I sogni sono parte della nostra anima che durante la notte prendono vita e danzano nella nostra testa facendoci vedere quello che vorremmo vivere.
I sogni sono un reame dove tutto puó succedere ed anche le cose più bizzarre accadono con assoluta normalità, questo è uno di essi.
Ho sognato, un sogno vivido che ancora adesso risuona nella mia mente, se chiudo gli occhi riesco a vedere tutto.
Era notte, una notte calma piena di stelle nonostante fossimo in città, andavo da sola in uno di quei locali notturni dove adesso non metterei piede.
All'entrata mentre faccio la coda mi ritrovo davanti una faccia nota ma chi? Uno dei One Direction! non saprei dire chi, a me neanche piacciono, ma penso sia quello più idolatrato che si vede più spesso in televisione e nei talk show. Non lo considero molto ed entro. Giro un po' per il locale e incontro una guardia della sicurezza con cui parlo un po', la conversazione è sciolta e passando da un argomento all'altro scopro che dietro al locale in questo momento c'è un incontro con attori famosi.
Io adoro il mondo del cinema, da quando vidi da bambina Indiana Jones sul grande schermo del cinema vicino casa sono sempre stata attratta dai mondi fantastici che prendevano vita dalla pellicola, crescendo la mia attenzione è passata dai personaggi agli attori che li interpretano e si se volete potete dire di me che sono una fangirl.
Ovviamente esco e vado, ma pare che ormai sia tutto finito.
Quindi torno dentro e noto che il tipo degli One Direction è ancora lì, e nella hall sento una ragazza che continua a parlare di loro.
Non capisco bene cosa stia dicendo perché la musica è molto alta, non è fastidiosa ma sembra che inghiotta il suono intorno a me e percepisco solo parole indistinte e suoni ovattati.
È Monnlight Shadow di Mike Oldfield, una delle mie canzoni preferite.
Comunque dal tono della voce capisco che anche lei è una fangirl, percepisco la sua passione, così in un momento di bontà mi avvicino per dirle che uno dei suoi cantamti preferiti è all'ingresso e che se si sbriga lo incontra.
La ragazza si allontana velocemente senza voltarsi indetro e senza ringraziarmi, la musica finisce, adesso la sala sembra deserta avvolta nel silenzio ed illumimata dai raggi di luna che entrano dalle finestre del soffitto.
L'atmosfera si fa surreale, il tempo si dilata.
Poi arriva la guardia di prima, solo adesso mi accorgo che è una donna, e nel silenzio assoluto mi urla che dietro al negozio c'è una nave attraccata che sta per partire per Londra, e quindi se voglio andarci devo correre.
Esco dal locale ma adesso non è più un night club dove suono musica revival degli anni 80, è un negozio di liquori su un molo lungo il Tamigi.
Corriamo, vedo che il ponte per arrivare sull'altro argine dove sta partendo la nave è abbassato ma sfiga vuole che si alzi giusto poco prima che lo raggiungiamo. Saltiamo. Nonostante lo slancio e le energie che si hanno nei sogni ma finiamo entrambe in acqua. Allora la guardia se la prende con me, incomincia ad urlarmi contro che per colpa mia non riuscirà mai a ritrovare il suo vero amore che è salpato con quella nave e tenta di affogarmi.
Non sono mai stata brava ad immergermi ma adesso è come se fossi una sirena e le sguscio tra le mani diverse volte mentre tenta di afferrarmi per i capelli, ma io nuoto più veloce e arrivo a riva per prima.
Mentre mi tiro fuori dall'acqua mi accorgo che il sole sta sorgendo ed i suoi caldi raggi asciugano velocemente i miei vestiti.
Una volta ritornata nella strada principale mi dicono di correre a scuola, tutte le persone che incontro mi dicono la stessa cosa, lo faccio e mi ritrovo in una di quelle antiche scuole giapponesi con il giardino zen ed i tetti a pagoda, dove si è radunata una folla.
