Il Gundam della domenica - G-Armor parte 1 G-Bull


Le feste sono deleterie per molti versi ed anche quest'anno questo periodo non è per me il massimo quindi riesco a fare poco o niente delle mille cose che vorrei fare ma le energie ed il tempo scarseggiano.
Quindi questo post su un model kit davvero stupendo, che mi sono auto regalato per Natale, lo dividerò in due soprattutto perché la conformazione del Gunpla è davvero singolare.


Molti fan di nuova generazione non sanno che il Gundam, il vero ed unico RX 78-2, non è altro che il parto della mente di Yoshiyuki Tomino e Hajime Yatate che altri non è che uno pseudonimo dello staff che ha dato vita anche a Daitarn 3 e Trider G7 e si nota moltissimo vedendo questo G-Armor.
Infatti nonostante sia un HG ormai vecchio ha una scatola di notevoli dimensioni con una componentistica del Gundam realizzata ex novo nel 2004 e tante parti modulari impreziosite da una basetta dedicata.




Si parte non costruendo il simbolo della serie Sunrise ma il perno del G-Bull che nonostante le ruote fisse vanta un dettaglio considerevole.
Questo pezzo è la base per tutte le varie trasformazioni ed agganciamenti che il G-Armor può fare trasformando il Gundam in fratellino più realistico del Daitarn.




La chicca dei cingoli gommati è sminuita soltanto dal fatto che quello destro non voleva restare chiuso e ci ho dovuto dare un goccio di colla sulla giuntura ma l'effetto scenico è smodato.



Il corpo anteriore è letteralment ecavo dato che dovrà contenere la parte superiore del RX 78 e sebbene sia un kit datato ha i colori giusti per non farmi impazzire a colorarlo anzi ha un sacco di dettagli e panel line da valorizzare con i marker capillari.



Un altro dettaglio notevole è la presenza del pilota nella cabina di pilotaggio del G-Fighter che però è totalmente giallo essendo un pezzo dello stampo e con un po di colore bianco gli ho donato una divisa che con il cupolino trasparente fa quel giusto contrasto.
Per non peccare nelle rifiniture ho dato un mano di verde metallizzato per simulare lo schermo dei comandi e sono queste piccole finezze che mi rendono felice di costruirlo.


Praticamente il G-Bull è fatto e già molti sprue sono mezzi vuoti quindi serve solo il cannone orientabile, soprattutto per le trasformazioni, ed il gioco è fatto.



Ora possiamo passare al Gundam notando subito quanto sia diverso dagli altri HG che ho montato, innanzitutto sebbene non sia figoso come il Real Grade il torace è diviso in due e sono presenti diverse placche del core fighter per unirlo alle gambe.


Così non c'è un corpo unico come in altri HG e sebbene non abbia la moblità del Gundam Revive ha il suo fascino perché si trasforma davvero o quasi.


Il back pack presenta anch'esso una differenza con l'innesto per le spade che può essere orientato così da piegarle durante l'aggancio.
Ebbene si il Gundam è un mobile suit componibile e trasformabile che come vedremo in questa prima parte può diventare un carro armato e soprattutto può dividersi in due cosa poi ripresa da altri modelli nelle serie successive.



La testa è molto old style ma per il capofamiglia la Bandai riserva sempre il meglio e sebbene ci siano solo i due pezzi rossi, e gli occhi siano adesivi singoli, il dettaglio è così alto e preciso che basta poco per dare il nero ed il giallo dove serve migliorando nettamente la qualità visiva del pezzo.





Anche le braccia sono diverse qua quelle dei vari Gunpla a cui sono abituato e fanno un effetto strano anche perché usa delle poly cap vintage ma la mobilità è buona e sopratutto la spallina è separata dalla spalla.



La forma è molto squadrata e serve che sia separata per permettere il fissaggio del Gundam al G-Bull,
le else delle spade sono ben dettagliate e le lame sono clear come i modelli recenti.
Essendo questo un model kit a metà strada tra due generazioni è sorprendente come sia curato e valido ancora oggi.


Il fatto che sia componibile in diverse configurazioni senza tralasciare la mobilità ed il dettaglio generale è encomiabile e denota come i giapponesi amino questo modello e cerchino sempre di renderlo al meglio.


Il fucile è però di vecchia concezione ovvero non ha il disco colorate ed almeno un po va colorato per dare il giusto effetto.



Gli scudi invece sono incredibilmente solidi e dettagliati con le giuste colorazioni, la croce gialla è una parte che rimane in rilievo ed il retro è ricco di particolari che ho evidenziato con il real touch grigio.



Questo model kit ha due modalità di montaggio ovvero quella classica con il core fighter esposto e quella easy con il pezzo mancante.
Infatti sebbene serva solo a fare scena il core fighter ripiegato si attacca al torace del Gundam dando l'idea che non sia assemblato completamente mentre l'altro pezzo mostra l'armatura senza l'aereo come se non fosse presente.


Personalmente apprezzo maggiormente quello con il core fighter incorporato anche se data la presenza dello stesso in modalità aereo fare un diorama con le tre parti non è affatto una cattiva idea.
Per adesso mi fermo qui dato che come componentistica realizzare il G-Bull è come fare un HG completo anzi richiede un po di cure in più ma per la prossima settimana spero di completare anche il G-Sky e fare qualche foto del G-Armor con il Gundam in azione.

Commenti