Teenage Mutant Ninja Turtles Mutanti a Manhattan e la genesi dei videogiochi sulle Tartarughe Ninja


Finalmente la recensione di Teenage Mutant Ninja Turtle Mutanti a Manhattan ovvero l'ultimo gioco delle Tartarughe Ninja creato da Tom Waltz , autore del fumetto TMNT edito da IDW, ed i ragazzi di Platinum Game che dopo aver abbandonato il franchising di Bayonetta hanno sviluppato una serie considerevole di giochi su licenza con risultati alquanto discutibili.
Il loro Legend of Korra basato sul sequel di Avatar la leggenda di Aang è carino ma soffre dei limiti tecnici di un gioco digital delivery a basso prezzo, Transformers Devastation è un tripudio di fan service sui Transformers G1 ma gli manca quella scintilla per essere davvero grande agli occhi della massa.


Ora tocca a TMNT finire nelle mie grinfie e subire il giudizio, è uno strano caso che i Platinum abbiano fatto in sequenza dei giochi su brand che mi piacciono e che siano ognuno un piccolo passo avanti rispetto al predecessore, ma prima una breve retrospettiva.
Infatti in molti dicono che sono prolisso nello scrivere e divago spesso, ed è vero, quindi prima di parlare e capire perché questo nuovo gioco mi è piaciuto tanto bisogna dare un occhiata al passato come per Street Fighter V perché la verità sta nel mezzo.


Il cartoon delle Tartarughe Ninja alla riscossa è uno dei capisaldi dell'animazione americana di inizio anni 90, in America nel 1987 per essere puntigliosi, ed anche per noi italiani è stato un esperienza memorabile tanto che la mia generazione ricorda con affetto questa serie nonostante le mimmate che si scorgono guardandola adesso.


Il primo gioco delle Tartarughe che ho mai avuto è stato Teenage Mutant Ninja Turles sul NES, che per un inspiegabile ragione passava da Ninja a Hero solo nella versione PAL, e presentava azione a scorrimento e missioni a tempo nel tentativo di disinnescare le bombe sparse per la città rendendo così il gioco a tempo e molto difficile.


Sia per grafica che per gameplay non brillava ma per un bambino era semplicemente un gioco sulle Tartarughe Ninja e quindi bellissimo nonostante la sua pezzenteria.


Si passa qualche anno dopo, per me, a Teenage Mutant Ninja Turles II The Arcade Game che portava il picchiaduro a scorrimento dalla sala giochi a casa in una conversione minimalista a vederlo adesso ma che ricordo bellissimo nella mia infanzia e finivo a nastro in co op con i miei amici quando ci vedevamo la domenica pomeriggio. 
Sviluppato da Konami, quando faceva grandi giochi e non pessimi PES, è ancora adesso un bel beat'em up degno di Finil Fight e del blasonato Double Dragons.


Poi diventando un po più grande ho scoperto le sale giochi con i cabinati arcade e le loro meraviglie impensabili per una console casalinga, il cabinato di Teenage Mutant Ninja Turles: Turtles in Time come quello degli X-Men permetteva di giocare in quattro contemporaneamente su schermo e la prima volta che lo vidi mi cadde la mascella.
Esiste anche una versione per SNES, come al solito diversa da quella da sala giochi, ma non l'ho mai trovata nei negozi purtroppo.


Nel 2003 esce un nuovo titolo per Playstation 2 che riparte nuovamente come Teenage Mutant Ninja Turles, e non diventa Hero questa volta, ma era un gioco alquanto bruttino da quello che ricordo e per questo non ce l'ho in collezione.


Con l'avvento delle nuove console e la sparizione del brand dai palinsesti televisivi sono state poche le incarnazioni videoludiche delle Tartarughe, i diritti passano da Konami ad Ubisoft, un carino remake di Turtles in Time con l'aggiunta nel titolo di Re-Shelled fa capolino nel 2009 sul PSN e cercava di riportare in auge il picchiaduro a scorrimento usando un minimo di 3D ma fu accolto tiepidamente anche dai fan.


