Doctor Who stagione 9 episodio 6 - The woman who lived


Nuova settimana e nuova domenica a guardare il Doctor Who in attesa di Lucca Comics & Games 2015 e tutto il casino che porta, quindi per rilassarsi non c’è niente di meglio di un bel telefilm che sta tornando ai livelli di un tempo.
Questo episodio mi è piaciuto particolarmente per due motivi, primo esplora il Dottore dal lato umano e mostra le conseguenze sulle persone che lui “salva” e cosa più importante non c’è Clara se non alla fine come cameo.
Personalmente trovo The woman who lived sia l’episodio migliore di questa nuova stagione, che ha con esso superato il giro di boa avviandosi verso il punto di non ritorno, e forse anche di tutta la stagione precedente.


L’episodio scritto da Catherine Tregenna si apre con la rapina ad una carrozzaeseguita dal Cavaliere dell’Incubo spavaldo brigante che terrorizza le campagne inglesi, e si è Merisie Williams vestita da cosplayer de La stella della Senna.





Una delle cose più belle dell’episodio è questo dialogo che mostra come reagisce una persona che per andare avanti deve lasciarsi tutto alle spalle, un immortale che vede morire gli amici ed i familiari e tutte le persone a cui vuole bene mentre il Dottore semplicemente se ne va per una nuova avventura.


Arrivati al maniero dove vive Me facendo finta di essere una nobildonna inglese con il servitore mezzo cieco ed acciaccato Clayton, interpretato da Struan Rodger storico attore britannico che recentemente ha interpretato il corvo con tre occhi in Game of Thrones, e dove si nasconde una misteriosa presenza con cui la ragazza è in combutta.


Lei ormai vive solo per l’avventura, l’unica emozione che la faccia sentire viva in dopo centinaia di anni di sofferenze che hanno chiuso il suo cuore, e per non dimenticare le cose importanti ha letteralmente riempito una biblioteca con le sue memorie.


Questo pezzo mi è piaciuto un sacco perché mette in risalto la solitudine e l’abbandono emotivo che deve avere un immortale per andare avanti e superare il dolore per le perdite che solitamente distruggono l’animo di una persona normale come la morte dei propri figli per la peste nera.


Mentre la regia sempre affidata ad Ed Bazalgette come nel precedente episodio mostra chiaramente allo spettatore che Me vuole inculare fregare il Dottore per recuperare il manufatto alieno con il suo complice, anchesso chiaramente alieno, inizia la rapina in casa Fanshawe che è la parte comica dell’episodio in cui il Dottore diventa il sidekick della rapinatrice e purtroppo ci mostra nuovamente gli occhiali sonici.


La rapina in qualche modo riesce senza spargimenti di sangue, scena in cui si nota il cambiamento che il Dottore porta nelle vite delle persone che incontra trasformando Ashildr la salvatrice in Me la bandita pronta ad uccidere per sopravvivere.
Lo scontro con Sam Swift lo svelto che si svolge subito dopo è un altro pezzo comico simpatico e dal buon ritmo.


Tornato alla villa però il Dottore che incomincia a capire la verità fa finalmente la conoscenza di Leandro e scopre che gli occhi di Ade non è altro che un portale per il mondo degli inferi ovvero un altra realtà da cui proviene l’alieno e dove ha promesso di portare Me se lo aiutava.


La scena in stile la bella e la bestia un po mi ha fatto scadere il design di questo episodio, che invece per fotografia e costumi storici è molto curato, ma credo che il suo aspetto leonino forte e romantico sia voluto.


Naturalmente loro fregano il Dottore che a sua volta inganna le guardie e Leandro è un cattivone che vuole usare la morte di qualcuno per attivare la gemma ed aprire un portale per iniziare un invasione , la morte in questione è quella di Swift che finito sul patibolo inizia a raccontare barzellette e fare il comico regalandoci una scena suggestiva e surreale degna di nota.
Cosa che ultimamente non si vedeva nel Doctor Who da tempo e si può dire che sia un altro dei pezzi che più piaciuto in questo episodio.


Alla fine con il secondo chip dell’immortalità Me edil Dottore riescono a salvare Swift e chiudere il portale, Leandro viene disintegrato dalla sua gente gente per il fallimento nella missione e tuti se la ridono per l’ennesima invasione superata.


Il pezzo nella taverna è un altro di quelli con i discorsi seri che fanno venire la pelle d’oca e riesce a sottolineare altri aspetti del Dottore che spesso vengono oscurati da Clara come il fatto che il Dottore spesso dimentichi cosa sia importante e per questo ha bisogno di una compagna che lo guidi su cosa è giusto fare, come Donna, perché vivere a lungo è un fardello e non una benedizione.


Proprio per questo Me adesso passerà l’eternità a rimediare alle conseguenze che il Dottore crea, un po come AtreiuQQQ che deve rimediare ai pasticci di Sebastian ne La storia infinita, e quindi diventano antagonisti e probabilmente il personaggio di Me si rivedrà in un futuro prossimo per il finale di stagione creando così un collegamento più interessante che nelle ultime stagioni.


Alla fine vediamo ancora il Dottore che suona la chitarra nel TARDIS ed arriva Clara che deve sottolineare la sua presenza mentre non ce ne era bisogno ma così si può vedere che Me svolge davvero il suo compito vegliando sulla ragazza perché sa che il Dottore non porta mai nulla di buono.


Insomma era da tempo che non ero così soddisfatto dopo aver visto un episodio di Doctor Who e spero che Moffat non rovini tutto nella doppia puntata finale che si è già fatto accreditare.



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