Il fascino di Indiana Jones è un punto di riferimento per gli archeologhi avventurieri ma se nel mondo dei videogiochi il successore di un simile mito si è perfettamente incarnato in Nathan Drake, dopo essere stato ospitato nelle bocce di Lara Croft, per le serie televisive è difficile trovare un degno erede.
Alcuni penseranno subito a Il mistero dei Templari con Nicholas Cage ma personalmente ho apprezzato molto The Librarian con Noah Wyle nei panni di Flynn Carsen il bibliotecario.
Alla ricerca della lancia perduta uscito nel 2004 e continuato in altri due film ha adesso un seguito che vede Flynn affiancato da un nuovo custode ed un taglio degli episodi che ricorda molto di più Doctor Who che non Indiana Jones.
Incentrato totalmente sulla magia ed il risveglio di miti e forze arcane questa serie di dieci puntate vede passare il testimonial al colonnello Baird interpretata da Rebecca Romijn che guida un gruppo di tre apprendisti Librarian per questo la s plurale del titolo.
Le prime due puntate vedono Flynn fare da cicerone e riunire la squadra con gli altri candidati alla ricerca della corona di Re Artù e presentano il gruppo.
Cassandra Cillian è interpretata da Lindy Booth ed è il personaggio che più mi piace tra i tre, ha la qualità di poter vedere e rappresentare calcoli complessi con visioni tridimensionali perché ha un tumore al cervello che potrebbe ucciderla da un momento all'altro.
Invece Jake Stone interpretato da Christian Kane non mi dice molto, troppo stereotipato, e con quella voce finto profonda tipo SONO BATMAN risulta spesso ridicolo a parlare d'arte ed architettura.
Ezekiel Jones varia da puntata a puntata, sembra stronzo ma buono poi si rivela stronzo, ma John Kim riesce sempre a darli una faccia da pirla senza paragoni.
Poi c'è John Larroquette nei panni di Jenkins che va a sostituire Judson come consulente della biblioteca provvisoria.
Infatti dopo i primi due episodi c'è l'escamotage di far perdere la biblioteca tra le dimensioni, un po come Gallifrey, e Flynn parte alla sua ricerca lasciando i casi minori suscitati dal risveglio della magia ai nuovi ragazzi.
La serie prevede anche un cattivo fisso interpretato dal bravissimo Matt Frewer, che in pochi ricorderanno per Max Headroom. e che da un certo tono al cattivo Dulaque.
Nell'episodio natalizio a fare Santa Claus ci pensa Bruce Campbell e la puntata si rivela molto meglio dello special di natale del Dottore, soprattutto per i temi più classici e buonisti del genere ed una sana dose di umorismo creata dal grande attore.
Nell'ultimo episodio di stagione c'è lo slittamento dimensionale, grazie alle cianfrusaglie accumulate nelle puntate precedenti così da avere un senso, che porta Braid e Flynn a visitare mondi dove lui non è mai stato il bibliotecario ma invece lo è diventato Stone in una perfetta versione di Nathan Fake.
Ezekiel che si rivela un genio della scienza e mette su un industria in franchising per fare soldi mentre ogni tanto salva il mondo, solo che non gli va proprio bene... nel salvare il mondo, soldi ne ha fatti a palate.
La mia preferita invece sceglie la magia ed apprende da Morgana poteri arcani che la fanno diventare una power-strega-topa-rossa fortissima classe del nuovo D&D inedito in italia.
Con i loro poteri uniti cercano di fermare la catastrofe e riparare la tela del destino ma un pericoloso nemico è in agguato... no non è Kratos per loro fortuna.
Si tratta di Dulaque o meglio Lancillotto, nelle fattezze del sempre amato Jerry O'Connell, che ha fatto tutto questo per portare il mondo nuovamente alla magia come ai tempi di Camelot.
Non vi spoilero come finisce ma visto il tono buonista e scanzonato della serie non vi sarà difficile immaginarlo ed il finale è aperto ad un possibile seguito ma vedremo in futuro anche se ne dubito.
Comunque la serie mi è piaciuta molto e riesce a divertire per tutti i 40 minuti dei suoi episodi quindi anche se di nicchia la promuovo come un ottima serie del 2014 e ne consiglio la visione con i sottotitoli.
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