Visto che c'è Lucca Comics 2016 e non riesco ad andarci, sia mentalmente che fisicamente sono un straccio, mi sono preso un momento di relax dedicandomi alle mie vecchie passioni sciacqua cervello ovvero impallarmi davanti alla televisione e guardare quelle magiche immagini in movimento piene di lucine e colori.
Dopo la visione della terza stagione di The Flash che sta ingranando e prendendo un sacco di idee carine al suo interno, e lo spettacolare seguito di Gundam Iron-Blooded Orphans è tempo di Tokusatsu!
Grazie agli Italian Sentai Subranger che si danno da fare per tradurre in modo impeccabile queste serie giapponesi che nella televisione moderna, piena di programmi spazzatura e reality per cerebrolesi, non avrebbero appeal ma per i fan di vecchia data sono un must posso finalmente vederlo in italiano.
Infatti dopo l'ottimo esordio di Kamen Rider Ex Aid ora tocca a Ultraman e sono davvero commosso perché trovare i sub ita per questa serie di Tokusatsu del compianto Eiji Tsuburaya era impossibile e mi dovevo accontentare di spiluccarle in inglese.
Ecco dunque Ultraman Ginga serie nata per il 50° anniversario di Ultraman nel 2013 che conta undici episodi ed un extra, infatti una delle cose che mi piace dell'Ultraman moderno è che le serie sono stagioni brevi e più concise dei soliti Tokusatsu annuali.
L'inizio vede il protagonista Hikaru, interpretato da Takuya Negishi, tornare nella sua città natale ed incontrare subito per caso la sua vecchia amica d'infanzia Misuzu che è subito in difficoltà.
E' rimasta incastrata con il sedere in un passeggino, true story, ed il destino comincia così la sua partita a scacchi o sarebbe meglio dire con i pupazzetti.
Anche in questo caso l'attrice Mio Miyatake è una discreta patonza e devo dire che il suo look acqua e sapone da ragazza perbene, nonché vestita da miko, hanno quel giusto equilibrio tra sensualità ed eleganza senza rendere il personaggio volgare.
Hikaru rimane molto, ma molto, colpito da come è cresciuta la sua amica e successivamente incontra anche altri vecchi compagni delle elementari ma la cosa che più lo collegherà ad Ultraman è che suo zio è il sacerdote del tempio Ginga Jinja dove è custodita la sacra reliquia.
Neanche a metà episodio ecco Hikaru trafugare il sacro oggetto ed avere una visione di un altro mondo, un mondo in guerra pieno di citazioni per i fan di vecchia data.
Questo è anche l'inizio di un nuovo ciclo per Ultraman denominato Shin Ultraman Retsuden, che continuerà nel 2014 in Ultraman Ginga S, e vede gli eroi ed i kaiju del passato trasformati in puppazzetti.
Ecco dunque che fa la sua comparsa da grillo parlante Ultraman Taro, sesto eroe della serie andata in onda nel 1973, ora ritrovatosi ad essere un action figures poco curata.
Quello che invece non mi piace dell'Ultraman moderno è questa cosa dei pupazzi, e poi delle carte, che non mi esalta molto ed a dire il vero perché preferivo l'eroe alieno che combatteva i mostri giganti alla Godzilla.
Comunque per chi vuole questa serie è piena di citazioni e comparsate di vecchie glorie e per questo è molto interessante ed omaggia i cinquant'anni della produzione Tsuburaya.
Lo sgherro macchietta per adesso non mi piace ma alla fine è lui a fare tutto il lavoro e la serie ruota intorno al fatto che dentro ognuno di noi risieda un lato oscuro che con il potere Dark Spark trasforma i villanzoni umani in mostri giganti.
Ma l'eroe è pronto a fermarli facendo tornare alla sua forma originale Ultraman Taro perché il mondo è in pericolo e bisogna agire in fretta, sennonché...
Arriva Misuzu che ha bisogno di alcune piante per una torta, don't ask, ed il prode Hikaru servo della gleba corre in suo aiuto.
