Troppi giochi per un solo weekend - tre titoli da non sottovalutare


Diciamo che non sono per niente un tipo paziente e per questo se posso prendo sempre i giochi al day one così spesso mi ritrovo senza soldi ma con tanti titoli da provare che a volte manca il tempo fisico per poterli assaporare tutti.
Almeno questa volta grazie all’arrivo anticipato di certi titoli e la possibilità di giocarci tutta la scorsa settimana sono pronto a fare la recensione di ben tre giochi in contemporanea.


E’ difficile da spiegare come gioco ma non è difficile capire come mai abbia preso voti così alti, The Talos Principle è un dannato capolavoro.
Le musiche sono qualcosa di sublime, ed il gamneplay è unico e completamente immersivo.
Per avanzare in questa storia fatta di enigmi bisogna recuperare certi pezzi, chiaramente ispirati alle forme del Tetris giusto per sottolineare che è un rompicapo, per poterle mettere sulle serrature che bloccano la via verso il dio che ci ha creato.


Questo però non vuol dire che il gioco sia solo stanze con enigmi, puzzle mediocri dal concept simile ce ne sono a bizzeffe, ma il bello risiede nella ricerca psicologica e metafisica del concetto di uomo non solo attraverso prove di logica ma anche leggendo vecchi diari informatici con racconti che toccano il cuore e l'anima del giocatore.


Il level design permette una grande flessibilità e per trovare i pezzi che fanno da chiave alle porte si possono scegliere diversi percorsi con prove differenti.
Il gioco fisico denominato deluxe edition contiene anche l’espansione Road to Gehenna così da vivere un altra splendida esperienza piena di prove e profonda riflessione.


Il fatto che sia in inglese conta poco visto che il gioco è molto intuitivo e tra l’altro non spiega niente lasciando al giocatore il compito di capire.
Proprio per questo Talos non è per tutti ma saprà farsi amare da chi vuole qualcosa di più che solo azione senza sostanza.


Ormai tutti bene o male conoscono la serie di Tales of qualcosa e sebbene il brand non abbia mai riscosso un successo planetario come quello di Final Fantasy oppure i picchi di interesse avuti da Dragon Quest, come il suo bellissimo musou, adesso siamo giunti al ventesimo anniversario e secondo me il gameplay negli anni è sempre migliorato.


Infatti Tales of Zestiria mostra un nuovo combat system più raffinato in tempo reale che permette di muoversi e difendersi, creare combo d’attacco con il cerchio ed usare le arti speciali al momento giusto, forse questa è l’unica pecca per chi ama i JRPG classici a turni ma nel suo insieme è molto funzionale.


La grafica in cell shading riesce non si discosta molto da quello visto in Tales of Xillia 2, ma la cosa che colpisce maggiormente è la trama incentrata sul Redentore che risulta in stile epic fantasy come i classici del genere JRPG strizzando però l’occhio agli anime moderni, a cui si ispirano le scene animate create da Ufotable Inc, ed essendo in italiano tutti possono apprezzarla.


Infatti quello che più mi ha coinvolto è la storia e penso che sia un ottimo prodotto per commemorare la serie.
Si tratta anche del primo titolo ad avere un DLC sulla storia lo spin off di Alisha, da giocare però verso la fine del gioco per non spoilerarsi certe scene ed è gratuito per chi compra la D1 edition, inoltre nelle prossime settimane abbonderanno sul PSN armi e costumi alternativi da comprare ma rimane un ottimo gioco.


Eccoci al terzo gioco, un altro GDR ma questa volta strategico, perché Disgaea 5 Alliance of Vengeance è la nuova incarnazione del brand ormai storico nato su PS2 ma questa sua versione PS4 è abbastanza sottotono tecnicamente e non si discosta molto da quello visto in Disgaea 4 così come il gameplay.


Certamente sono state introdotte nuove meccaniche e classi, soprattutto la creazione di un personaggio è molto approfondita e versatile ma su next-gen avrei preferito qualcosa di più specifico.
Non che le avventure di Killia e Seraphina non mi siano piaciute, le gag sono divertenti ed i personaggi sopra le righe come in tutte le produzioni NIS mail resto avrebbe bisogno di una svecchiata e risulta molto lento per chi non è abituato e lo consiglio solo ai puristi del genere, visto che è anche in inglese.


Superati questi scogli però ci si trova nuovamente di fronte ad un gioco praticamente infinito e dalle mille sfumature strategiche e tattiche che punta totalmente sulla personalizzazione ed è un vero pozzo nero di tempo e fatica, purtroppo proprio per questo in questo periodo così affollato di titoli interessanti lo devo lasciare indietro con sommo rammarico.


Ecco dunque tre titoli che presi singolarmente possono occupare decine di ore di gioco e coinvolgere in modo diverso l’utente.
The Talos Principle punta sull’immersività di un esperienza ricca di enigmi e spunti filosofici su cui ragionare, Tales of Zestiria è un buon JRPG vecchia scuola ricco di personaggi interessanti e dalla trama coinvolgente, mentre Disgaea 5 punta tutto sul gameplay strategico e le opzioni date al giocatore quindi scegliete una di queste tre perle e godetene appieno perché non ve ne pentirete.
Se poi come me li prendete tutti allora avrete da giocare sino all’anno prossimo e quindi buon divertimento!

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