Ormai che Saitama sia un eroe conosciuto da tutti è cosa certa, durante la pubblicazione dell'anime non si poteva aprire internet senza trovarsi di fronte qualche sua immagine quindi con l'avvento del manga di One Punch Man anche in Italia e lo streaming legale degli episodi tutti sanno chi è ma la domanda che rimane resta sempre la stessa... come è diventato un eroe?
A spiegare in parte questo mistero ci pensa il primo OAV dedicato alla serie dal titolo Road to Hero che ci presenta un Saitama ancora in allenamento con tanto di capelli e che fatica a sconfiggere i propri nemici e per questo si diverte un mondo a fare appunto l'eroe per divertimento.
In questo special di 24 minuti, in allegato al decimo numero del fumetto, si vede un Saitama giovane ed inesperto, in training per diventare un eroe in training, che cerca di sbarcare il lunario per non finire in mezzo ad una strada.
Infatti il nemico più pericoloso che affronta, oltre ai vari mostri erranti dall'aspetto strano, è la vecchia padrona di casa che chiede l'affitto arretrato di tre mesi e per questo più che per la giustizzia decide di aiutare il vecchio sarto che gli ricuce la tuta dopo i combattimenti.
Questo da inizio alla parte centralle della storia in cui Saitama arrivando alla palazzina dove dimorano i cattivi, il suo stesso condominio nei bassifondi gestito dalla vecchia, fa la conoscenza dei vari inquilini assurdi che lo abitano come il vecchio maniaco e poi i falsari sino ad arrivare allo scontro finale con il capobanda.
Questo nemico inebriato dal potere dei soldi e dalla corruzione attua la sua trasformazione, come nei classici shonen a cui siamo abituati, diventando così il pesce sadomaso fluo dal grosso pacco, o qualcosa del genere, e riesce a mettere in scacco Saitama sino a quando lui non realizza che sconfiggendolo potrà fare un sacco di soldi.
Le cose non vanno proprio come sperato perché infatti la vecchia lo caccia dalla palazzina perché ha fatto finire in galera tutti gli inquilini, poco importa se erano mafiosi, falsari, e pedofili, perché come sempre One Punch Man ci insegna che la vita è dura e la giustizia spesso non serve a niente.
Il nostro eroe si trova così sfrattato ed in mezzo ad una strada ma ci rimedia il costume che lo renderà famoso, almeno per noi lettori dell'opera di One, e questo spiega qualche retroscena anche se non come sia diventato così forte ma la cosa divertente è proprio questa e vedere Saitama in difficoltà è il punto focale di questo special che tutto sommato mi è piaciuto molto.
Invece gli altri due special sono molto più blandi e ripercorrono le storie di Genos e Sonic il supersonico con una durata ciascuno di soli 12 minuti ma sono entrambi molto divertenti ed animati benissimo come un episodio normale, che già di base è superiore a molte serie animate come Saint Seiya Soul of Gold, e le vicissitudini del povero Genos che cerca di fare la spesa mi hanno commosso.
Il fatto che lui sia il classico boy scout dei super eroi viene maggiormente sottolineato dal fatto che si perda a parlare di cose inutili in modo pomposo e quindi i poveri mafiosi che gli hanno solo chiesto cosa stava facendo li si trovano a sorbirsi tutta la storia compreso il suo atto di eroismo...
Lo scontro con il mostro cesso, no davvero perché One deve avere dei problemi mentali per creare nemici del genere, gli fa perdere la svendita di carne al supermercato dall'altra parte della città per soli due secondi, true story.
Alla fine chiarito il malinteso Genos capisce che sono dei criminali e li annienta con un colpo di cannone laser mentre loro gli sparano addosso inutilmente ma anche questa non era che una pomposa storia che stava raccontando a Saitama per spiegargli il ritardo.
No niente alla fine aveva trovato un terzo negozio ed ha preso la carne così possono mangiare tutti e due il sukiyaki, fine.
Per quanto breve mi è piaciuto un casino e Genos si riconferma un ottimo sidekick soprattutto per un eroe del genere.
Invece il terzo speciale vede come protagonista Sonic che dopo la sconfitta per mano di Saitama, o per meglio dire del suo pugno nei marroni, si è ritirato sui monti per fortificarsi.
Naturalmente questo per un giapponese vuol dire meditare sotto una cascata gelata ma Sonic si trova in un blocco mentale in cui non riesce più a combattere ed è dominato dalla paura del terribile avversario.
Questo fa si che durante il suo addestramento mentale non riesca a sconfiggere il ricordo di Saitama e neanche il serpente gigante ma per proteggere un piccolo cinghiale riuscirà a superare le sue paure e fare a fette il mostro.
Inizia così l'allenamento con il porcello che lo renderà più sicuro di se e grazie alle parole del cacciatore che gli racconta della sua rivalità con l'orso gigante Sonic capirà che deve affrontare nuovamente il nemico per poterlo battere e superare le sue angosce.
Questa parte dura poco ma è molto divertente e mi ha ricordato Ranma e le sue peripezie per allenarsi in modo inusuale.
Peccato che appena il ninja ritrova la fiducia in se stesso e lascia il cacciatore ed il cinghialotto loro vengano attaccati dall'orso cattivo e nonostante il suo ritrovato coraggio il cacciatore Frank non riesca ad abbattere la bestia selvaggia.
Entra quindi in scena Saitama, il porcello riconosce la sua terribile faccia dai manichini usati da Sonic per allenarsi e fugge terrorizzato, quindi il nostro eroe fa spallucce e si accontenta di carne di orso bruno per la zuppa e lo fa fuori con un colpo.
Tutto è bene quel che finisce bene, a parte che non finisce bene per l'orso ne tanto meno per Sonic, ma questo è un altro discorso e l'importante motrale che si impara da questi special è... nessuna.
Perché dovrebbe esserci sempre un senso, questo è proprio il cinico umorismo di One Punch Man che mi piace tanto e che stravolge i classici cliché dei manga contemporanei e proprio per questo lo adoro e vi consiglio la visione di questi tre speciali.
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