Il regno di Cintra è caduto. Dopo quattro giorni d'assedio, le truppe di Nilfgaard irrompono nel castello e massacrano l'intera famiglia reale. La principessa Ciri è l'unica che riesce a fuggire ma, all'improvviso, un cavaliere nemico le si para davanti e avanza minaccioso, brandendo un pugnale insanguinato... Ciri non ricorda cosa sia successo. Sa solo che ora è sana e salva, protetta dalla spada di Geralt di Rivia e dalle possenti mura di Kaer Morhen, la fortezza in cui si addestrano i giovani strighi, gli assassini di mostri. Anche Ciri vorrebbe diventare una di loro, così, se tornasse il cavaliere di Nilfgaard, lei non avrebbe più paura, anzi sarebbe pronta a combattere.
Una sera, però, al termine di un'estenuante giornata di allenamento, la ragazza dimostra di possedere straordinarie capacità psichiche, così dirompenti da non lasciare adito a dubbi: è lei la Fiamma di Cintra di cui parlano le profezie, la forza che salverà i popoli del mondo dalla rovina. Il suo destino è quindi segnato: deve partire subito per EllandAer, dove una maga le insegnerà a controllare quell'immenso potere. Tuttavia, durante il viaggio, Ciri e Geralt dovranno stare molto attenti. Perché un sicario è già sulle loro tracce, disposto a tutto pur di eliminare la Fiamma di Cintra e scatenare il caos...
Detta così la trama del terzo libro italiano delle avventure di Geralt, anche se in patria ne sono uscite prima due antologie inedite nel nostro paese, sembrerebbe una figata.
Finalmente un romanzo lungo invece che storie brevi legate tra loro ma qualcosa nella magia di Sapkowski si è incrinato e nonostante gli ottimi personaggi, tra cui Triss Merigold, ed i dialoghi politici queste quasi 400 pagine passano senza che sia successo nulla di davvero significativo.
Potrei riassumere tutti gli eventi in una pagina e si vede che Sapkowski aveva in mente una serie perché si tratta solo di un lento intro come neanche Tolkien sarebbe riuscito a fare.
Ora sono dietro a Il tempo della guerra dove nelle prime cento pagine è successo qualcosa almeno ma per essere il primo romanzo di una non so cosa, visto che stanno uscendo ancora libri e potrei azzardare esalogia, tutto è davvero troppo lento ne Il sangue degli elfi e potrei paragonarlo ad Eragon dove la cura del drago e la sua toilette prende il sopravvento sulla trama.
Mentre qui Geralt viene scalzato da Ciri come protagonista che passa il tempo a fare cose e venire addestrata perché ha un destino e... basta.
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