Il club delle volpi verdi - La volpe giustiziera


benvenuti ad un nuovo evento de L'Impero delle Tenebre legato ai libri ma soprattutto ai racconti amatoriali, esistono infatti molti siti specializzati che pubblicano fan fiction amatoriali ed è un genere sempre più seguito e può fare da punto di partenza per molti giovani scrittori quindi seguendo la scia dei post sui recensori amatoriali ecco anche gli scrittori amatoriali.
Questo racconto è la prima parte di una trilogia dedicata al mondo di Asgard e gli dei che lo popolano primo fra tutti Loki fratello di Thor e questa volta è lui il protagonista indiscusso, leggere per credere.

Il Club delle Volpi Verdi - La volpe giustiziera

“Il mio nome è Thor! Thor Odinson.
Figlio della Madre di tutti Frigga e del Padre di tutti Odino.
Sono il figlio primogenito del Re del Regno Eterno, e il principe destinato a brandire Mjolnir.
guerriero, tra i compagni del mio anno il più forte e potente.
Già molti maestri hanno riconosciuto il mio potere in battaglia, e sono pronto ad accompagnare te, Loki, nella gloriosa campagna che …”

“Troppo mio fratello. Il prossimo!”

“Il mio nome è Sif.
Sorella minore del guerriero e Guardiano del Bifrost, Heimdall.
Fanciulla decisa a non rimanere relegata nelle vesti di corte ma a combattere a fianco di degni guerrieri.
Sotto la mia spada cadono già molti nemici, e sono decisa a seguire il nobile Thor, e il suo nobile fratello in ogni impresa loro…”

“Troppo pomposa. Il prossimo!”

“Noi siamo Fandral, Hogun e Volstagg!
Formiamo l’incredibile forza guerriera di Asgard detta I tre Guerrieri.
Siamo decisi a mostrare il nostro valore e…”

“Troppo sciupafemmine, troppo noioso e troppo grasso. Il Prossimo!!!”

I soli pomeridiani di Asgard videro il giovane principe Loki con lo sguardo annoiato e il pugno appoggiato alla guancia. Il fanciullo, non più bambino ma non ancora adolescente, osservava con astio la fila inesistente davanti al banchetto che era stato allestito quella mattina dalle guardie ai portoni dell’arena più vicina alla corte, luogo più distante dal Fensalil, il palazzo di Frigga, e più vicino al popolo che la Regina aveva permesso al più giovane dei suoi figli.
A quanto pareva il suo richiamo, che lo aveva addirittura scollato dai suoi amati libri, non aveva portato quanto aveva sperato, e gli ultimi candidati che erano arrivati erano stati scacciati malamente – e con qualche sasso volante - dal corvino già da diverse ore.
Aveva fulminato il fratello maggiore quando era arrivato tutto tronfio e fiero con la sua allegra combriccola di Fedelissimi al suo fianco. Ma dopo averli scacciati a calci nel sedere non era arrivato più nessuno, ennesima conferma di come il secondo non fosse il preferito dal Popolo, secondo anche per lui.
Loki sospirò, cercando di scacciare quei cattivi pensieri, sicuro che arrivassero solo dal suo cattivo umore e dall’inutilità della giornata, unita dal sole che aveva picchiato piuttosto forte, martellando tutto il giorno sulla testolina nera.
Stava soppesando l'idea di andarsene per poi ritentare il giorno dopo, quando una guardia gli arrivò lesta al fianco, piegandosi per potergli sussurrare all'orecchio “Ci sono due candidati, altezza. Due giovani. Li facciamo passare?”
Gli occhi verdi e spenti del principe si rianimarono davanti  a quella notizia, prima che tornasse finalmente con la schiena eretta “Ovviamente! E fate presto!” si sfregò le mani, mentre la seguiva con lo sguardo e un sorrisetto soddisfatto la guardia che tornava dai due sopracitati.
La noia e l’inattività del ragazzino lo avevano portato a perdersi nei suoi pensieri, non facendogli notare l’arrivo di due figure a qualche passo di distanza da lui e dal palchetto, dove furono scortati gentilmente. Loki li studiò da capo a piedi, soppesando movimenti ed espressioni.
Entrambi possedevano la chioma bionda e le iridi azzurre tipiche degli asgardiani, ed entrambi non dovevano essere molto più grandi di lui, ma se uno era forse più alto della sua età, l’altra, perché era una fanciulla, era alquanto piccola e minuta, i lineamenti fini ma allo stesso tempo affilati, in certi punti. Una bambina che di certo si stava facendo donna. Il suo compagno invece, mostrava un’imbarazzante capigliatura a bacinella, gli zigomi duri e già sporgenti, tratti già virili, aiutati dalla leggera armatura di cuoio che portava.
“Vostra altezza” Entrambi si inchinarono rispettosamente, e il corvino sorride fiero del proprio titolo, prima di scuotere un po’ la destra per farli rialzare.
“Su, su. Non perdiamo tempo”
“Ma certo, Principe Loki” rispose la giovane dea, mentre si riportava dritta e sporgeva al corvino una delle pergamene che aveva fatto distribuire in giro dai soldati in quei giorni.

