Il Gundam della domenica - Tryon 3 il Super Robot dei Gunpla


Altro ripescaggio dai meandri del HDD con foto fatte eoni fa ma che volevo pubblicare da tempo, infatti Gundam Build Divers ha sfornato model kit ottimi nonostante la serie mediocre mentre il bellisismo Gundam Build Fighters Try è geniale sotto tutti i punti di vista unendo ottime trame e personaggi memorabili a fantastici babbaccetti.
Nel caso del Gundam Tryon 3 del Team Build Busters c'è anche la citazione/provocazione di creare un Super Robot con il model kit di un Real Robot così lo ZZ  diventa il fratello perduto di Daitarn 3 e Vultus V.


In questo unboxing casalingo si può già notare come la componentistica sia di alto livello o meglio ci siano tanti sprue per un solo HG ed infatti la scatola è leggermente più grossa di quella del classico ZZ Gundam dato che contiene molte parti extra dedicate a questo set.




Si parte dalla costruzione del torace che è quasi uguale ed in fondo anche la trasformazione non è poi diversa solo che i tre moduli non sono astronavi ma animali.



Infatti si nota subito ciò dalla testa di leone che va a coprire il petto in onore di Daltanious e GaoGaiGar.



L'effetto finale è smodato anche se richiede un po di rifiniture per fare risaltare le linee e togliere quell'effetto plastica che con i colori uber saturi del Tryon 3 rendono il modello molto plasticoso.



La testa invece è un omaggio al Daitarn e devo dire che è semplicemente favolosa, mi piace un sacco il design e le modifiche a questo kit che rendono lo ZZ un vero Super Robot.





Le braccia sono molto corpose e composte da diverse parti mobili per la trasformazione ma la cosa migliore sono i colori blu bianco e rosso che si alternano in modo così nostalgico.



Gli alettoni sugli avambracci sono colorati con degli adesivi gialli per dare un tocco in più allo schema colore che a mio avviso migliora un sacco il design.


I piedi non sono molto posabili essendo un eredità del vecchio modello ma riescono a tenere in piedi il modellino senza troppi problemi.




Le gambe hanno una grande diversità da quelle standard ovvero gli artigli, tocco di classe non indifferente al posto degli alettoni ed anche qui lo schema colore mi piace molto più dell'originale.




Infatti nella ricerca del realismo e del giocattolo facile, accordo ormai consolidato tra Sunrise e Bandai per fare babbaccetti alquanto semplici e modulari, aveva fatto scendere il design di certi anime ed anche delle serie Gundam in favore del merchandising invece qui le due cose vanno di pari passo.
Un design leggermente modificato di un kit già esistente dona nuova vita ad un mobile suit che già era dimenticato e grazie alle scene dell'anime con una delle entrate più cool di tutta la serie il Tryon 3 è entrato per sempre nel mio cuore.




Il bacino ha le placche frontali separate e quelle laterali mobili riuscendo così a dare nuovo senso alla trasformazione ed è la parte che maggiormente resta invariata.


Così abbiamo già finito il corpo base ma non è ancora finita dato che il pezzo più stiloso deve essere ancora montato come back pack.





Infatti il retro del Tryon 3 è composto dal corpo del leone con le zampe ripiegate ed anche se non è una gran trovata stilisticamente fa il suo effetto su tutti coloro che amano i robot componibili anni 80 dove appunto spesso c'erano animali meccanici che si univano.




Ora manca solo il cannone ed il pezzo è pronto senza contare che fa da trasporto anche per le spade ma che in questo model kit sono solo ormamentali dato che il Tryon 3 come ogni buon Super Robot che si rispetti ha la sua esageratamente sproporzionata spada da colpo finale.




Questa mostruosità si ottiene con la testa del falco come elsa e delle piccole ali in clear parts a fare da ornamento rendendola pacchiana e poco pratica da maneggiare considerando che è più alta del modellino stesso.



C'è ancora un altro pezzo che serve come riserva ovvero la testa della manta che ha gli occhi colorati da adesivi metallizzati ed i razzi per sostitutivi per mani e piedi, anche se sugli sprue ci sono molti pezzi ormai abbiamo finito.


Infatti avanzano un sacco di parti dal modello base con una colorazione diversa che vanno a finire in quella scatola dei ricambi che un giorno genererà una nuova forma di vita con tutte queste parti inutilizzate.


Nonostante sia fuori contesto e totalmente superfluo è possibile montare il core fighter con colori alternativi e dato che gli aerei mi piacciono un sacco l'ho realizzato lo stesso e ne vado fiero.


Passiamo adesso a qualche foto di questa meraviglia che grazie alla spada gigantesca che non permette pose epiche senza una basetta sono davvero poche.
Ho preferito non fare casini oggi e quindi una foto alla spada immaneggiabile, stupenda ma quasi inutile, ci voleva ed adesso ecco i tre moduli sperati.


Il leone è una figata e mi piace un botto, semplice da trasformare, basta attaccare la testa e allungare le zampe, ma di sicuro effetto per tutti gli amanti dei robottoni anni 80 come me.


La manta con il suo design areodinamico mi ha sorpreso e devo dire che alla fine mi piace anche e per esporla al meglio necessita di una basetta.


Infine il falco è un vero gioiello con le ali clear trasparenti mobili ma qui senza una basetta è impossibile da esporre ed è il pezzo che richiede più passaggi per la trasformazione spostando e riposizionando diverse parti.


Infine ecco il Gundam Tryon 3 in tutta la sua bellezza, non è un restyling completo anzi conserva molta della legnosità dell'originale ma ha quel qualcosa che come negli anni 80 ci faceva amare i robottoni lavatrice.
Saranno forse i colori psicotropi o qualcosa che Bandai mette nella plastica, cosa che sostengo da tempo vista la dipendenza da modle kit che ho sviluppato, ma costruire questo babbaccetto è stato un vero orgasmo modellistico e sono fiero di esporlo insieme alla sua controparte originale nella mia collezione.

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