Re Zero tra manga e light novel


La J-Pop nonostante la crisi si sta lanciando a capofitto con tutta una serie di nuove uscite degne di nota, come Killing Stalking, anche se personalmente non le trovo così entusiasmanti.
Però bisogna dire che stanno reinvestendo bene i soldi fatti cpn Sword Art Online e Tokyo Ghoul cercando di proporre cose nuove sia nel settore manga che in quello dei libri.
Re Zero infatti nasce come romanzo dalla mente di Tappei Nagatsuki che ha già ragfgiunto i tredici volumi, pubblicati in patria da Media factory, ed ha riscosso un tale successo da diventare un anime e naturalmente un manga.


L'idea di questo studente giapponese catapultato in un mondo fantasy dove ogni volta che muore ricomincia da capo come un giorno della marmotta qualunque sa di già visto sotto molti aspetti eppure il primo numero del manga disegnato da Daichi Matsuse, già visto all'opera su Full Swing, mi è piaciuto.
Devo ammettere che devo ancora vedere l'anime, che ormai fa da traino all'arrivo di queste opere a seconda del risconto sul web, ed è una mancanza a cui appena avrò tempo, risate registrate, rimedierò.


Insomma il manga non è male e sono solo due numeri per questo primo arco narrativo mentre i libri sono troppi e con la cadenza della J-Pop si rischia di diventare vecchi prima di averli tutti ma leggere una storia è sempre bello soprattutto se i romanzi sono la fonte originale del prodotto.
Quindi non ci sono scuse per non dare un occhiata anche superficiale a questa storia, grazie alla copertura multimediale ormai completa di certi prodotti, ed anche con l'ispirazione non proprio originale è riuscita a ritagliarsi un posto nel cuore di molti fan ed arricchisce l'estate con un altro buon prodotto.

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