Continuiamo a recuperare post vecchi, si vede dalla qualità old delle foto, ed adesso che sono in frenzy per l'arrivo imminente del Gundam Sandrock HG diamo un occhiata ai miei vecchi model kit della serie Gundam Wing che sono così vintage da non essere neanche classificati High Grade.
Si tratta appunto di una vecchia concezione di modellismo ma per capire meglio date un occhiata all'unboxing qui sotto.
La confezione di piccole dimensioni contiene effettivamente pochi sprue ma siamo già nel 2000 ed infatti questa seconda versione del Deathschyte Hell ha la cover realizzata in una computer grafica avveneristica per l'epoca e presenta già degli sprue multi color.
Inoltre è presente un personaggio da colorare totalmente fuori scala ma che è un piacevole extra ancora oggi.
In questi vecchi kit si parte sempre dalle gambe che sono spesso speculari e quindi semplici da realizzare in serie anche perché come potete vedere dentro sono praticamente cavi con giusto un paio di poly cap a fare da giunture.
I piedi sono due parti unite orizzontalmente cosa che adesso fa ribrezzo ma all'epoca era consuetudine ma nonostante Bandai cercasse di migliorare lo schema colori con gli adesivi non ce ne sono per dare il bianco alla parte superiore così li ho colorati a mano con scarsi risultati.
La testa non è male se non fosse per il diadema che non resta molto fisso e loccia un po ma magari è un difetto del mio dato che nonostante si tratti di una ristampa è realizzato nel vecchio modo quindi ci sono parecchie imperfezioni negli stampi a differenza dei giorni nostri in cui tutto combacia alla perfezione.
Per il gonnellino frontale ci sono invece degli adesivi per dare il colore ma non per il simbolo che sono andato a colorare di rosso a mano.
Purtroppo queste plastiche non sono di grande qualità, il model kit costa effettivamente pochi euro, ma per fortuna i marker capillari fanno il loro lavoro anche se quelli per colorare faticano a fare presa su queste plastiche scivolose.
Il torace è molto legnoso ma grazie a degli adesivi metallizzati riprende un po di colore anche se non ha praticamente mobilità come potete vedere dai perni delle spalle fissi.
Però tutto sommato, e tutto agganciato, fa una discreta figura grazie ad altri adesivi per dare il bianco e davvero non mi capacito del motivo per cui non ne abbiano realizzati due per i piedi.
Le braccia hanno movimenti molto basilari ed il gomito è essenzialmente una vecchia poly cap ormai in disuso per questo tipo di connessione.
Le mani sono anch'esse in gomma e pure loro sono state eliminate in favore di parti in plastica per avere una miglior tenuta.
Così da lontano fa comunque la sua figura e manca ancora la parte migliore ovvero le ali mantello e la falce.
Le ali sono sorprendenti e si richiudono bene lasciando un ottimo effetto grazie ad altri adesivi che colorano le parti giuste.
Anche lo scudo grazie agli adesivi, davvero tanti e metallizzati, rende bene passando da un pezzo di plastica grezzo a qualcosa di decisamente bello da vedere e si nota che è l'evoluzione del Deathschyte.
Per la falce ho usato un marker verde metallizzato così da dargli un po di lucentezza anche se adesso uso altre tecniche.
Insomma eccolo qui insieme al suo predecessore ed al suo successore il D-Hell Custom, che avevo già realizzato da tempo e che è classificato come HG, diciamo quindi che il terzetto è al completo ma se facessero un nuovo modellino HG lo prenderei sicuramente perché si tratta di uno dei mobile suit che preferisco di questa serie.
Se lo trovate a poco non fatevi spaventare dal suo essere dannatamente vintage perché il bello è proprio curarlo e migliorarlo sino a renderlo il piccolo gioiellino che merita di essere.
Commenti
Posta un commento