Punch Line l'anime


Iniziamo la nuova settimana, per molti pigroni e vacanzieri il primo vero risveglio di gennaio, con una recensione che effettivamente è fuori tempo ma che può aiutare molti a conoscere questo splendido anime da cui è stato tratto un favoloso videogioco perché ancora adesso sono in pochi a conoscere Punch Line.


Non è mai facile parlare di un anime anni dopo perché o lo conoscono tutti o come in questo caso è passato così in sordina che se nessuno l'ha glorificato dal 2015 ad ora qualche dubbio sulla sua qualità ti sorge, ma non è questo il caso dato che il lavoro dello studio MAPPA ( Garo, Ushio e Tora, ed Inuyashiki ) è davvero buono.


Naturalmente molti l'hanno visto ed etichettato subito come ecchi senza andare più affondo mentre si tratta quasi di un seinen che rivaleggia con Steins Gate, che invece tutti osannano e conoscono, quindi visto con una chiave di lettura diversa o meglio senza farsi distrarre dalle mutandine ed i momenti comici Punch Line regala molte gioie.


Certamente gli equivoci e le scene smaiale sono quello che la massa vede ma in dodici puntate si vede un po di tutto con tematiche che vanno dalle relazioni interpersonali che per un giapponese sono sempre complicate, alla fantascienza con androidi e super uomini geneticamente modificati senza contare appunto gli spiriti ed i viaggi nel tempo quindi si può dire che Punch Line copra davvero tutti i gusti possibili ed inimmaginabili.


Se avete circa sei ore da dedicargli vedrete che ne vale la pena, se i primi due episodi vi stuzzicano gli altri andranno giù come ciliege e dal settimo in poi è una goduria, perché a differenza delle decine di anime scemi pieni di fan service ma dalla trama labile qui ci sono delle genialate che vi faranno esplodere il cervello, non a caso è scritto da Kotaro Uchikoshi che ha dato vita alle follie di Zero Escape e per questo me ne sono innamorato.

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