Warriors All Stars - non tutte le stelle brillano luminose


Un tempo i crossover tra i personaggi di diverse serie videoludiche erano rari e molto apprezzati, basta vedere i vecchi SRW, ma adesso sono così comuni da passare completamente inosservati.
Infatti sotto i bombardamenti delle pubblicità della Nintendo Switch, la guerra tra FIFA e PES, e le speranze di redenzione del nuovo CoD quasi nessuno si è accorto dell'arrivo sugli scaffali italiani di Warriors All Stars.
Il titolo uscito in Giappone a fine marzo con il nome di Musou Stars racchiude alcuni dei personaggi più famosi di Tecmo e Koei dando teoricamente vita ad un dream team da sogno ma a che a mio avviso è molto al di sotto della magnificenza di Warriors Orochi 3 e non brilla come dovrebbe.



Una parte del problema deriva dal cast, si tratto da videogiochi famosi ma famosi principalmente in asia mentre per l'utente medio europeo sono perfetti sconosciuti, salvo l'aggiunta verso la fine della produzione di William Adams da Nioh il resto dei personaggi è only for fans.



Non a caso io ho scelto Oda Nobunyaga tratto dalla versione felina delle avventure del mitico conquistatore ma credo in pochi possano conoscerlo ed in fondo anche la serie Atelier per non parlare di Deception sono così di nicchia che mi sorprendo ancora arrivino in Europa anche se con anni di ritardo.


Quindi il crossover tra i vari mondi è davvero poco incisivo, almeno gli eroi Koei erano consolidati beniamini dello zoccolo duro dei musou e qui ce n'è giusto una manciata, quindi si avverte la mancanza di epicità almeno per chi non comprende a pieno la situazione.
Inutile dire che il sistema è quello di un classico musou anzi a confronto dell'innovativo Samurai Warriors 4 qui si punta principalmente sui nomi famosi cercando di cambiare il meno possibile.


Tornano così le carneficine senza senso con personaggi, sino acinque in squadra, che sono davvero poco equilibrati basti pensare che la potenza di fuoco di Nobunyaga tiene lontani i nemici normali sino ad ucciderli spammando solo quadrato.


La modalità Musou Rush è un nuovo tipo di attacco disponibile in certe zone e momenti che rende il personaggio più veloce mentre affronta orde infinite di nemici cerebrolesi.
Ma oltre al suo effetto psichedelico per sfoltire nuovamente la popolazione giapponese che soffre di epilessia è quasi una perdita di tempo in certe missioni.
Proprio per il fatto che molte missioni secondarie sono a tempo ed è meglio eseguirle il più velocemente possibile invece che perdersi in massacri insensati.


La storia è alquanto confusa e la longevità dello story mode risiede nel fatto che ci sono molte missioni opzionali per farmare exp e materiali oltre che reclutare personaggi opzionali ed alcune hanno dei limiti precisi e restrizioni per rendere la sfida più alta dato che l'intelligenza artificiali non è degna di questo appellativo.


Purtroppo Warriors All Stars non è il magico sogno tra le stelle che mi ero aspettato, tecnicamente è addirittura inferiore ai titoli cross gen e sebbene nelle foto possa sembrare valido in movimento mostra tutte le sue pecche con difetti e cali di frame rate che ormai non si dovrebbero vedere su PS4.
Anche le musiche non mi hanno detto niente, alcune intro carine per le serie famose ma il resto è scialbo proprio come se Tecmo Koei avesse cercato di sfornare un titolo facendo il meno possibile e credo sia proprio la verità.


L'unica cosa che ho trovato interessante è la mappa che si aggiorna con i nuovi contenuti anche se non è facile seguire una progressione anzi alcune sfide nonostante il lv cap consigliato sia basso sono difficili se fatte alla veloce.
Detto così sembrerebbe che la longevità sia il punto forte del titolo ma francamente è solo ridondanza estrema e forzata, uno un vero piacere a giocare ancora ma una necessità per essere forti abbastanza da andare avanti.


Insomma nonostante il mio amore per molte di queste serie, anche se alcune non le conosco neppure io, e la voglia di un nuovo musou no brain con cui sollazzarmi devo ammettere che Warriors All Stars fallisce e solo perché sono un vero fan riesco a divertirmici senza badare troppo ai difetti.
Il fatto poi che sia tutto in inglese e difficile da reperire, proprio perché passato in sordina, lo rende un titolo poco apprezzabile dal pubblico moderno fatto di casual gamer intossicati con l'online.
E' un peccato, ed una perdita di soldi, e sebbene posso divertirmici un po ogni tanto non lo consiglio a chi non ha lo stomaco forte per digerire un gioco che trasuda potenzialità mancate e sogni infranti.

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