Kyoryu Sentai Zyuranger, la versione originale finalmente sub ITA


La storia su come sono nati i Power ranger dal plagio dei Kyoryu Sentai Zyuranger ad opera dei rimanneggiamenti Saban la conoscono tutti ma in pochi hanno davvero visto questo tokusatsu del 1992, sedicesima serie del franchise, che per molti è l'icona dei super sentai ed ora è possibile vederli sottotitolati in italiano.
Grazie allo sforzo degli Italian Sentai Subranger siamo già all'episodio 30 su 50 e dico lo sforzo non solo per l'ottimo lavoro svolto ma perché spesso non è tutto oro quello che luccica ed i bei ricordi andrebbero lasciati riposare in pace.


Per quanto mitologica ed iconica questa serie non brilla ne per trama ne per character design anche se il ranger verde con quelle spalline e l'ocarina di Zelda sarà sempre nel mio cuore, senza contare che il Daizyuzin è un signor robottone ma forse è l'unica cosa che si salva a rivederlo.
Le scene di combattimento tra mostri giganti fatte con tizi in costume e modellini devo ammettere che mi piacciono ancora adesso e le preferisco a quelle cavolate in CG low budget che usano adesso perché come per Godzilla è l'omino dentro a fare la differenza.


Togliendo l'effetto nostalgia e il fascino che negli anni novanta aveva colpito anche Haim Saban resta poco per se paragonato ai serial di oggi forse perché era proprio l'anello di congiunzione tra il design serio dei telefilm con effetti speciali ed i prodotti per ragazzini di oggi.
Perché se il robottone era figo e molti mostri decenti al posto di Zordon c'è il vecchietto immortale Barza che veste malissimo e lavora come bidello ed i suoi guerrieri non sono da meno, nel sembrare degli scappati di casa.



Così la squadra è composta da cinque eroi delle tribù risvegliatisi al giorno d'oggi e che incarnano gli stereotipi dei Take That, ma senza Robbie Williams, con attori adulti che fanno gag sceme recitando malissimo e l'insopportabile Boi finto giovane che proprio non riesce a starmi simpatico.
Devo dire che a parte Geki e Burai gli altri mi stanno un po sulle balle e dubito che anche nel 92 mi sarei identificato in loro.


Bandora e la cricca di cattivi è praticamente la stessa della versione USA dove erano solo stati ridoppiati mentre passare dai liceali americani a questi guerrieri mal vestiti lascia un po l'amaro in bocca soprattutto per le situazioni tragicomiche che devono affrontare e le soluzioni particolari che adottano per vincere.
Gran parte dei nemici mette in atto dei piani che sono semplicemente ridicoli e l'unica costante è la presenza di ragazzini da salvare che facevano da specchietto per le allodole per i ragazzini dietro lo schermo.


Ci sono comunque momenti di potente altruismo e coraggio, le situazioni affrontate in queste trenta puntate sono più varie di altri super sentai, ed alcuni pistlotti educativi sono effettivamente sensati però la serie resta sempre sospesa in bilico tra il grottesco ed il minimal chic così da spiazzare anche chi come me vive di pane e tokusatsu.
Certamente non è una brutta serie ma è decisamente invecchiata male e figlia del Giappone che fu e non sarà più.


Questi fintigiovani e le situazioni demenziali sono poi evoluti nei ragazzi di oggi che combattono qualche invasore alieno con una ben precisa tematica di fondo e senz'altro gli Zyuranger sono stati un tassello importante dell'evoluzione di questo genere anche se non ne rappresentano l'apice come molti credono.
Scontrarsi con la realtà è dura e le aspettative spesso non vengono ripagate ma qui c'è l'inganno perpetrato dai Power Ranger che una volta rivisti con gli occhi da adulti sembrano dei pagliacci e nella speranza che gli Zyuranger non lo fossero ci siamo cullati nell'ignoranza ma non è così.
E' doveroso squarciare questo velo e scoprire come una serie del genere abbia portato ai tokusatsu che conosciamo oggi quindi guardateli anche se quello che vedrete potrebbe non piacervi.

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