Devilman e Netflix


Il tempo scorre veloce ed è da tanto che volevo parlare di questa serie di Devilman sviluppata per Netflix che ultimamente sembra inglobare film, telefilm, ed anche anime come un buco nero che bisogna per forza avere per godere di certe perle.
E' innegabile che serie come Daredevil e Strangers Things siano una spanna al di sopra della produzione media televisa e quindi un simile concetto di qualità on demand applicato agli anime non può che essere una manna... o forse NO?
Infatti abbiamo già visto come gli ONA di Saint Seiya Soul of Gold si siano rivelati un vero fallimento ma Devilman Cry baby fa discutere per altri motivi, primo tra tutti la sua surreale animazione.


Che Nagai non sia un mostro del disegno lo sanno tutti i veri fan che lo seguono da decenni eppure nonostante il design modernizzato richiami molto il suo stile il passaggio tra le immagini statiche che si possono vedere su un sito e l'animazione del cartone generano sensazioni diverse e molti si sono lamentati di questa scelta che poi non è così voluta.


Infatti sebbene da fermo sia molto stiloso, mi ricorda tantissimo i lavori di Peter Chung ed il suo Aeon Flux senza dimenticare Alexander, eppure in movimento rende poco anzi non si muove affatto certe volte lasciando solo lo scrolling del fondale o le zoomate.
Questo stile è dovuto principalmente al fatto che serie è stata realizzata in tempi strettissimi e da un team di poche persone.


Ciò mi rattrista perché con una cura maggiore sarebbe potuto essere il capolavoro che consacrava Devilman all'animazione invece sembra che questo splendido manga non riesca ad avere un adattamento degno.
L'opera di Go Nagai è l'horror per eccellenza, mai un fumetto è stato così cupo ed angosciante ed in questa modernizzazione non mancano il sangue ed il sesso condito con cose più moderne ma in linea con la storia originale in cui spesso gli uomini sono mostri peggiori dei demoni.


Personalmente però ho apprezzato questa piccola perla che ha creato tanto scalpore, si tratta certamente di un lavoro non perfetto e facile da criticare ma il risultato finale sono dieci episodi che mi hanno tenuto incollato allo schermo facendomi ricordare con gioia e terrore le vicende del povero Akira Fudo e del suo travagliato amore.
Se potete guardatelo perché criticarlo senza comprenderne lo spirito è un grosso errore e francamente merita di essere visto anche se capisco che non piacerà a tutti quindi spero che Netflix continui a supportare gli anime però con produzioni più curate.

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