Il successivo Teenage Mutant Ninja Turtles Out of the Shadows, uscito nel 2013 è ispirato al film, ed è stato distribuito anch'esso in digitale ma da Activision, tutt'ora detentrice dei diritti per i videogiochi, quindi lo presi in saldo a pochissimo ed effettivamente non è un gran gioco.
Il level design piatto e la scarsità di contenuti lo fecero passare in sordina anche ai fan della serie perché troppo diverso dalle Tartarughe del nostro cuore.


Discorso diverso per Teenage Mutant Ninja Turtles Danger of the Ooze sempre del 2013 ispirato questa volta al reboot del cartoon in CG attuato da Nickelodeon che almeno come spirito si avvicina al concept degli anni 90 ma il gioco è un banalissimo platform a scorrimento che sembra riciclato dal Nintendo DS invece che un titolo PS3.
Quindi con poche speranze e tante attese nel cuore la settimana scorsa ho messo le mani su Mutanti a Manhattan e sono rimasto sorpreso.


Il gameplay è molto action e presenta sezioni di esplorazione libera per Manhattan uniti a livelli al chiuso ma sempre contornati da mini missioni che una volta superate daranno ricompense in punti dando la possibilità di personalizzare i ninjitsu delle Tartarughe o comprare oggetti usa e getta al rifugio per affrontare meglio certe sfide.
Più si sbloccano e migliorano i ninjuìitsu e più la giocabilità decolla permettendo variabili notevoli.


Il fatto che i poteri di quattro protagonisti siano diversi, e che in single player si possa passare da una all'altra velocemente mentre online si sceglie il proprio eroe e si fa squadra con altri tre giocatori, dono un minimo di personalizzazione al gioco.
Così come l'aggiunta degli amuleti, che crescono di numero a seconda del livello di difficoltà, mentre per potenziare meglio i poteri bisogna salire di livello completando in maniera stilosa le varie missioni secondarie.


Questo è un fattore interessante ma dopo poco sfocia nella ripetitività perché le varianti non sono poi molte e per grindare px bisogna rifare a nastro i livelli.
Resta comunque un opzione interessante, coadiuvata da trofei che premiano il compimento di un numero eccessivo di azioni specifiche e da ricompense in game come emblemi per dimostrare il raggiungimento di determinati obbiettivi.


La cosa che però mi è piaciuta di più di questo Mutanti a Manhattan, che sembra il titolo di un film brutto sugli X-Men, è certamente lo stile grafico che strizza l'occhio ai vecchi cartoon pur mantenendo una certa modernità.
Ad esempio le Tartarughe sono diverse tra loro anche d'aspetto, e caratterizzate davvero bene con il doppiaggio italiano, ma la cosa migliore sono i boss.


Si, i boss sono davvero splendidi e presentano un grado di sfida alto rispetto ai nemici normali visto che hanno svariate barre di vita e cambiano stile d'attacco nelle fasi finali.
Se giocato online bisogna sempre avere almeno un giocatore attivo se no è game over mentre da soli è più semplice cercare di sopravvivere cambiando personaggio e combinando i poteri con il gioco di squadra.


La longevità come tutti i giochi dei Platinum non è altissima ma chi vuole trovare tutti i collezionabili, rappresentati anche dai fumetti della IDW, avrà il suo bel da fare.
Certamente è il miglior gioco sulle Tartarughe Ninja degli ultimi anni e certi dettagli sono impagabili per un fan così come i dialoghi e le battute tra e Tartarughe.


Si vede che anche gli sviluppatori amavano questi personaggi ed hanno creato una rispettosa modernizzazione di quello che per il me stesso bambino era un mito incrollabile.
Non sarà un gioco che cambierà questa generazione ma Teenage Mutant Ninja Turtles Mutanti a Manhattan riesce a scaldare il cuore di un fan proponendo una valida alternativa, a basso prezzo, ai soliti giochi blasonati quindi almeno per me ed il mio me stesso bambino è un gran gioco.

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