Qua mi dicono che mia sorella è morta impiccata, e mi mostrano il suo corpo in cima alla scuola, appesa alla torre dell'edificio centrale. Mi metto a piangere.
Questa è la potenza dei sogni, nonostante io non abbia una sorella ancora adesso sento la tristezza e lo sconforto che ho provato nel vedere il suo corpo senza vita, vedere la propria sorella morta.
Mentre guardo il suo corpo distorto dalle lacrime che inondano i miei occhi mi chiedo come possa essere successo, di chi è la colpa?
Solo io non so la risposta a queste domande, tutti quelli intorno a me sanno chi è il colpevole.
Lo leggo nei loro occhi e cercando di non singhiozzare pongo la fatidica domanda. La risposta mi lascia sconvolta, è stato Tom Hiddleston!
Che stanno per giustiziare, come usanza del Giappone medioevale dopo un processo sommario sta per ricevere il castigo divino per le sie azioni.
Una signora mi indica la piazza con degli alberi vicino alla palestra dove facciamo kendo ed allora vedo Tom e la sua punizione. Lo hanno appeso ad un albero per i polsi e lo stanno lapidando.
Indossa una semplice camicia bianca e dei pantaloni di pelle neri, i suoi capelli corvini sobbalzano mentre riceva la punizione della folla inferocita, ma i suoi occhi sono del colore del cielo e fissano i vuoto, fissano me. È innocente, lo capisco dal suo sguardo.
Lo sgomento cresce in me, non è possibile, io lo amo non posso permettere che muoia così.
La mia faccia si contrae dall'orrore di quello spettacolo ma non c'è più tempo per piangere e disperarsi, devo agire, quindi incomincio ad arrampicarmi su per la torre della scuola.
Man mano che salgo la parete diventa sempre più inclinata finché non arrivo dove si trova mia sorella arrampicandomi in verticale, e faccio un incredibile scoperta, A quanto pare è ancora viva.
La slego dal cappio e la porto in mezzo alla folla per fermare il linciaggio facendo vedere alla gente che non è morta, man mano che raggiungiamo il centro della piazza dove Tom è stato appeso all'albero di ciliegio lei incomincia a riprendersi e svela che Tom non c'entra niente con quello che le è successo. Allora liberiamo anche lui, gli sleghiamo i polsi e sorreggiamo il suo corpo ferito, la camicia bianca è strappata in diversi punti e mentre lo stringo a me sento il calore del suo corpo.
I suoi lunghi capelli neri sono bagnati di sudore e dalla tempia un rivolo di sangue scende giù sino alla guancia, i nostri sguardi si incontrano e... fine del sogno.
Mi sveglio nella mia camera con il cuore in gola, apro gli occhi e mi giro, Tom è li vicino e mi fissa intensamente. Non c'è più nessun locale notturno, nessun fiume, nessuna scuola giapponese.
Sono nella mia stanza e Tom Hiddleston mi sta fissando. Ricambio lo sguardo.
È questo il potere dei sogni, la forza del subconscio in grado di dare forma ai desideri durante la notte.
È a questo che penso mentre fisso il cartellone pubblicitario di Avengers, sono stata a fissarlo ogni volta che passavo davanti al cinema per un mese intero e quando hanno tolto il film dalle sale mi sono fatta coraggio ed ho chiesto al gestore se potevo prenderlo.
Adesso troneggia nella mia stanza, proprio di fronte al mio letto, ed ogni volta che mi sveglio incrocio il suo sguardo ed ogni giorno è un buon giorno.
CREDITS
Si ringrazia Scillan per la stesura di questo racconto basato su un suo sogno da cui ho ricavato questa fanfiction incentrata su una fangirl e sul suo mondo onirico, un mondo fatto di cose che amiamo e cose prive di significato, questo racconto è un espressione dei sogni e come tale non deve avere un significato ma chi vorrà potrà trovarne diversi leggendo tra le righe.
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