Certe cose nascono nel web e si diffondono, diventano virali ed a volte reali, è questo il caso di Killing Stalking creato da Koogi nell'internet koreano riuscendo a vincere la seconda edizione del World Comic Contest indetto dall'editore Lezhin ed approdare adesso in versione cartacea in italia grazie a J-Pop.
Yoonbum, un ragazzo esile e silenzioso, ha una cotta per uno dei ragazzi più belli e popolari dell'università, Sangwoo. L'ossessione sempre crescente per il compagno porta Yoonbum a diventare un vero e proprio stalker, fino a quando il ragazzo riesce anche ad introdursi in casa di Sangwoo. Quello che scopre, però, è molto diverso da quello che si aspettava...
Infatti questo manga o meglio manhwa inizia come una storia d'amore yaoi alquanto scontata ma già dopo i primi capitoli vira pericolosamente in un territorio che difficilmente si può definire amore se non morboso ed inquietante.
Sangwoo si rivela un pericoloso maniaco omicida che incomincerà a torturare se seviziare sia fisicamente che psicologicamente il suo stalker in un escalation di violenza e perversione.
Non sono infatti le tematiche omosessuali ad avermi fatto trovare eccessiva quest'opera ma l'ostentazione della violenza che effettivamente supera quella delle opere di Tarantino e del maestro Miike messi insieme.
Inoltre non mi piace molto come sono state disposte le tavole web che a differenza di un fumetto classico sembrano ai miei occhi sempre scollegate come pagine di una visual novel statica e non un opera dinamica.
Comunque merita di essere letto per ampliare i propri orizzonti senza pregiudizi anche se mi sconcerta sempre vedere come a leggere un fumetto tanto violento e sadico siano principalmente ragazzine che poi disdegnano gli shonen d'azione ma questo è un altro discorso e Killing Stalking nel bene e nel male è un opera che fa scalpore e lascia il segno.
Commenti
Posta un commento