminare la zona grigia del pezzo ma l'effetto finale è comunque valido senza contare che questa parte ricorda molto il Gellgoog solo in scala più piccola.


Il backpack è forse l'unica delusione del modello perché risulta troppo piatto ed anonimo anche se ha diversi dettagli in rilievo e l'avrei preferito di colore nero o grigio per staccare un po dal resto.


Così il piccolo Galbaldy vede di nuovo la luce dopo decenni di model kit vintage pre high grade, delle cose monoblocco senza colori ne giunture che fatico ad apprezzare, ma come al solito mancano ancora le armi che però questa volta non mi hanno annoiato.



Lo scudo infatti è stiloso e molto performante, può essere richiuso posizionando diversamente gli incastri ed ha un design piacevole e moderno da soldato di fanteria spaziale.


Però a sorprendermi è stato il fucile che risulta ottimamente dettagliato e dalla forma diversa dai soliti che hanno gli Zaku ed i Gundam della trilogia classica.


Le due spade laser non sono male di colore giallo e come al solito si sono piegate all'istante ma la curvatura può rendere bene nelle foto con il colpo simulato.


La posa dell'estrazione della spada non rende bene a causa delle mani chiuse e vista la funzione di questa scena potevano mettere almeno una mano aperta per dare l'impressione che il Galbaldy stesse cercando di raggiungere l'elsa con le dita.


Una volta impugnate però la scena rende ottimamente e lo scudo ripiegato permette maggiore posabilità al modello.


In modalità lunga invece è ottimo per mettere in copertura il Galbandy mentre prende la mira con il fucile che come spesso accade è difficile da fare impugnare al modello a causa del calcio che urta contro il braccio.


Questa posa sembra tanto figa ma è alquanto innaturale come imbraccia il fucile però d'altronde è un robottone che impugna un fucile e di per se è già sbagliato per essere concettualmente un real robot ma chiudiamo un occhio ed apriamo il cuore per quello che è un bel model kit.
Il Galbaldy Beta rappresenta la fusione tra la tecnologia della Federazione e quella di Zeon in un tripudio di design anni 80 che mi piace sempre un sacco e quindi trovo che sia un pezzo da avere in collezione assolutamente anche se questo mobile suit non è mai stato usato da nessun personaggio famoso.

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