Zero Dragon Blood - lo spin off di Garo tradotto


In un panorama sempre più affollato da prodotti mediocri e senza anima, dominato dai bimbiminkia succubi di qualche youtuber Gg-giovane, pensare di recensire un tokusatsu per la grande massa è un utopia.
Qualsiasi anime scemo con ragazzine seminude e gente che si picchia a caso ha decine di subber pronti a tradurlo ma un prodotto che invece cerca di dire qualcosa di diverso dal coro non viene mai accettato.


È questo il caso di Zero Dragon Blood, una serie del gennaio 2017 tradotta da poco dagli Italian Sentai Subranger, che tutti coloro che si autoproclamano amanti del Giappone non conoscono e difficilmente potranno apprezzare.


Un live action che punta sulle tematiche horror surreali dei cacciatori di Orrori, infatti è un spin off di Garo Makai Senki, dove il protagonista è Rei Suzumura ovvero Silver Fanged Knight Zero sempre interpretato da Ray Fujita come nella serie precedente.


Il primo episodio tradotto dagli ISS non è affatto male anche se sorvola su molte questioni partendo dal presupposto che si conosca già l'ambientazione perché gli Orrori non solo semplici mostri ma veri e propri demoni mangia peccati ed uniscono un gusto del farlocco allo stile gotico creando sempre un design raccapricciante e di forte impatto.


Una cosa che sa già chi segue questa saga è la cura della regia nelle atmosfere, così come nella fotografia e negli effetti speciali ma soprattutto nei combattimenti con le spade e le scene d'azione molto più ricercate di un classico tokusatsu.


In Zero Dragon Blood, così come in Garo tanti anni fa, viene infatti usata molta CG per sopperire agli effetti casarecci e di fatto la resa è molto più simile ad un horror alla The Ring che non ad un Kamen Rider qualsiasi e ci sono varie ispirazioni pure dagli anime della Tatsunoko.


Infatti la trasformazione non è solo per affrontare il boss di fine episodio, il capo degli sgherri che vengono maciullati da Rei in forma umana, ma è anche l'ultima risorsa dell'eroe perché ha un tempo limite di 999 secondi un po come Polymar e Tekkaman che rischiavano di pagare con la vita il protrarsi della battaglia.


Come per Garo a motivare la storia e dare un senso di continuità agli episodi ci pensa una ragazza impicciona che non si fa i fatti suoi, Alice Hiromi interpretata da Kokoro Aoshima, che andando alla ricerca di un uovo di drago creerà un sacco di problemi al nostro eroe.
La trama è intrigante ed i personaggi, soprattutto il protagonista e gli Orrori, molto riusciti e ben caratterizzati per questo lo consiglio a chi vuole un telefilm giapponese dai toni cupi e sfaccettati.


Spero quindi che arrivino presto le traduzioni degli altri episodi, in Giappone dovremmo essere arrivati al sesto, perché questa saga merita molto ed il cambio di protagonista mi piace così come l'argento di Silver nella sua trasformazione.
Già che ci siamo è doveroso citare che gli ISS hanno fatto anche le serie precedenti ed i film che andrebbero viste per comprendere meglio questo spin off ed immergersi completamente in questa magnifica e raccapricciante serie.

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