Continuano i post sui model kit storici che ho recuperato negli ultimi tempi, questa volta tocca ad un grande classico che spesso non viene apprezzato se non da chi ha giocato i vari giochi strategici dove la fa da padrone prima di entrare in possesso dello Z Gundam e dello Hyaku Shiki, si tratta del Rick Dias rosso di Quattro ovvero Char con gli occhiali.
Sebbene inizialmente non mi piacesse la sua forma alla fine si tratta di un mobile suit molto performante con vari punti in comune con gli Zaku ed il bellissimo Rick Dom e sebbene sia del 2002 gli sprue incominciano a presentare le caratteristiche dei moderni HG.
Infatti dei sei sprue che compongono il modello uno è multicolor con parti in plastica trasparente.
Pur essendo guidato da Char in incognito questo mezzo dell'A.E.U.G. è realmente verniciato di rosso e non rosa salmone come il suo precedente Zaku II ed il Gelgoog di cui ho parlato la settimana scorsa.
Per questo bisogna fare le panel line con il marker nero e sebbene le linee del mezzo siano molto squadrate e lisce ci sono un paio di dettagli da valorizzare non solo sulle spalle ma anche nelle braccia.
I perni che reggono le articolazioni sono particolari e servono ad ancorare gli spallacci e simulare al tempo stesso i tubi che fanno molto mezzo di Zeon.
Una cosa particolare e che si nota poco viste le mie scarse abilità di fotografo è il dito prensile che si differenzia dai precedenti HG, ed anche dai successivi dato che questo è solo il numero 33 della serie HGUC che ormai ha superato i 200 esemplari.
Il braccio finito urla anni 80 da tutti gli spigoli ma per me è sempre un bel vedere, nonostante gli anni passati dalla sua realizzazione le plastiche sono di buona fattura anche se le articolazioni con le poly cap di vecchio tipo sono molto rigide.
Il torace è praticamente mono pezzo con tre parti da assemblare per dare colore al modello ed anche qui nonostante le linee siano squadrate ed i colori dannatamente vintage, non è nero ma marrone scuro, il pezzo completo ha il suo fascino.
Devo ammettere che mi piace un sacco, non pensavo che rendesse tanto, ed invece una volta finito i dubbi se era un kit valido si sono dissipati.
L'ultimo tocco è dato dalla rastrelliera per le armi che esteticamente è davvero brutta ma alla fine risulta molto funzionale.
Una volta finito il risultato mi piace assai anche se il nero va dato a mano e le articolazioni delle braccia sono alquanto legnose, l'effetto visivo è quello di un mobile suit è massiccio e molto scalciaculi degno della cometa rossa.
Poi il fatto che Quattro sia uguale a Char e guidi un mezzo rosso è solo un dettaglio che a centinaia di soldati può sfuggire o più semplicemente viene taciuto per omertà.
La coscia è una partte semplice, in realtà tutto il model kit è di facile assemblaggio, ma bisogna inspessire i tubi per dare l'effetto giusto e togliere piattezza ad un dettaglio comunque curato.
I piedi sembrano degli enormi zoccoli olandesi e la loro dimensione spropositata serve principalmente a tenere in piedi il modello anche se un mobile suit costruito per il combattimento spaziale non dovrebbe avere queste problematiche.
Le giunzioni della gamba sono un po diverse dal solito e contengono un pezzo che regge i razzi dando maggiore spazio allo snodo del piede.
Il pezzo finito sembra un po sproporzionato ma anche il mezzo nell'anime di Z Gundam era così e nonostante il tempo passato questo kit è molto fedele al design originale.
Ecco un altra soluzione particolare di questo modello ovvero la poly cap per le parti del gonnellino frontale così da renderle mobili separatamente cosa che per i tempi era impensabile.
E' starna anche la conformazione dei pezzi ma il risultato finale è degno di nota e molto accattivante, sarà per questo che montando pezzo dopo pezzo il mio amore per questa unità così bistrattata è cresciuto e riaffiorato nuovamente.
Il retro invece mi ricorda davvero tanto un Dom con il gonnellino di quella forma ed i razzi, insomma questo è un mezzo per i nostalgici ed anche se non sembra ha un carattere forte e deciso che entra nel cuore del builder pezzo dopo pezzo.
Assemblate le gambe al bacino si ottiene un pezzo di tutto rispetto, dall'aspetto imponente e dalla scarsissima mobilità ma poco importa dato che è davvero figoso.
La Testa ha la particolarità di essere apribile ovvero la parte rossa si alza per mostrare i meccanismi della parte oculare e sul retro vanno agganciati i tubi panellati di nero così da dare dettaglio al pezzo.
Ed eccola finita con il vetrino trasparente, lo stesso materiale delle spade e non un vetro lucido, e l'ennesima cosa particolare di questo model kit è la totale assenza di adesivi nonostante alla fine tutte le parti siano del colore giusto e con gli effetti ben marcati.
Manca ancora l'armamentario ed ecco i due mitra, molto Tommy gun, ed il bazooka che vanno poi inseriti nella rastrelliera sulla schiena per dare l'effetto di uno zaino pieno di armi.
I due motori per lo spostamento sono praticamente monoblocco e serve solo un po di nero per fare risaltare i bordi.
Infine la spada può essere riposta sul retro o abbinata alla lama e fatta impugnare, cosa che ho fatto nella versione in esposizione della mia collezione, che rende molto di più.
Sarà anche vecchio e poco conosciuto ma il RMS-099 Rick Dias è un signor robot e mi è davvero piaciuto costruirlo, forse anche perché legato a doppio filo ad uno dei miei personaggi preferiti dell'intera saga, e lo consiglio ai neofiti per imparare a costruire Gunpla partendo dalle basi.
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