La carne è dura, il sapore del sangue ti fa rivoltare lo stomaco, le piume ti impediscono di respirare, ma ormai che importanza ha?
Il gioco è perso e tu, da bravo giocatore, devi pagare pegno.
Il tuo corpo, il tuo futuro.
La senti dimenarsi nelle tue mani, la senti battere le ali, perché alla fine non è altro che una gazza. Tutto ciò che era sta diventando te, e ciò che tu eri sta svanendo, ma ormai che importanza ha?
Strappi, dilani, uccidi. Mordi te stessi, disintegri la tua anima per far posto a ciò che avevi giurato non saresti stato più. Piangi, e il sale delle lacrime si mischia al sangue. Non hai bisogno di chiederti che sapore abbia, ti scivola nella gola senza problemi; chissà quanti altri gusti avresti potuto provare, tu, povero bambino dall'anima pura che hai nella tua stessa nascita il vento della menzogna.
Il sacrificio, la redenzione.
Tutte favole, tutte balle, ma tu di quello ti cibavi, quello hai creato. Ed ora non potrai più. Perdi te stesso, morso, dopo morso, ma che importanza ha?
Hai forse scelta? Vorresti forse barare un'altra volta, vorresti forse tornare a una bugia che vive in forma di ragazza che ti odia e a un cucciolo che ti ha tradito nel nome del dolore e di un padre che non l'ha voluto, accudito e amato come invece hai fatto?
Cosa ha significato tutto quello che hai fatto fin'ora? Che senso ha avuto?
Era tutto per giungere a quel momento, tu che, strappo dopo strappo, stai aprendo le porte a ciò che detesti, riporti un passato cancellato in un mondo dilaniato, ma che aveva ancora così tanto da insegnarti, così tanto da darti.
Quante storie da ascoltare, quante storie da narrare.
Sono la tua linfa, le storie. Lo sono state e lo saranno. Ne hai vissuta una, hai pianto e riso, gustato i piaceri della vita in un milk-shake, le grazie di un vero rapporto in un calcio all'inguine. Ma c'era ancora così tanto da fare, così tanto da vedere. Scherzi da combinare, risa da ricreare.
Non ha senso dire a te stesso che ti mancherà tutto questo, perché non stai andando da nessuna parte, non puoi dirti che se avessi un'altra possibilità tutto sarebbe diverso.
Assissinio dopo assassinio.
Hai giocato e hai perso, ma ormai che importanza ha?
Hai forse dimostrato qualcosa, è dunque servito a uno scopo, tutto ciò? È vero o no?
Hai forse cambiato le cose?
Hai cambiato te stesso, dici tu, lo urli a te stesso.
Sei cambiato, hai vinto.
Hai vinto e muori, perché il buono muore giovane, così ti han detto, ma almeno adesso hai la conferma. Tu sei buono, tu sei cambiato, tu hai vinto.
Lo ricordi a te stesso, lo ricordi al tuo passato, al tuo futuro.
Tu hai vinto.
Tu scompari.
Tu muori.
"Damn me."
"Damn you all."
Stringi a te l'elmo, piangi la gazza, lasci il sangue a sporcarti le labbra e piangi, mentre ti appoggi al nulla. Cos'hai fatto? Ma ormai che importanza ha?
CREDITS
Vorrei ringraziare l'autrice di questa storia, L_aura_grey, non solo per avermi permesso di pubblicarla ma soprattutto per aver scritto questa piccola perla.
La storia è introspettiva e dai toni onirici, qualità che mi piacciono molto in un racconto, e spero sia piaciuta a voi quanto a me.
Mi fa piacere che la sezione Fanfiction si stia arricchendo sempre di più con racconti di un certo spessore e tra poco saranno pronti anche delle mie nuove storie a cui sto tuttora lavorando, restate sintonizzati.
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