Tales of Berseria, quando essere vintage non basta


Diciamo che non aspettavo questo gioco con ansia ma date le ottime recensioni l'hype per il nuovo Tales of  era moderatamente alto eppure il prodotto che mi sono trovato tra le mani pur non essendo brutto non riesce ad eccellere in nulla a mio avviso.
Dal titolo della recensione si potrebbr pensare che il difetto di Berseria sia il suo ancoramento ai dogmi del JRPG di vecchia scuola ma invece per quanto il gameplay cerchi soluzioni giovani e dinamiche, come il combattimento in tempo reale con le combo, ad essere datata è la parte narrativa.


La storia di Velvet e della sua vendetta è così scontata e già vista, con sprazzi di Full Metal Alchemist e D-Gray Man, da fare quasi tenerezza ed i comprimari iniziali certo non aiutano ad amare il gioco.
Sarà appunto che Velvet inizialmente sembri una versione ancora più rincoglionita di Pollyanna alle prese con delle quest ai primordi del GDR, tipo vai nella foresta a dare la caccia ai cinghiali per comprare le medicine per il fratellino malato,  che me l'ha fatta subito odiare.


La sua repentina trasformazione in badassica sterminatrice di demoni vestita come una prostituta SM è così veloce e senza fondamenta che lascia allibiti.
Così come la sua fuga di culo dopo tre anni di prigionia che va proprio ad eguagliare le sofferenze ed il tormento del tradimento patito da Gatsu, quasi gemelli del destino che poi alla fine limonano ( cit. ), e poi dopo poco la voglia di giocare e cessata.
Magari poi lo riprendo ma Zestiria ha un impatto iniziale molto più sognante e coinvolgente, che fa calare il giocatore in unagico mondo e lo stimola a proseguire la storia, qui invece nonostante gli anni passati anche il comparto grafico è vacillante e chi si lamenta di Final Fantasy XV farebbe bene a non provare mai Berseria che non ha la scusa della gestazione teavagliata ma è semplicemente arretrato.


Il level design dei dungeon è quanto di più banale e svogliato abbia visto negli ultimi tempi e mi spiace solo dover usare immagini campionate per questo post, dato che la PS4 non mi permette di catturare ne video ne foto, per documentare questa caduta di stile.
La serie Tales of mi è sempre piaciuta e con alti e bassi è sempre stata sull'onda del successo ma qui anche le musiche sono sottotono e più che un capitolo per next-gen sembra il riciclone HD di qualche vecchio progetto o molto più semplicmente Namco Bandai non ha voluto spendere troppo puntando solo sul nome.
Ed è proprio questa la delusione maggiore, come era successo con Star Ocean, perché i bei ricordi e le aspettative si sono scontrate nuovamente con una realtà videoludica che ormai è distante da quella che mi aveva fatto appassionare a giochi del genere tanti anni or sono.

Commenti