Iniziamo la settimana con un classico perché la voglia sale, nell'attesa del pacco con dentro Mazinger Z Infinity Ver. dal Giappone, e per quanto Tetsuya mi sia sempre stato sulle balle il Grande Mazinga è bello forte.
Forte nel senso di più potente, miglioramento del Mazinga Z classico e sorpresone nel film contro il Generale Nero ma come per gran parte del popolo nipponico non mi è mai entrato nel cuore, infatti è sempre la mia seconda scelta e l'ho costruito dopo il bellissimo Mazinger Z non a caso.
La componentistica è minimal anche se ha qualche pezzo in più rispetto al suo fratellino.
Anche qui ci sono parti in gomma e l'esoscheletro con viti e bulloni per dare movimento al Grande Mazinga.
Anche qui il Brian Condor è da rifinire pesantemente ed io ci ho solo dato una passata di blu per il dare più effetto al cupolino trasparente e qualche linea scura per esaltare le forme.
La testa è un bel pezzo anche se gli occhi con gli adesivi non piacciono molto perché se messi male danno quel senso di strabico che urta il mio senso estetico.
La griglia va inscurita ed il pezzo è pronto ad accogliere il Brian Condor o magari lasciato vuoto per fare qualche scena e diorama.
La costruzione dell'inner frame è semplice ed uguale a tutto la linea Mecha Collection compreso il Getter Robot vintage perché se Bandai fa una cosa bene la sfrutta sino all'impossibile.
Armiamoci quindi di un piccolo cacciavite ed assembliamo lo snodo con la giusta rigidità così che possa essere orientabile senza smollarsi subito.
Oltre al rivestimento rigido per l'addome ed il collo si usano le parti gommose per il torace, unita al Great Boomerang che si fissa con dei perni all'interno e quindi non più rimovibile per le pose, ed il mutandone con l'adesivo per simulare lo sportello del missile centrale molto equivoco creato da Go Nagai.
La resa delle parti assemblate è però ancora adesso ottima anzi quel senso di vintage che emana è una delle cose che mi piace maggiormente di questo modello.
Le braccia sono leggermente diverse da quelle del Mazinga Z anche se la costruzione è identica, quindi nulla di nuovo ed aver costruito l'altro modello aiuta molto a velocizzare i passaggi.
E' inutile mascherare certi tagli che poi non sono a vista quindi si possono saltare certi passaggi e dedicarsi all'esterno con particolare attenzione a tagliare bene con un colpo netto le mani di plastica.
Considerando che è un concept del 2001 mi stupisce sempre che ci sia il pugno a molla da tirare ma fa parte della gimmick del personaggio anche se avrei preferito il boomerang.
Le gambe si differenziano per l'aletta e lo sperone sul ginocchio da colorare con un adesivo.
L'effetto finale è valido soprattutto se panellato e grazie all'inner frame la stabilità è garantita.
Si tratta di un gran pezzo da avere tra le mani, molto più pesante e corposo di altri model kit e discretamente snodato.
Grazie al design con colori neutri va già bene a secco e dipingere la gomma non mi convince tanto.
Le ali hanno un molding bello pieno e risultano corpose e ben delineate nonostante siano monoblocco e non si possano spostare, però per quanto mi piaccia il design l'attacco a pressione non è il massimo per la stabilità e non avendo perni ne supporti è difficile fare pose in volo.
Come Mazinga Z ci sono le mani aperte per fare la scenetta della stratta di mano/rito di passaggio tra i due Mazinga ma la cosa più complessa è la spada.
Nonostante entri bene nei pugni forati le due spade del Great Mazinger sono completamente bianche e le ho dovute colorare a mano con i marker metallizzati e devo dire che l'effetto non è venuto niente male.
Purtroppo le articolazioni non permettono pose particolarmente plastiche ma è il pensiero che conta e spesso il piacere di aver costruito con le proprie mani un pezzo di storia dell'animazione robotica mitiga il suo reale impatto visivo con quello emotivo.
Senza una basetta piegare le ginocchia è molto rischioso e si rischia di perdere completamente la stabilità del modello senza contare che le gambe del mio si staccano facilmente ma credo sia un difetto generale.
La posa con il dito alzato per chiamare il fulmine e le ali è quella che preferisco ed adesso è in collezione messo così perché fa davvero tanto figo.
Il piacere di costruirlo non si può esprimere a parole, è come vedere la finale di Champions allo stadio con la propria squadra che vince, è un emozione che trascende la plastica del babbaccetto e si insinua dentro di te.
Per quanto vecchio, limitato nei movimenti, ed esteticamente datato per me il Grande Mazinga resta un pezzo di storia anche se non sarà mai all'altezza del suo predecessore, Tetsuya lo sa e forse per questo si suicida nell'attacco finale del manga, ma parlando del model kit si tratta di un gran bel pezzo da avere per ogni appassionato di robottoni.
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