Devil May Cry 5 e l'apoteosi della saga


Capcom ci ha sempre abituati ad alti e bassi con i vari Devil May Cry cavalcando ben tre generazioni di console, creando il mito di Dante, e soprattutto facendo incazzare a più riprese i fan con giochi mediocri dopo dei veri capolavori.
E' innegabile che il secondo capitolo sia il peggiore e mi dispiace per chi non apprezza invece DMC che resta un gran gioco quindi l'attesa per il quinto capitolo era alta ma non snervante sino a sfociare nel disinteresse finché Famitsu ed altri reensori seri gli hanno dato quasi un perfect score.


Chi ha provato la demo sul PSN lo sa già ma diciamo subito che il gioco non parte bene, per i nostri eroi, e dopo delle gran figuracce e la perdita del braccio di Nero il gioco riparte un mese dopo con quella che può sembrare l'apocalisse.
Abbandonate le atmosfere gotiche ora l'azione si svolge a Red Grave City trasformata in un inferno pieno di mostri in cui i nostri tre protagonisti si alternano in questo ambiente urbano non privo di fascino e segreti da scoprire.


Il gameplay varia infatti a seconda dell'eroe utilizzato, in alcuni livelli è possibile scegliere il protagonista così poi da rigiocarlo con l'altro, e si parte con Nero che adesso usa i Devil breaker creati da Nico ovvero dei bracci artificiali con diversi effetti speciali.
La novità non sembrerebbe poi sconvolgente se non fosse che basta essere colpiti mentre si usano perché questi prodigi della tecnica si rompano in mille pezzi.


Questo è naturalmente un escamotage per fare diversi effect al personaggio e sebbene Nico sia presente solo in certi filmati e negli intermezzi della personalizzazione trovo che sia un personaggio femminile finalmente azzeccato.
Trish e Lady che si vedono all'inizio e poi riappaiono, non voglio svelarvi cose sulla trama, effettivamente hanno lo spessore di un foglio di carta ma Capcom sa cosa vogliono i fan.


Per questo c'è un bel po di fan service che stranamente non risulta volgare, anzi ci sta pure considerando come al solito che la trama è labile e risibile con una buona varietà di situazioni come al solito mal agglomerate tra loro ma funzionali.


Il secondo personaggio che andremo ad usare ed alternare per oltre metà del gioco è naturalmente V che si insomma lo sapete anche perché si capisce e come dicevo la trama non brilla di luce propria anzi è certamente l'aspetto meno riuscito della produzione.
La cosa particolare di V è l'utilizzo dei famigli per combattere dato che fisicamente il personaggio non è in grado di reggere il confronto con i demoni e ciò porta il giocatore ad usare un approccio diverso.


Visivamente è molto spettacolare ma spesso è difficile gestire l'azione e la cosa migliore è spammare gli attacchi e chiamare il gigante quando si è in difficoltà.
Lo stacco netto tra i due tipi di gameplay non mi dispiace anzi rende le atmosfere più cupe cosa che viene accentuata anche dalle musiche che sono molto belle e d'atmosfera a differenza di quelle rockettare dei capitoli precedenti.


Ciò può non piacere così come a molti non gusterà usare Dante solo verso la fine però a mio avviso toglierlo dalle scene il più possibile è l'unica soluzione per dare spazio agli altri.
Dante è ingombrante in quanto tra tutti è l'unico ad avere il feeling dell'eroe o meglio dell'anti-eroe sfavato che spara con il fucile a pompa a mo' di nunchaku mentre cucca la tipa che poi è tipo il clone di sua madre ma come dicevo la trama lasciamola stare, e quindi quando arriva lui tutto sembra risolto ma il realtà è solo l'inizio della fine e c'è ancora un bel po da giocare per fortuna.


Capcom questa volta ha colpito nel segno cambiando praticamente tutto, la grafica più realistica unita alla maggiore caratterizzazione dei personaggi ognuno dotato di un gameplay variegato rendono Devil May Cry 5 il migliore della saga ed un must per ogni appassionato.
Peccato solo che la trama non brilli a causa di molte situazioni così citofonate che spesso lasciano dei bigliettini senza neanche suonare come i corrieri delle poste, eppure questo trash è un altro marchio del brand per cui non mi sento di bocciare quello che è il ritorno di V... insomma lo sapete anzi lo avete voluto tutti voi fanboy di cui anch'io faccio parte.


Decisamente è il punto più alto che la serie abbia toccato e forse sarà il miglior action dell'anno ma la cosa più importante è che mi ha ricordato quanto amassi Dante ai tempi della PS2, tanto da chiudere un occhio sul secondo orripilante capitolo, e quindi è cosa buona e giusta.
Platinarlo è alquanto difficile e richiede più passaggi con le diverse difficoltà, sebbene già a normal sia più semplice dei vecchi capitoli è una cosa che non stuzzica, ma certamente lo giocherò ancora perché merita davvero tanto ed è pieno di segreti e chicche da trovare come ogni buon single player che si rispetti quindi non fatevelo sfuggire.

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