Il mese di febbraio ormai è agli sgoccioli, non tanto perché leggermente più corto degli altri ma proprio per il fatto che basta voltarti un attimo ed il mondo va avanti.
Ma non è la mancanza cronica di tempo che mi affligge il fulcro di questo post ma più che altro i manga vecchi e nuovi che ho letto ultimamente e quindi incominciamo alla grande con la ristampa a colori di Doraemon.
Ma non è la mancanza cronica di tempo che mi affligge il fulcro di questo post ma più che altro i manga vecchi e nuovi che ho letto ultimamente e quindi incominciamo alla grande con la ristampa a colori di Doraemon.
Per tutti coloro che hanno una certa età Doraemon è un vecchio e fidato amico ma grazie alla nuova serie, si fa per dire visto che è targata 1964, anche i ragazzini di oggi possono amare questo gattone combina guai.
Sopratrutto grazie alle infinite repliche di Boing della nuova serie del 2005 ed i film al cinema, tra cui quello in CG di cui prima o poi dovrei parlare, Doraemon è un compagno di tutti i giorni anche per i ragazzini moderni e dunque ecco arrivare la ristampa del manga originale ma a colori.
Come è successo a Naruto il colore è un po straniante ma riesce a dare spessore al disegno di Fujiko F Fujio che ormai risente dei suoi oltre cinquant'anni ma la cosa particolare è come il fumetto sia diverso dalla serie televisiva.
In realtà per gli anime del passato era consuetudine diversificarsi parecchio dalla serie cartacea che gli dava vita, basti guardare Mazinga & Co. senza dimenticare Devilman ma anche serie più recenti come Sailor Moon e Full Metal Alchemist hanno avuto una trasposizione molto diversa.
Tutto questo cappello introduttivo sul fatto che per me e la mia generazione, ed anche quella attuale, Doraemon sia l'impersonificazione di un concetto serve per analizzare un manga diverso ed al tempo stesso uguale all'anime che amiamo.
Tutto questo cappello introduttivo sul fatto che per me e la mia generazione, ed anche quella attuale, Doraemon sia l'impersonificazione di un concetto serve per analizzare un manga diverso ed al tempo stesso uguale all'anime che amiamo.
Insomma se vi aspettate le puntate del cartone messe su carta, ed adesso colorate, rimarrete molto delusi ma è anche vero che in questi numeri si ritrova lo spirito originale che ha dato il via a tutto e per questo merita di essere letto.
Mi ha colpito favorevolmente non solo la colorazione ma anche il formato, un bel 13 x 18 cm, come i classici manga e non quelle cose gigantesche della perfect edition che non mi stanno in libreria ma soprattutto il prezzo di 6.90 € che tutto sommato è onesto vista la qualità del prodotto.
Invece Dead Dead Demon's Dededededestruction è un nuovo manga edito da Panini che narra delle misteriose navi aliene che hanno sovrastato le città giapponesi per tre anni cambiando per sempre la percezione della realtà.
Tutto è cambiato tre anni fa. E, tuttavia, non è cambiato nulla. Nessun arma usata contro le navi degli invasori ebbe alcun successo, distruggendo parte del Giappone lasciando la sua economia nel caos. L'America si unisce allo sforzo bellico con le tattiche più aggressive, dividendo il Giappone sui principi pacifisti disposti nell'Articolo 9 della costituzione giapponese. e mi ricorda un botto District 9 anche se alla fine non c'entra niente.
I disegni di Inio Asano sono particolari e si discostano dal classico stile mangoso, mi piace moltissimo il design delle astronavi e dei congegni ma anche le panoramiche della città che riescono a creare un background suggestivo e realistico dove dipanare una storia che nel primo numero è appena accennata.
Purtroppo essendo in corso in Giappone per adesso ci sono solo quattro volumi e conoscendo Asano potrebbe comunque concludersi a breve perché lui è un maestro della narrazione e gli bastano poche pagine per fare sgorgare le emozioni dalle sue tavole incantando il lettore.
Per questo Dead Dead Demon's Dededededestruction è la novità più interessante di febbraio secondo me e va letto assolutamente.
Tutto è cambiato tre anni fa. E, tuttavia, non è cambiato nulla. Nessun arma usata contro le navi degli invasori ebbe alcun successo, distruggendo parte del Giappone lasciando la sua economia nel caos. L'America si unisce allo sforzo bellico con le tattiche più aggressive, dividendo il Giappone sui principi pacifisti disposti nell'Articolo 9 della costituzione giapponese. e mi ricorda un botto District 9 anche se alla fine non c'entra niente.
I disegni di Inio Asano sono particolari e si discostano dal classico stile mangoso, mi piace moltissimo il design delle astronavi e dei congegni ma anche le panoramiche della città che riescono a creare un background suggestivo e realistico dove dipanare una storia che nel primo numero è appena accennata.
Purtroppo essendo in corso in Giappone per adesso ci sono solo quattro volumi e conoscendo Asano potrebbe comunque concludersi a breve perché lui è un maestro della narrazione e gli bastano poche pagine per fare sgorgare le emozioni dalle sue tavole incantando il lettore.
Per questo Dead Dead Demon's Dededededestruction è la novità più interessante di febbraio secondo me e va letto assolutamente.
Infine la fine, finalmente, di Evangelion Shinji Ikari Raising Project che si conclude con il diciottesimo numero dopo la bellezza di nove anni di lenta pubblicazione, in Giappone risale addirittura al 2006 ed è stata lo stesso una lunga agonia per i lettori.
Già inizialmente non mi aveva colpito, questa versione scolastica di una serie che puntava su un nuovo tipo di fantascienza robotica è quasi un insulto, e quindi l'avevo abbandonato dopo pochi numeri.
Sfogliandone il finale sono alquanto deluso ed al tempo stesso felice perché è finito e non l'ho proseguito.
Il concetto che Shinji è solo un ragazzino impacciato con dei problemi, essere Shinji è sicuramente il primo, e nonostante la sfiga ed il rapporto con il padre riesce a farsi un harem scolastico senza concludere mai nulla di concreto mi intristisce.
Visto il mio rinnovato amore per la serie, grazie ai model kit della Bandai presi a Novegro, ci ho buttato un occhiata ma senza Eva questo manga non mi interessa per niente.
Comunque questa ultima settimana del mese ha dato i suoi frutti ed ho avuto un bel po di cose da leggere nel bene e nel male, dategli un occhiata anche voi.
Già inizialmente non mi aveva colpito, questa versione scolastica di una serie che puntava su un nuovo tipo di fantascienza robotica è quasi un insulto, e quindi l'avevo abbandonato dopo pochi numeri.
Sfogliandone il finale sono alquanto deluso ed al tempo stesso felice perché è finito e non l'ho proseguito.
Il concetto che Shinji è solo un ragazzino impacciato con dei problemi, essere Shinji è sicuramente il primo, e nonostante la sfiga ed il rapporto con il padre riesce a farsi un harem scolastico senza concludere mai nulla di concreto mi intristisce.
Visto il mio rinnovato amore per la serie, grazie ai model kit della Bandai presi a Novegro, ci ho buttato un occhiata ma senza Eva questo manga non mi interessa per niente.
Comunque questa ultima settimana del mese ha dato i suoi frutti ed ho avuto un bel po di cose da leggere nel bene e nel male, dategli un occhiata anche voi.
Commenti
Posta un commento