Abbandonando Taro come un vecchio giocattolo in cui non si ha più nessun interesse e questa direi che è un po l'allegoria della vita, prima da ragazzini giochiamo con i pupazzi dei nostri eroi e poi scopriamo
Poi però scopriamo quanto siano rompicoglioni le mogli e le fidanzate ossessive così torniamo a giocare con i pupazzetti ed i Gunpla, true story provata sulla mia pelle.
I due malcapitati messi in fuga dal poliziotto imbranato, perché Hikaru prende botte, incontreranno sulla strada un cosplayer di Heater Parisi nella sua fase dark emo che gli farà il balletto della malvagità equivoca prima che loro implorino di farlo smettere e trasformarli in un fichissimo mostro gigante.
Forse perché lui con la mazza voleva fare ben altro nei boschi insieme alla sua amica invece che prendersi la paternale da un action figure made in china.
Infatti Taro si era già rivelato = era stato scoperto da Misuzu che però non può ridargli la sua forma originale e così scopriamo che neanche Hikaru ci riesce.
Ma non c'è niente di cui preoccuparsi infatti lui se ne frega altamente e trova un kaiju lasciato così a caso nell'erba proprio poco prima che arrivi il mostro spazzino abusivo, ma guarda come è preciso il destino a volte sembra quasi fatto apposta.
Si tratta di Black King un mostro molto simile a Godzilla, di cui ricordiamo Tsuburaya è il papà concettuale, apparso in The Retrun of Ultraman del 1971, e che ha ancora il suo fascino.
Arriva però Thunder Darambia, ripescato da Ultraman Dyna in versione migliorata, ed inizia il pestaggio tra kaiju che ci piace tanto nei film di mostri.
Siamo ormai a due terzi dell'episodio e bisogna arrivare al rush finale belli carichi.
Oltre ad avere ancora gli omini dentro i pupazzi giganti, che sono a misura d'uomo, le scenografie distruttibili sono come succedeva un tempo modellini curatissimi creati al solo scopo di essere distrutti.
Anche gli effetti speciali sono vecchio stile e la cosa in realtà mi piace un sacco perché mantiene un collegamento con le serie vintage mentre troppo spesso i Tokusatsu moderni si affidano alla CG fatta al risparmio spesso con risultati scadenti.
Ma la forza del mostro non basta a sconfiggere il nuovo arrivato e quando
Gli basta una sola mano per riflettere l'attacco di Darambia e salvare la pulzella in pericolo.
Poi parono le scene di menaggio a mano con colpi di karate improbabili ma molto iconici per i fan della serie, inoltre trovo che il design di Ginga sia tra i migliori delle nuove serie e mi piacciono un sacco le parti illuminate di azzurro.
Che come succede al Burning Gundam diventano rosse quando carica il super colpo, Ginga Thunderbolt, con cui sconfigge il nemico.
Tutto bene è quel che finisce bene, a parte che Taro non è tornato alla sua forma originale, i due monnezzari si sono presi un fulmine in faccia e probabilmente gli hanno fregato il furgone abbandonato e finiranno in galera, ma quello che conta è che finalmente si limona.
Ma purtroppo non succede e la puntata si chiude così come un episodio di Ranma in cui i due protagonisti si vogliono bene ma piuttosto che ammetterlo si mangiano un panetto di merda al forno.
Spero quindi che i prossimi episodi arrivino presto e sono davvero contento che gli Italian Sentai Subranger si siano dedicati anche a questa serie.
Nel epilogo dopo i credits ecco i pupazzini dei kaiju inscenare un teatrino/intervista speciale per approfondire gli eventi dell'episodio e rivelare curiosità ai fan.
Ma come al solito l'inutile Taro non sa rispondere a nessuna domanda facendoci capire quanto può essere dura la vita se sei alto solo dieci centimetri e non puoi piegare le braccia.
Sarà il fattore nostalgia ma sono molto soddisfatto di questa serie per l'anniversario e questa recensione scherzona con un po di info utili nasce proprio dalla felicità di vedere Ultraman finalmente in italiano quindi guardatelo anche voi e diffondete il verbo.
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