A raccolta, popolo di Asgard, perché il Principe Loki
Figlio di Odino, ha bisogno di almeno due
valorosi giovani che lo accompagnino
In una sua impresa; una mente sveglia e veloce,
assieme ad un corpo forte abbastanza da poter
fronteggiare abili nemici.
Accorrete, dunque, per adempire
ai vostri doveri di sudditi
e aiutare il giovane principe.

Il corvino sorrise fiero davanti a quelle lettere eleganti dettate da lui e sparse per la Città Eterna dalle guardie  “Bene. Come scritto ed emanato avete tre minuti per presentare voi e le vostre motivazioni” Prese la clessidra che aveva al fianco, prima di farla girare velocemente due o tre volte, portando tutta la sabbia da un lato, e poggiandola infine sul legno del tavolo.
“Tre minuti…? Ma siamo in due. Pensavo tre minuti a testa e quindi…”
“La sabbia cade…”
La bionda si morse un labbro, prima che da esso fuoriuscisse un velocissimo fiume di parole, attuo a soddisfare le pretese del giovane principe  “Il mio nome è Snotra, figlia di Hoor e Gnà, nonché cugina del qui presente Forseti, figlio del fratello di mio padre Baldr e della sua sposa Nanna” il giovane continuò a fissare serio il principe, che alzò un sopracciglio divertito quando la fanciulla diede al parente una leggera, ma visibile gomitata, così che piegasse la testa per la presentazione “Vogliate scusarlo, ma ha spesso la testa tra le nuvole…” cercò di rimediare la dea, che era arrossita per l’imbarazzo.
“Cercavate una mente sveglia, mio principe, ed eccomi qua. Snotra, futura studentessa dell’Ordine delle Incantatrici, è vogliosa di mettere al vostro servizio i suoi pensieri che sono stati definiti più di una volta giusti e saggi. E se di giustizia vogliamo parlare, nessuno la insegue più del mio parente Forseti, famoso anche per la sua forza e la sua abilità in battaglia”
“Al… al.. al suo s.. s.. servizio, signore”
“Balbetta?!”
“Difetto che sparirà con la crescita, o così almeno gli è stato diagnosticato”
“Eh…?” la spronò il corvino perché continuasse, indicandole con lo sguardo la clessidra che stava ormai arrivando alla fine.
“Il nostro scopo è… ingaggiare un’avventura. Sarà di certo un’occasione per accrescere il nostro nome”
“Volete dunque entrare nelle mie grazie perché così vi è stato suggerito dai vostri genitori?”
“… si” si arrese la fanciulla.
L’ultimo granello di sabbia scivolò, e il principe si perse in un sospiro “Se proprio non c’è nulla di meglio…
Benvenuti nell’Armata di Loki”


