Doctor Who stagione 9 episodio 8 - The Zygon Inversion


Eccoci qua a recensire la seconda parte dell’invasione Zygon in quello che sta portando il Doctor Who al finale di stagione tra doppi episodi non sempre necessari e storie che vengono tirate per le lunghe.
Infatti se The Zygon Invasion era partito bene la settimana scorsa si è chiuso con uno strascico forzato con Questo The Zygon Inversion in cui tra molte domande e poche risposte si arriva ad un finale che sa di già visto e poco convincente.


La Trama è scritta da Moffat con l’aiuto di Peter Harness e le parti più belle secondo me sono quelle in cui Clara cerda di opporsi allo stato di animazione sospesa creando nella sua mente un mondo dove vivere che però ha qualcosa di strano.
Così come faceva nella sua apparizione come Dalek facendo tornare il personaggio ai fasti della ragazza impossibile.


Infatti questo è uno dei pochi nuovi episodi in cui ho apprezzato la presenza di Clara perché realmente utile alla storia di cui il protagonista indiscusso è l’ambivalenza di Osgood tra umano e Zygon per fermare la guerra.


Ingrid Oliver, che è da dieci anni sulla scena come attrice e commediante, non è una fighetta ma una ragazza un po rotondetta e dall’aspetto nerd che veste strano, ispirandosi al Dottore, ma che riesce ad essere il vero fulcro di questa storia così come la Clara cattiva che mantiene equilibrata la bilancia.


In questo episodio c'è anche una bellissima citazione di 007, casualmente in concomitanza con l'uscita del nuovo film Spectre, perché il paracadute con l'Union Jack riprende il design di quello della scena iniziale del film del 77 La spia che mi amava con Roger Moore.


La regia di Daniel Nettheim ci regala delle scene visivamente intriganti con delle soluzioni già viste in mille horror ma che mitigano la piattezza della storia.


Mi spiego meglio, il contrasto sociopolitico in cui è ambientata la storia è valido e la scena nel supermercato con lo Zygon usato come martire che preferisce uccidersi piuttosto che essere una pedina in gioco più grande di lui è interessante ma due puntate sono troppe per sviluppare una trama del genere.


La scena dell’interrogatorio tra le due ClarE ad esempio è interessante per il primo minuto ma viene trascinato per le lunghe con pause e silenzi che più che fare salire la tensione la annullano, facendo  risultare il tutto quasi noioso.


Il finale con le due scatole di Osgood ed il finto sorpresone con cui Kate si è salvata ed è dall’altra parte del tavolo dei negoziati risulta quasi banale.
E’ la stessa cosa dello speciale per l’anniversario solo con due pulsanti che sono stati casualmente nominati Truth e Consequences proprio dal Dottore, ma che non conosceva la città dell’episodio precedente con lo stesso nome, e tutto il monologo di Capaldi per quanto ben recitato è troppo prolisso.


Infine crolla tutto quando si scopre che le scatole in se non servono a niente e sono un deterrente psicologico, e per questo viene cancellata nuovamente la memoria a Kate con lo stesso sistema visto nello special, quindi poco importa di tutte quelle persone e gli Zygon morti perché adesso ci si perdona e finisce tutto bene con due Osgood a vegliare sulla pace e cosa importa se una delle due magari non è neanche quella vera mentre l’altra è Bonnie la Clara estremista islamica convertita al Dottoresimo con un sermone soporifero da quasi dieci minuti.



Insomma se invece di tirarci fuori due episodi, e l’esclamazione finale del Dottore che sarà lui a giudicare il tempo giusto per ricordaci che è megalomane, questa storia poteva avere dei risvolti psicologici importanti per la serie invece è finita  atarallucci e vino come se nulla fosse e non c’è ne verità ne tanto meno conseguenze per tutto quello che è successo.



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