Sebbene questo non sia un periodo molto felice e l'anno non è incominciato nel migliore dei modi posso affermare che ci sono piccole cose che mi danno vera gioia come questo splendido Chibimaru Godzilla ispirato al classico design del famosissimo kaiju ideato da Eiji Tsuburaya facile da montare e molto evocativo.
L'unboxing della confezione è rapido anche se come primo difetto di questo model kit ho trovato che gli sprue hanno le lettere troppo piccole, segnate sul bordo, ma per fortuna la costruzione procede semplice e rapida.
Si parte dalla testa con le parti dello sprue bianco osso che vanno colorite di rosso con gli adesivi per colorare il palato e gli occhi.
Nella confezione sono presenti tre set per dare diverse espressioni a Godzilla e personalmente ho scelto quella più classica con gli occhi chiari.
Assemblando i vari pezzi si finisce per creare una sorta di scheletro del cranio del mostro e l'effetto è davvero notevole.
La testa è la parte più complicata e richiede attenzione nel posizionare gli adesivi ma le parti sono facili da staccare e quasi nessun pezzo richiede l'uso delle tronchesine.
Le braccia sono divise negli sprue A e B che in pratica racchiudono il lato sinistro e destro di Godzilla ma la cosa interessante sono gli innesti che permettono l'aggancio dei pezzi.
A differenza dei Gunpla Bandai qui le poly cap sono diverse, probabilmente per diritti di produzione, ma è interessante che quella del braccio scorra per tutto il pezzo garantendo una certa resistenza mentre quelle per le articolazioni sono di forma quadrata e non circolare.
Si finisce montando le mani e le dita che sono parti singole per le mani e per fortuna ne sono stati inseriti due set così da non rischiare di perdere un pezzo piccolissimo e vitale del modellino.
Il secondo set l'ho staccato con la leggera torsione del pezzo e devo dire che sono venuti via meglio di quelli della mano destra quindi consiglio questa tecnica per rimuovere le parti invece delle tronchesine.
Si passa alle gambe, ovvero i cosciotti di pollo, che essenzialmente sono due parti da attaccare con in mezzo la giuntura cilindrica ed il gioco è fatto.
Per i piedi invece va messo sia il giunto che la parte delle dita, in questo caso tutte unite così da assere salde in caso di pose particolari.
L'effetto finale è notevole e molto funzionale ed essendo già del colore giusto, anche se a mio avviso un po troppo scuro, non servono particolari rifiniture se non un po di real touch per coprire gli sbavi degli sprue tagliati male.
Si passa alla costruzione del torace che risulta semplice nonostante due passaggi poco chiari perché totalmente diversi dai classici model kit che costruisco.
Infatti questi due pezzi fotografati qui sopra sono essenziali per la mobilità del modello e vanno inseriti in maniera corretta.
Il pezzo più piccolo va messo nella giuntura squadrata per dare la mobilità alla coda così che abbia due punti di snodo e non uno solo come accadrebbe con una parte fissa.
La seconda parte invece va inserita nel prolungamento che andrà a formare il bacino del mostro ed il pezzo non è volutamente centrato così da dare il movimento a seconda dell'inclinazione.
Infatti le due parti dell'addome di Chibimaru Godzilla presentano innanzitutto un sostegno per le creste dorsali e l'inserimento va eseguito senguendo la tacca guida del pezzo così da metterlo nella posizione iniziale corretta.
Alla fine si ottiene questa parte che sembra Jabba the Hutt ma in realtà è un corpo molto snodato e performante anche se non si direbbe dalla foto.
Per il torace bisogna anche inserire questo supporto per le creste dorsali ed effettivamente è una gran cosa perché così i pezzi non sono attaccati solo al buco dello sprue ma hanno un sostegno che ne assicura la presa.
La parte montata presenta ancora visibile il sostegno che poi andrà a sparire con l'inserimento della testa.
Tocco finale la cosa che ha già inserita all'estremità una parte della cresta ed essenzialmente sono due parti con le clip alla fine.
Incominciando ad assemblare i pezzi il famosissimo kaiju re dei mostri prende forma e se singolarmente i pezzi potevano non sembrare molto intriganti una volta uniti l'effetto è notevole.
Ecco dunque sorgere dagli abissi un model kit forgiato dalle mie mani e dalle esplosioni radioattive o qualcosa del genere.
Manca solo l'ultimo tocco con l'inserimento delle creste dorsali negli appositi alloggiamenti ed una cosa davvero meravigliosa è che questi pezzi sono fluorescenti al buio creando così un magnifico effetto speciale.
L'inserimento negli appositi spazio è facilitato non solo dalle istruzioni ma anche dalla presenza delle sagome dei rispettivi pezzi sul dorso così da mettere nel giusto verso ogni cresta ed ottenere un effetto spettacolare.
Manca infine un ultimo pezzo che risiede in uno sprue a parte, anch'esso fluorescente, e che va a creare il raggio d'energia che parte dalla bocca di Godzilla e va ancorato con i due spuntoni nelle apposite cavità.
L'effetto è molto bello e rende tanto, volevo fare delle foto al buio ma non si vede una mazza anche se ad occhio nudo invece risalta parecchio dando al pezzo un notevole impatto.
Unica pecca in questa modalità non si riesce ad inclinare la testa verso il basso mantenendo una posizione orizzontale che comunque rende bene.
La costruzione richiede neanche una mezzora ed il risultato è semplicemente magnifico.
Il pezzo è il primo di una serie che vede protagonisti i mostri più famosi della serie classica ed i mezzi di difesa terrestre, completamente inefficaci con grande spesa di soldi pubblici, e presto spero metterò le mani anche sul magnifico Kiryu/Mechagodzilla 3 che rappresenta la terza uscita dei Chibimaru Godzilla.
Insomma visto che costa poco ed è altamente performante come model kit lo consiglio davvero a tutti ed insieme al Satan Gundam è praticamente il mio avatar sulla scrivania che mi fissa con le fauci spalancate ed i suoi adorabili occhioni.
Commenti
Posta un commento