Lo Shin Getter 1 della Kotobukiya con i suoi pro e contro


Sarà per i tre personaggi, la trasformazione con tre varianti, ed il fatto che era molto più violento di Mzinga ma Space Robot all'epoca era qualcosa di magnifico.
Solo anni dopo venni a conoscenza che effettivamente erano tutti robottoni di Go Nagai, e si capiva dal film in cui si scontravano anche, e successivamente lessi il manga originale che è ancora adesso una delle cose più iperviolente che amo.
L'apoteosi venne poi con Shin Getter Robot The Last Day la serie di OAV che ha iniziato a cambiare il mondo degli anime robotici mettendo gli occhi e facendoli sanguinare alzando l'asticella dello splatter oltre ogni limite ed adesso ho il modle kit di quella meraviglia.


Babbaccetti tratti da Shin Getter, a volte con design modificati e più meccanici tipo il nuovo Getter Devolution, hanno reso poveri i fan con i loro prezzi esorbitanti ed anche questo model kit della Kotobukiya è alquanto costosetto ma grazie ad un amico sono riuscito a trovarlo a buon prezzo.
La scatola è enorme e come al solito le mie foto non rendono ma si capisce dalla quantità di sprue presenti che raggiunge la ventina e nonostante ciò necessita di ritocchi.





Si parte dal collo nel costruire questo gigante, circa 19 cm con un apertura alare di 36 cm ed il Getter Tomahawk da 32 cm di dimensione artistica.



La Kotobukiya usa delle plastiche molto dure e quindi da tagliare non è semplice ma è apprezzabile la resistenza in un model kit così grande, inoltre ci sono le plastiche verti trasparenti che danno un tocco di classe.



Gli attacchi delle spalle non sono per niente articolati ed effettivamente la mobilità dello Shin Getter è davvero poca ma basta la sua figosa presenza per ripagarmi di ogni soldo e minuto speso per costruirlo.



La finta cabina è una delle parti più stilose con il vetrino ed anche qui il pezzo è già pre colorato e sagomato messo in una busta a parte come spesso accade con le action figures o le Frame Arms Girl che sto iniziando a collezionare.



Il back pack contiene gli innesti per le ali ben definiti con le lettere L e R così da avere l'incastro con l'angolazione giusta.
Il primo passo è stato compiuto ed il torace non rende ben l'idea di quanto diventerà grande anche se a tenerlo in mano si sente il peso di questo babbaccetto.



Per la costruzione della pancia ci sono due opzioni di assemblaggio e sebbene la clear part per il Getter Beam sia stilosa nelle pose normali stona parecchio ed ho preferito montare la parte liscia dato che non c'è possibilità di cambiarle.




La testa sembra minuscola a confronto del corpo e se paragonato alla versione D-Style è assurdamente piccola.
La parte frontale è un blocco già colorato e rifinito mentre per il resto si assembla facilmente e quella che sembra una paletta serve per orientare lo sguardo prima del fissaggio e trovo che sia una genialata.




Le braccia sono meno cave di quello che credevo e gli spuntoni in plastica Kotobukiya sono davvero pungenti.
L'articolazione del gomito resta però poco mobile a causa del disco che fa tanto figo ma non è il massimo della mobilità.



La spalla invece è molto cava date le sue dimensioni e tutto è retto da un pezzo snodato che permette l'inclinazione.
Almeno qui a differenza del D-Style le spalline sono marroni come nell'anime e l'effetto visivo è notevole per un appassionato come me.




Lo Shin Getter ha diverse mani per essere messo in posa o con il tomahawk in mano e naturalmente una a mano aperta ci sta bene più del pugno vuoto.



Le giunture delle ginocchia e delle caviglie sono particolari se paragonate a quelle di un classico Gunpla e mostrano parte del frame che è certamente meno meccanico ma lascia intendere che non è solo un insieme di giunture.




La gamba in se è tozza e cava per questo molto leggera ma grazie agli snodi rigidi resta ben salda anche se il modellino persa parecchio.



Ora viene la parte brutta perché nonostante la presenza dei vetri trasparenti mancano ancora un sacco di parti verdi metallizzate, ed alcune per quanto da montare solo letteralmente marroni, quindi dato che il kit non è fornito di adesivi bisogna colorarlo ed è meglio usare un verde metallizzato molto acceso.


Così l'effetto rende bene andando in contrasto con il verde più scuro dei vetri e dando riflessi metallici come se l'energia Getter pulsasse dentro lo Shin ed anche se non è vero mi piace tantissimo pensarla così.



Ma in realtà quella non è la nota dolente, dato che è divertente usare i metallizzati e si sbava poco così da non impazzire a ripulire, perché il vero difetto strutturale dello Shin Getter è senza dubbio lo snodo del baccino.



Infatti nonostante abbia un frame molto articolato resta troppo rigido per muovere bene le gambe e la cosa più agghiacciante è che il mio innesto prende così male la poly cap nel torace che si stacca.
Ovvero nonostante la poly cap sia all'interno e dovrebbe rimanere ad un altezza fissa si muove e addirittura l'innesto scivola via quindi devo stare attento a non sollevarlo dalle spalle se no le gambe si staccano e poi è difficile riagganciare il pezzo con la poly cap che non fa presa.
Inoltre bisogna colorare di verde i lati e per fortuna si sbava poco così da non lasciare segni sul bianco.


Quello dell'incastro è sicuramente un difetto devastante anche se la delusione maggiore sono state le ali che sono piccole e poco ispirate.
Il D-Style per quanto abbia due paia intercambiabili riesce a dare l'idea del pipistrello con le ali spiegate e richiuse mentre queste mobili in due parti sembrano sottili come quelle di una rondine e poco performanti a mio avviso.



Rende bene invece il tomahawk come le mega lame perché trasmette la potenza e la cattiveria dello Shin Getter anche se si tratta di pochi pezzi sagomati.


PRO - E' un model kit da avere per ogni amante del più bel Getter creato da Go Nagai e fa la sua porca figura in collezione.

CONTRO - Non è così rifinito come fanno credere le immagini pubblicitarie e presenta diversi snodi che possono dare problemi per realizzare certe pose.


Senza rifiniture nonostante il costo alto questo model kit rende poco a mio avviso e costruirlo a secco e poi rifinirlo è alquanto complesso perché come spesso accade per i modelli Kotobukiya con le plastiche rigidissime riaprire certi pezzi è praticamente impossibile rendendo certe aree da colorare irraggiungibili dopo il montaggio.


Come sempre l'apprezzamento del soggetto rende la costruzione nettamente più divertente e per questo sono passato sopra a molti limiti e difetti che però non mi sarei aspettato in un kit di questo calibro.
Il giudizio finale è positivo ma si poteva fare di più per le ali e per le parti verdi di braccia e gambe ed anche se alla fine resta un grosso pezzo di plastica la forza di questa semplice posa è così appagante che fa passare tutto il resto in secondo piano.
Non è stato bello come avrei voluto ma anche questa è un esperienza che fa maturare un builder e lo fortifica quindi se amate Getter Robot, anche quello classico dovete avere questi model kit.

Commenti