Lucifer quando il diavolo diventa detective


Avevo sentito parlare del progetto di creare un telefilm su Lucifer, seguendo la scia di Constantine e del successo di Supernatural, ma poi me ne sono semplicemente dimenticato e non ho neanche visto il promo.
Ora però me lo sono trovato nel torrente dove vado a pescare, che astuta metafora, e quindi mi sono detto perché no? Il risultato è strabiliante e sono morto dal ridere, anche se forse un telefilm su Lucifero non dovrebbe fare questo effetto, e nel complesso mi è piaciuto molto con i suoi toni scanzonati.


Per chi non conoscesse il personaggio non si tratta del Lucifer Morningstar biblico ma di quello nato sulle pagine di Sandman che poi ha ricevuto una serie a fumetti tutta sua dal titolo appunto di Lucifer in cui l'annoiato signore degli inferi vive a Los Angeles e gestendo un nightclub ed aiutando la polizia a risolvere crimini.  


Detta così sembra una puntata cosmica ma invece la serie a fumetti di Mike Carey è vibrante di humor nero e pregna di quelle situazioni pulp dai dialoghi forbiti degna del miglior Tarantino.
Visivamente la produzione sembra un Law & Order dei poveri o comunque un telefilm poliziesco ordinario visto che Lucifer si muove in un mondo contemporaneo senza cose surreali.



Il maggior cambiamento risiede nell'aspetto del protagonista che da angelo biondo diventa il moro e barbuto Tom Ellis, che ha avuto una parte nel 2007 in Doctor Who ed ha fatto anche Merlin e The Walking Dead, che nel contesto funziona.
Il problema è che l'adattamento televisivo per seguire il filone comics-film della Marvel si lascia andare troppo a facili battute ed un alleggerimento della suspance che sfocia nella commedia come in Iron Man 3 e Thor.


Cambio di attore invece per il personaggio di Dan che nel pilota ufficiale è  interpretato da Kevin Alejandro mentre precedentemente era apparso Nicholas Gonzales, che aveva interpretato Dante Ramon in The Flash ed è diventato famoso con Melrose Place ed il telefilm di Sleepy Hollow e probabilmente non era piaciuto.


Lui è l'ex marito della protagonista femminile della serie ovvero la detective Chloe Dancer, separata e con una figlia piccola che lotta contro il maschilismo del sistema ed ha una vita difficile e disillusa.
E' interpretata da Lauren German vista anche in Chicago Fire e Hawaii Five O ed è una discreta topolona.


Anche qui però i toni da commedia rovinano un po il pathos che si crea anche se il rapporto tra lei e Lucifer è alcquanto intrigante visto che sembra l'unica a non subire il suo fascino.


Cosa che invece non accade alla psichiatra Linda che ci terrà compagnia per tutta la stagione psicanalizzando il diavolo.
Linda è interpretata da Rachel Harris che ha fatto davvero tante cose sin dagli anni 90 ma non mi piace molto ne come attrice ne come personaggio.



Insomma non è certamente il Lucifer cupo e satirico che mi aspettavo ma per la televisione, dopo i pessimi adattamenti di Constantine di cui devo trovare la forza di parlare perché verso la fine migliora, non è pessimo anzi risulta scorrevole e divertente come Ash vs Evil Dead anche se non dovrebbe essere questo il risultato.
Il problema è che l'horror ed il thriller vecchio stile ormai non sono per il grande pubblico e la televisione cerca di sfruttare i personaggi dei fumetti, come il cinema, adattandoli a quello che va di moda adesso ovvero l'action comedy con un nome di risalto per attirare il pubblico.


Certamente continuerò a seguire questa serie per farmi quattro risate, ma non credo diventerà un appuntamento fisso del blog come il Doctor Who e ci sono mille altre serie che sto seguendo, però la consiglio perché il fatto che gli autori televisivi non riescano a dare lo stesso spessore dei grandi sceneggiatori dei comics è naturale ma a volte viene fuori qualcosa di buono, diverso ma godibile, quindi dategli una possibilità.

Commenti