Ormai non c'è dubbio, questa è l'estate dei ritorni graditi e dopo essere tornato in pista con Micromachines e smadonnato con la difficoltà ed il gameplay fedelmente legnoso del mitico Crash Bandicoot ritorna anche Final Fantasy.
Si tratta però di uno dei giochi più controversi della longeva serie di JRPG di Square-Enix perché all'epoca Final Fantasy XII aveva lasciato straniti milioni di videogiocatori con quello che era un gameplay all'avanguardia per il 2006 adesso associabile ad un Monster Hunter o un The Witcher dando ai fan un titolo free roming con combattimenti in simil tempo reale ed una storia matura.
Personalmente sono sempre stato innamorato dell'aviopirata Balthier, della sua compagna Fran, e del mondo di Ivalice ma concordo che Vaan e Penelo siano dei minchietti poco evocativi per un franchising così famoso.
Eppure il gioco mi ha affascinato con una storyline per nulla banale, in molti ci sono rimasti male per le morti dei protagonisti del prologo, e quel giusto equilibrio tra tecnofantasy ed epicità come era già successo in Final Fantasy VI con il ritorno dei cristalli e tanti nomi famosi e citazioni.
Il sistema del Gambit che combina strategia ed intelligenza artificiale al tempo non era stato ben accetto ma rivederlo adesso mi colpisce ancora perché secondo me è pura genialità e getta le basi per quello visto in Final Fantasy XV.
Sarà dunque per questo che rigiocarlo è stato un piacere, che o potuto fare sin dalla settimana scorsa grazie alla rottura del D1, e devo dire che l'unica cosa sottotono è il comparto grafico.
Per me in un JRPG è la cosa che conta meno e di certo non pretendo un gioco da PS4 visto che si tratta comunque di una remastered che come quella di Final Fantasy X soffre del distacco tra la resa dei personaggi principali ed i comuni NPG ma in generale si può chiudere un occhio vista anche la presenza dei contenuti della versione International giapponese con il sistema dei job zodiacali ed altre piccole modifiche che vanno a creare la versione definitiva di questa piccola perla.
Dato il costo contenuto per tutte le ore di gioco racchiuse in questo capolavoro, che comprende il sonoro con le voci giapponesi e le musiche sia remixate che originali, Final Fanatsy XII The Zodiac Age è un must per ogni appassionato.
Dopo oltre dieci anni ritorna uno dei capitoli più sottovalutati della serie e lo fa in grande stile ponendosi come un ottimo GDR per PS4 adatto a tutti i palati.
Personalmente ho preso al volo la limited edition che comprende il DLC per la colonna sonora orchestrata e la steelbox davvero figosa a poco più di quello normale che già è presentato a prezzo budget.
Sarà che Final Fantasy XII mi aveva affascinato al primo sguardo però non capisco chi si lamenta dicendo che non é come gli altri ma non si sforza di vedere la sua magnificenza che lo rende una perla da avere in collezione.
Non so se riuscirò a finirlo tutto nuovamente, soprattutto per le decine di ore di gioco necessarie in un periodo senza tempo libero, ma sono stato risucchiato come in un vortice da questa storia di tradimento e vendetta che mi fa tornare a sognare come quando ero ragazzo assaporando nuovamente uno degli ultimi JRPG veramente innovativi che osava proporre qualcosa di nuovo ed anche se non piace a tutti io lo adoro.
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