Stranger of Paradise Final Fantasy Origin - pessima grafica, ottima giocabilità

 
Eccoci con un pò di ritardo a fare le recensioni dei giochi PS5 che sto provando a raffica e di cui pubblico i gameplay in 4K sul canale YouTube, dopo aver familiarizzato con le nuove funzioni della console ed essermi immerso in Share Factory Studio posso finalmente giocare e godermi la next-gen anche se a volte con giochi un pò vecchiotti.
Il primo di cui voglio parlare è Stranger of Paradise Final Fantasy Origin che come capirete dal titolo del post è tecnicamente brutto ma decisamente valido da giocare ed è quello che conta.
L'idea di riprendere la storia del primo Final Fantasy in chiave action proponendo un sequel dopo trentacinque anni è un ottimo modo per omaggiare il brand e proporlo alle nuove generazioni.
Iniziamo con la mia video recensione in cui anche se non proprio alla cieca provo il gioco per la prima volta.




E' quindi innegabile che il lavoro su licenza svolto da Koei Tecmo sul lato tecnico è imbarazzante per un progetto recente, Nioh 2 è avanti anni luce anche solo nella versione PS4, eppure nonostante alcune imperfezioni grafiche Stranger of Paradise mi ha catturato.
Sia chiaro che non parlo di qualità del 4K o del frame rate, che in modalità prestazioni su PlayStation 5 resta valido, ma di un concept che sembra uscito dalla PS3 con muri invisibili a limitare l'esplorazione delle aree aperte e PNG realizzati davvero male ma per fortuna appena si entra in battaglia si dimentica tutto ciò e ci si tuffa in un azione sfrenata e dannatamente divertente come nel gameplay qui sotto.




Insomma la collaborazione con Square-Enix ha permesso nemici e scenari iconici senza contare il sistema dei lavori che associo volentieri a Final Fantasy XIV e perciò mi gasa un sacco.
Inoltre la possibilità di scegliere la difficoltà e giocare tranquillamente co-op sino a tre giocatori rende l'esperienza fruibile da tutti, infatti non si tratta di un soulslike sebbene ne abbia alcune caratteristiche, perciò non posso che consigliarlo a tutti i fan ed agli amanti degli action RPG.
Il sapore dell'occasione sprecata si sente comunque in bocca pensando che con un comparto tecnico migliore e qualche accorgimento al loot, spesso dispersivo addirittura più che in Borderlands, il capolavoro sarebbe stato totale ma già così abbiamo tra le mani un titolo divertente e giocabile a riprova che la grafica non è tutto.

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