Giusto perché sta arrivando God of War, pubblicizzato anche all'Olimpico, devo fare spazio sul HDD della PS4 e spostando diversi giochi su quello esterno ho riscoperto Dark Rose Valkyrie ovvero un JRPG che ho da anni e praticamente non avevo mai usato.
Quindi per una breve recensione a pelle ci ho fatto un paio di partite e ciò ha messo in subbuglio il mio gusto personale tra colpi di classe vintage e meccaniche troppo obsolete per un gioco Playstation 4.
La povertà tecnica del gioco si sposa malissimo con l'ottimo design dei personaggi e delle armi che sono notevoli mentre le animazioni appena passabili ed i fondali così piatti ed anonimi da sembrare un remstered HD da PS2 ma forse senza l'HD.
Dopo un po il senso di deja vu che mi assaliva durante i dialoghi, piuttosto lunghi e prolissi come in gran parte dei "vecchi" JRPG moderni, guardando i desiegni dei personaggi ha fatto scoccare la scintilla... è Kosuke Fujishima!
Infatti lo stile ricorda molto Sei in arresto e Oh mia Dea ed è molto più marcato che in giochi come Tales of Berseria che non mi aveva entusiasmato e nel bellissimo Tales of Zestiria e cui dovrei dedicare ancora tempo.
Il resto del gioco infatti è molto sottotono e da Compile Heart non mi aspettavo molto di più, sebbene i Neptunia siano divertenti, qui il gioco si prende troppo sul serio per strappare qualche risata e non si discosta molto da altre trame con un gruppo di giovani cadetti che combattono i mostri.
Il combat system è forse la cosa migliore con i suoi attacchi speciale e le mosse combinate ma il sonoro a parte le voi giapponesi non mi dice niente e come dicevo la grafica è incredibilmente datata.
La particolarità del gioco che probabilmente lo ha reso molto interessante in patria è l'effetto harem con il protagonista che dovrà "farsi amiche" le ragazze che combattono i Chimera e che nella fase di equipaggiamento sono così personalizzabili da poter scegliere il tipo di biancheria.
Infatti gran parte del gioco si vivrà nell' HUB della base dove bisogna rafforzare i legami e sviluppare nuovi armamenti per poi scendere in campo in città sino ad arrivare a dungeon molto elementari che non sono per niente piacevoli da esplorare.
Infatti nonostante le premesse sulla carta che potrebbero dare vita ad un buon anime o manga questa formula è stata tradotta in un videogioco lento e macchinoso che non riesce a decollare.
Peccato perché le battaglie sono intriganti ed il design dei mostri e di certi boss regge il confronto con le produzioni più blasonate ma per essere un gioco del 2016 è rimasto troppo ancorato a meccaniche ormai obsolete ed un incedere così frammezzato da caricamenti e dialoghi da risultare insopportabile.
Per capirci Dark Rose Valkyrie è una torta preconfezionata che sembra buonissima ma delude le aspettative rivelandosi insipida, purtroppo a parte qualche indie geniale ormai i JRPG si dividono nettamente in produzioni budget vecchio stile e titoloni che per accattivarsi il grande pubblico snaturano se stesse quindi forse i giocatori puri e duri potranno apprezzare questo gioco mentre io sono ancora dubbioso.
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