Sono trascorsi ormai diciannove anni da quando la serie Samurai Shodown si è evoluta nel primo The Last Blade portando i combattimenti 2D con armi a vette mai raggiunte prima.
Poi nel 1998 venne The Last Blade 2, o meglio Bakumatsu Roman Daini Tobari: Gekka no Kenshi in giapponese, e fu un gioco che gli amanti dei picchiaduro ricordano con affetto e superato solo da Soul Edge con il passaggio alla terza dimensione.
Infatti la versione Dreamcast di Bakumatsu Roman Daini Tobari: Gekka no Kenshi è stato uno degli acquisti migliori che abbia mai fatto quindi ora che il gioco è arrivato si Playstation 4 come #ps2ps4 non potevo non averlo.
Poi nel 1998 venne The Last Blade 2, o meglio Bakumatsu Roman Daini Tobari: Gekka no Kenshi in giapponese, e fu un gioco che gli amanti dei picchiaduro ricordano con affetto e superato solo da Soul Edge con il passaggio alla terza dimensione.
Infatti la versione Dreamcast di Bakumatsu Roman Daini Tobari: Gekka no Kenshi è stato uno degli acquisti migliori che abbia mai fatto quindi ora che il gioco è arrivato si Playstation 4 come #ps2ps4 non potevo non averlo.
In realtà con il preorder ho avuto anche la versione PS Vita ed un tema per la console portatile molto carino quindi la situazione è un po diversa dai precedenti classici PS2 rimastaerizzati, tra l'altro The Last Blade 2 non era mai arrivato in Europa e la versione PS2 era disponibile solo in Giappone nella linea che riproponeva i successi SNK nel 2006 unendo entrambi i capitoli in una compilation.
Il fattore nostalgico gioca un ruolo fondamentale in questi remake ma da vero appassionato di giochi di lotta posso dire che ancora adesso The Last Blade 2 è impareggiabile come giocabilità.
Il combat system e la caretterizzazione di ogni singole personaggio è magistrale, rendendo il roster variegato ed adatto a tutti i palati, quindi dopo averlo di nuovo fuso ecco la mia recensione.
Graficamente il titolo è ancora ottimo ed ha una pixel art decisamente ispirata e non lo dico solo confrontando le foto ma posso asserirlo dopo aver rispolverato, in tutti i sensi, il mio glorioso Dreamcast ed aver fatto un po di confronti.
La differenza principale è che nonostante il Dreamcast vada ancora con la scart posso vederlo a schermo intero e non sfigura su un televisore 16:9 full HD mentre il remake digitale presenta un riquadro al centro contornato dal bordo,
Inoltre non ricordavo che il Dreamcast avesse un D-pad così rigido e certe combinazioni devono essere inserite davvero in modo preciso mentre su PS4 c'è maggiore elasticità.
Come dicevo il titolo è cross buy e l'immagine sopra è quella della versione PS Vita che non sfigura affatto anche se la croce direzionale non risponde bene come quella di un pad.
Naturalmente si potrebbe pensare che la versione portatile è un po sottotono ma invece resta incredibilmente divertente per neanche 300MB di download e tecnicamente grazie allo schermo ad alta qualità della Vita è un tuffo nel passato che fa stringere il cuore.
PS Vita |
PS4 |
Invece su PS4 sfruttando anche il maggior numero di tasti dorsali riesce a dare combinazioni di tasti aggiuntive utili per certe combo ed il titolo è stato creato non solo per il successo dell'ultimo evento legato ai picchiaduro storici SNK ma anche per il venticinquesimo anniversario del Neo Geo che ha ospitato questi gloriosi giochi ed ormai purtroppo è dimenticato dalle masse.
Una delle cose che ho davvero apprezzato, oltre allo splendido sonoro e le voci giapponesi, è la possibilità di mettere il titolo in lingua nipponica direttamente dalle opzioni così da averlo davvero uguale alle versione giapponese per la massima fedeltà all'originale.
Questa chicca unita all'estrema giocabilità ed alle aggiunte che favoriscono l'uso dei cheat per sbloccare personaggi nascosti e diventare invincibili, segnalati nell'apposito menù, rendono The Last Blade 2 un picchiaduro adatto a tutti ma pieno di sfaccettature da scoprire per chi vuole impegnarsi.
Invece per chi vuole solo giocare senza difficoltà c'è anche l'opzione per il continue facilitato, come in molti The King of Fighters, perché il boss finale e certi avversari sono davvero ostici se non si impara bene ad usare tutte le funzioni di gioco.
Il triangolo per fare il parry e le diverse reazioni a seconda dello stile di lotta potente o veloce rendono questo picchiaduro immensamente versatile e dopo oltre dieci anni dalla sua nascita è ancora sofisticato ed elegante come solo pochi altri giochi sono riusciti ad essere dopo di lui.
Artisticamente parlando il gioco è una piccola perla e le immagini della galleria da sbloccare giocando sono una gioia per gli occhi ed il cuore di un fan amante dei manga, dei picchiaduro, e del Giappone feudale, quindi godiamoci qualche screen...
Anche certi finali sono animati e resi spettacolari per un gioco principalmente arcade come questo, che vanta ben 16 lottatori con l'aggiunta di due variant segrete ed il boss finale per arrivare a 19 che è poco di più di quelli presenti in Street Fighter V di cui tutti si lamentano per la scarsità di personaggi.
Al tempo, ed ancora adesso per un vero fan, bastava poco per divertirsi e trovare un gioco davvero bello.
Non erano necessari DLC o grafica stratosferica ma senza direzione artistica, bastava divertirsi e si rigiocava volentieri un gioco sino allo sfinimento e poi di nuovo ancora e questo è un grande pregio per un picchiaduro.
Infatti il versus locale, ad anche online in questa versione, rende The Last Blade 2 praticamente infinito ma per fare i venti trofei del gioco, purtroppo senza platino, basta davvero poco e senza neanche tanta fatica ma ciò farà certamente piacere ai Trophies Hunter.
Personaggi come Amano e Setsuna sono indimenticabili, e tra i miei preferiti del gioco, quindi posso dire che The Last Blade 2 è stato un piacevole tuffo nel passato ed ancora adesso merita di essere giocato.
Questa nuova versione alla fine non ha nulla di nuovo, anzi non ha l'hanafuda come minigioco, ma resta uno dei picchiaduro migliori di tutti i tempi ed una gloriosa perla da avere nella propria collezione digitale a tutti i costi.
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