Ebbene si, dopo al bellezza di undici mesi sono riuscito a trovare le forze per parlare e perculare il finale di Soul of Gold l'ultima serie animata dedicata ai Cavalieri dello Zodiaco che con alti e tanti bassi, ma senza bassisti carismatici, finisce con il tredicesimo episodio.
Trattandosi di un remake, refeel, reboot, requalcosa della saga di Asgard con però i cavalieri d'oro tutti i fan si aspettavano di più sia come scontri che come realizzazione, infatti essendo un ONA per il web tecnicamente è una merda.
Se non fosse che poi One Punch Man ha nettamente dimostrato che una produzione per il web, ed in molti paesi gratuita, può essere realizzata in maniera superlativa senza contare Netflix con le sue serie televisive spettacolari, come lo splendido Daredevil, lo sdegno non sarebbe così grande.
Vediamo dunque come si apre l'undicesimo episodio di questa triste serie di Saint Seiya, ecco che ormai un Loki smascherato e scorporato parla attraverso il simulacro della sua armatura, un vecchio di colore con la barba, facendo l'ennesimo spiegone per i bambini speciali che guardano gli anime.
Quindi in una sequenza in stile hentai piena di tentacoli bitorzoluti si crea da solo un corpo facendo chiedere allo spettatore che non si è ancora addormentato a che cazzo gli è servito tutto l'escamotage del dottore e quella povera sfigata se poteva fare così sin dall'inizio.
Devo però ammettere che il design della sua armatura è probabilmente il meglio che si sia visto in questa serie, almeno quando sta fermo, perché subito parte il duello con Aiolia vestito come un fante nell'ottocento e le animazioni calano drasticamente compensate da campi lunghi su fondali statici.
Come si è intuito sino ad adesso questa serie che dovrebbe fare vedere come i Gold Cloth siano fichi e dare una dignità ai dodici cavalieri che nella serie originale hanno fatto poco e niente fallisce su tutta la liena.
Ecco dunque il cavaliere del leone stampato per l'ennesima volta contro il terreno ma colpo di scena telefonatissimo...
Arriva Aiolos bendato ed a torso nudo che inizia con l'ennesimo spiegone per far saltare minutaggio ed allungare il brodo che per una serie originale è come mettere un filler con un flashback con un what if giusto perché le buone idee non vengono mai sole.
Ecco che ci viene spiegato come il prode eroe dopo averle prese da Andreas a mani nude, e lui aveva l'armatura del Sagittario che dovrebbe essere quella uber potente, si sia ritrovato in una gratto ferito.
E sia stato salvato da delle ancelle ninfomani che erano solite recarsi in quelle grotte per incredibili orgie di piacere, come in Matrix ma senza la musica rave, e dopo ore ed ore di sesso lenitivo sia stato medicato e portato alla corte di Hilda dove è stato tutto questo tempo mentre gli altri prendevano botte al freddo.
Diciamo che a ben riguardarle le trame legate ad Asgard non sono mai state splendide ed originali ma questa mia versione di come sono andate le cose leggendo tra le righe è certamente meglio di quello che si vede a schermo.
Intanto Flare vive la sua esperienza alla The Walking Dead con i non morti vichinghi ed il suo prode difensore Sigmund che senza armatura combatte molto meglio.
Intanto visto che loro sono personaggi secondari si torna sullo spiegone e di come Hilda abbia consegnato ad uno straniero, seguace di un altra divinità, venuto per sterminarli tutti la loro più grande a sacra arma, il tirapugni d'oro!
Si non è un gran che come trovata e sa davvero di super minimal ma poi arriva il peggio, infatti Frodi è andato a lamentarsi dalla statua di Odino che nonostante la caduta della spada e la devastazione della barca nel film è di nuovo intatta e quindi da lavoro a tutti quegli artigiani del legno che vivono al nord.
La risposta di Odino è un portagioie, riproduzione argentata del monolito di 2001 Odissea nello spazio, portasigari cubani in cui si è evoluta la sua armatura ma non è da usare bensì deve portarla allo straniero e già che c'è riappare anche Lyfia.
Se non lo avete ancora capito Lyfia in realtà è Odino che per materializzarsi sulla terra ha scelto di diventare figa.
La realtà è che si tratta di un vecchio con la barba ed adesso limonarci duro non è più un ottima motivazione per sconfiggere il male.
Tirapugni + armatura di Odino = limonata o qualcosa del genere perché probabilmente quello è uno spremi agrumi.
Ecco spiegato il Myth Cloth uscito tempo fa e finalmente lo scontro entra nel vivo.
Ora il lightning plasma ha la forza del limone come Mastrolindo e per questo pesta il dio di quello che sia Loki secondo i giapponesi.
