The Seven Deadly Sins... il videogioco


Il tempo è tiranno ed eccomi a fare la recensione del videogioco di The Seven Deadly Sins ancora prima di quello del manga e dell'anime, continuavo a dire poi lo faccio ed adesso è fuori tempo ma almeno per il gioco sono quasi in orario.
uscito ad inizio febbraio completamente in sordina questo picchiaduro ad arene, con elementi JRPG, non è il gioco che i fan meritavano ma certamente è quello che ci hanno dato e quindi ce lo teniamo con i suoi pregi ed i suoi molti difetti.


Le avventure di Meliodas e dei sette peccati capitali sono per me uno dei migliori shonen degli ultimi anni, un po come Dragon Ball parte molto sull'umoristico per poi diventare uno splendido action pieno di personaggi stravaganti e memorabili.
Infatti la magia non è che un pretesto per dare ai sette peccati, ai cavalieri sacri, ed ai dieci comandamenti poteri strani ed abilità uniche degne di JoJo.


Trattandosi principalmente di un picchiaduro ad arene, a volte contro più avversari normali e tag team tra personaggi sino alle boss fight contro mostri giganti, l'azione è veloce e frenetica ma la grafica non è sempre all'altezza soprattutto negli stage con gli spazi ristretti.


A volte però anche nelle mappe aperte la telecamera fatica a seguire l'azione rendendo certi passaggi difficili da capire.
Non mi piace molto il fatto che una volta finita l'energia magica si resta inermi senza possibilità di attaccare per qualche secondo.


Infatti per ovviare a questo problema e migliorare le statistiche generali dei personaggi giocabili nell'avventura principale, i Seven Deadly Sins in pratica, c'è un sistema di power up sbloccabili non solo tramite punti cristallo ma con l'ausilio di oggetti specifici da ottenere in game.
Insomma ciò rende utile fare tutte le battaglie secondarie e da un piccolo senso di progressione al gioco che già segue la trama sino quasi alla fine e quindi senza incentivi diventava prolissa come quella di Dragon Ball FighterZ.


Però devo ammettere che le missioni di raccolta con Elizabeth sono incredibilmente pallose anche se una volta capita la meccanica, ovvero far sconfiggere tutti gli avversari da Hawk prima di raccogliere, si fanno anche facilmente.
Anzi il gioco in se è alquanto scorrevole, sebbene per vincere al meglio alcuni scontri bisogna capire le meccaniche di gioco di certi personaggi, e tutto sommato il misto adventure picchiaduro non mi dispiace.


Il sonoro giapponese con i testi in italiano è una buona combinazione per rivivere a pieno le avventure di questa splendida serie, se avete letto bene il gioco si capisce che il gioco è pieno di difetti ma che mi piace lo stesso un sacco.
Questo è principalmente dovuto al fatto che effettivamente è il primo dedicato a The Seven Deadly Sins, e spero che non sia l'ultimo, quindi ogni evento e battaglia mi sembra una gran novità a differenza di Naruto e One Piece che ormai ripercorrono per la milionesima volta la stessa storia.


The Seven Deadly Sins non è un gioco perfetto, stona un po che nel 2018 esca un prodotto così poco curato ma nonostante ciò ha delle grandi potenzialità.
La modalità duello non è il massimo ma sbloccare una trentina di personaggi è comunque un altra sfida che allunga il brodo e rende questo gioco degno di essere vissuto.
Mi sta piacendo un sacco ed effettivamente era da tempo che non giocavo ad un picchiaduro sui manga/anime che fosse una novità quindi nell'attesa di Hokuto no Gotoku è un buon diversivo tra una caccia di Monster Hunter World e l'altra.
Naturalmente è un must per gli appassionati della serie che con il cuore riusciranno a chiudere un occhio e rimare soddisfatti lo stesso.

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