Il peso delle aspettative, le prime impressioni su Mirror's Edge Catalyst


Era il 2008 e la Playstation 3 stava incominciando ad ingranare con giochi di un certo spessore che da li apoco sarebbero entrati nel cuore dei fan.
Tra questi titoli emergenti spiccava una produzione EA insolita ovvero un FPS in cui non si sparava e puntava su narrativa e design.


La storia di Faith sembra presa di peso da un libro di Gibson, multinazionali che dominano la città cosmopolita con i soldi ed il pugno di ferro a cui si oppongono un gruppo di runner che corrono liberi sui tetti invece che uniformarsi ad essere dei grigi impiegati.
Il primo gioco, con l'agghiacciante voce di Asia Argento, aveva conquistato un piccolo manipolo di fedeli che anelavano un seguito e dopo mille smentite, rinvii e cambiamenti ecco che Mirror Edge Catalyst è realtà e praticamente nessuno se ne è accorto.


Con il coverage dell'E3 a coprire le notizie normali non ho fatto neanche caso se è stata fatta la recensione di questo gioco ed alla fine dopo averlo preso anche io me ne sono dimenticato e l'ho giocato con una settimana di ritardo dopo averlo lasciato li a prendere la polvere.
Sebbene questo sequel sia quasi un reboot nella serie non ho trovato nessun feeling, a differenza del magnifico Ratchet e Clank, e sono poco propenso a  continuarlo.
Preferisco concludere TMNT invece che farmi venire il nervoso con questi salti in soggettiva che dopo mezz'ora di gioco mi fanno venire la nausea, il combat system in alcuni punti è ridicolo e mette in evidenza un AI pessima.


Peccato perché il design è davvero splendido, la storia mi piace per quanto già vista, eppure manca quel qualcosa che mi faccia continuare l'esperienza di gioco con la voglia di fare.
Graficamente non è male, a parte i calci di Faith con il baccino snodato che manco Barbie campionessa di bocchini karate potrebbe tirare, però non vale tutta l'attesa e non brilla su una PS4.


Invece che una recensione ho fatto solo le prime impressioni perché mi sono fermato a quelle proprio perché non trovo motivi per continuare, sarà il periodo ma francamente ho di meglio da giocare adesso e lascio Mirror Edge ad uno di quei momenti in cui vado in fissa con la fantascienza e magari lo faccio tutto di fila divertendomi. 


Catalyst è il classico gioco che soccombe alle aspettative che anno dopo anno salgono in maniera inversamente proporzionale alla qualità del gioco, non è nulla di rivoluzionario e certamente non quadra il cerchio come Uncharted 4 che vale ogni secondo d'attesa, quindi come succederà con The Last Guardian dopo averlo provato finisce già nel dimenticatoio in attesa di tempi migliori ma non perché sia un brutto gioco ma semplicemente perché non è bello come avrebbe dovuto essere.

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