Inizia così il dodicesimo episodio ma visto che ne manca ancora uno alla fine direi che non andrà tutto liscio.
Va bene, sembra che Loki sia sconfitto impalato sulla lancia Gungnir che cercava di fare crescere come un giardiniere ispirato da Edward mani di forbice.
Solita esplosione termonucleare che doverebbe uccidere tutte le forme di vita nei 500 km intorno a dovunque si trovi Asgard e momento commozione.
Odinofiga sviene per l'emozione ma Loki si rialza ed allora le energie mistiche si conflussano per donare nuovamente vita alle armature d'oro così che i cavalieri di Atena possano combattere ancora e salvare Odino e se siete confusi aspettate di vedere i prossimi disegni.
Lyfia diventa una specie di Candy candy a tutti gli effetti infusa dal potere dell'alone verde dell'AIDS con un tasso di shojoina negli occhi tale deformarle pure la realtà circostante.
Fulmini neri squarciano il cielo mentre Arale corre in cosplay da cavaliere del Sagittario e non è sola...
Anche gli altri Saint morti, anche se erano già morti, tornano in non vita per combattere per la salvezza di Odino.
Peccato che visto lo scarso successo e l'accoglienza a pernacchie della serie molti siano probabilmente stati licenziati ed a fare le animazioni ed i disegni siano rimasti solo il custode dello stabile e la donna cieca delle pulizie.
Ciò porta ad un minimo storico facendo sembrare belli i filler con quei cavalieri di Morgana e le loro tute da albanesi camorristi.
Ora Loki è in seria inferiorità numerica e lo scontro potrebbe anche essere interessante ma indovinate, non lo sarà, perché le scelte sbagliate non sono ancora finite.
Il penultimo episodio si chiude con lo sguardo minaccioso di Gianni e Pinotto e le loro proporzioni tutte sbagliate.
L'ultima puntata potrebbe regalare delle gioie ed ecco che per i primi cinque minuti i cavalieri di Atena desiderosi di rivalsa per aver preso botte da tutti quelli che hanno incontrato finalmente prendono botte anche da un dio, minore, come stanno facendo i cinque bronzini nell'Ade.
C'è qualche scena interessante ma i colpi speciali finiscono tutti nel cesso al primo tentativo che ormai il minutaggio da sprecare scarseggia e per giustificare il power up delle armature che non sono state toccate dal sangue di Saori ecco l'escamotage più triste che abbia mai visto.
Direttamente dal vaso da notte in cui è rinchiusa Atena manda loro i petali insaguinati per sporcare le armatura dei suoi protetti morti con il suo mestruo.
Capisco che vista la stronzata del sangue magico era difficile far trasformare anche gli altri ma così è davvero una cagata pazzesca.
Almeno le armature divine sono disegnate bene e queste ultime scene migliorano notevolmente come design.
Per fare ciò sono stati sacrificati i personaggi secondari che intanto assistono al combattimento con facce inebetite.
Loki incomincia a sentirselo nel didietro ed il combattimento si sposta sul piano astrale o qualcosa del genere tipo una discoteca alla moda degli anni 70 .
Dopo il ritratto dell'amicizia scatta il colpo di grazie, e tanti saluti, così addio Loki ed al suo diabolico piano che non ricordo neanche quale sia.
Per finirlo naturalmente Aiolia usa lo spremilimoni dorato e il succo schizzato negli occhi del dio malvagio gli impedisce di reagire.
Poche parole di commiato mentre tutti svaniscono come se nel passato li avessero ucciso i genitori e per il nostro eroe non c'è neanche la possibilità di limonare duro con l'avatar di Odino e per questo penso gli abbiano dato uno spremiagrumi come arma.
Tutto è bene quel che finisce bene a parte che sono tutti morti, Asgard è stata nuclearizzata un paio di volte ed è tornata una terra desolata nel freddo nord, perché quello che conta è che Seiya sia rimasto paralizzato come un vegetale alla fine della saga di Ade.
Mentre per il mondo è tornato tutto come al solito con giocatori d'azzardo che giocano in un bar di Asgard dove anche i mattoni sono fatti di legno.
Insomma sono state tredici puntate e circa sei ore della mia vita sprecate soprattutto perché le aspettative erano alte ma sono state subito deluse e non c'è davvero stato nulla di decente con cui consolarsi durante la visione di questa serie.
L'impressione è che Saint Seiya debba sempre essere una serie di secondo piano nonostante l'affetto che tutti noi nutriamo per quest'opera e mentre altri manga ed anime hanno avuto dei remake e sequel moderni davvero ottimi qui si è toccato il fondo con una produzione mediocre e mal realizzata.
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