“P… p… perché non “A.. a… armata guerriera”?
“O “Le Volpi”?
“G… g… ghigni verdi”?
“Bellezze assassine”!?
“Ora basta!” era mezzora che i due biondi cianciavano su quale nome fosse meglio per il loro gruppetto “E’ “L’armata di Loki”! Punto! Cucitevi le labbra, o lo farò io! Sono io il principe ed io decido”
I due riuscirono a tacere, finalmente, mentre seguirono il giovane corvino che li precedeva fiero nel suo completo nero e verde per i corridoi del Fensalil, diretto alle sue stanze, scortati da due premurose guardie.
Il suo obbiettivo era più che altro non farsi sentire da Thor, i cui appartamenti erano affiancati ai suoi e purtroppo avrebbero dovuto passarci per forza davanti.
Di certo se l’era presa quando aveva cacciato via a sassate lui e i suoi amici, quindi voleva evitare il più possibile discussioni e via discorrendo. Osservò scuro l’avvicinarsi delle enormi porte che lo dividevano da sua fratello, e quando ormai vi erano davanti era teso come un chiodo; molto probabilmente sarebbe saltato al primo rumore.
Ma il pericolo era ormai quasi passato, e quindi i corvino si preparò nell’agognato sospiro di sollievo…
“A… a… anche “Le tre l… l… leggende!”
… per esprimersi invece in un sospiro agonizzante.
Più veloce dei fulmini che un giorno avrebbe controllato attraverso Mjolnir, e che al momento sottostavano solo alle sue emozioni, Thor spalancò le porte, ritrovandosi davanti il piccolo drappello.
“Loki! Fratello, ti stavo aspettando!” esclamò il biondo, mentre incontrava l’espressione contraria del corvino “Non starai cercando di evitarmi, Loki…”
“Ovvio che no, fratello… solo, avrei delle cose da fare e di certo non intendevo disturbarti”
“E chi sono, dunque, i tuoi amici?”
La fanciulla si inchinò immediatamente, non appena il principe dorato si accorse di loro, mentre il cugino continuò ad osservarlo con un espressione ammirata –ed ebete- stampata sul volto. Solo l’ennesima gomitata della consanguinea lo fece inchinare impacciato.
“Salve, Thor” cinguettò la giovane, mentre lanciava un’occhiataccia a Forseti perché anche lui dicesse qualcosa “Hu… b… b… belle trecce, p… p… principe Thor”
Snorta divenne paonazza, mentre il biondo in questione si limitò a spalancare la bocca, basito da quell’espressione.
“Guardie! Accompagnate gli ospiti nelle mie camere! Li raggiugerò subito” sibilò il moro, che al contrario era divenuto ancora più pallido del solito. Si passò una mano tra i capelli, mentre chiudeva gli occhi per non vedere i due giovani scomparire.
“Particolare… compagnia…” commentò senza parole il biondo, prima di scoppiare a ridere.
“Smettila di prenderti gioco di me, fratello!”
“Guarda che non è certo colpa mia! Solo Odino sa perché hai scelto quei due e non me e i miei compagni” tornò serio il primogenito, prima di dare un pugnetto non tanto affettuoso alla spalla del fratello, costretto ad arretrare di un passo. Ma non protestò.
In realtà sapeva bene il perché aveva scritto quell avviso. Era si bisognoso di un aiuto “esterno” per preparare la sua sorpresa, ma era più che altro invidioso di Thor e della sua combricola.
“Cosa vorresti insinuare?! I miei compagni non hanno nulla di meno rispetto ai tuoi!” alzò il mento il giovane principe,  il suo solito e sicuro sorriso sulle labbra, che fece di nuovo scoppiare a ridere il biondo.
“Già! Me li immagino nell’intento di sconfiggere un Troll, anche solo ubriaco!”
“Si dia il caso che di solito gli ubriachi siete voi, in campo…” gli sorrise mesto il corvino, che ricevette un altro pugno in risposta, anche se questa volta più affettuoso. Prima che ad entrambi giungesse un fragoroso schianto.
“Vado, Thor… non voglio far attendere troppo i miei ospiti”
“Beh, spero che il tuo amico non si sia messo a fare apprezzamenti anche sulle tue vesti, perché altrimenti potrei dubitare di lui e dei suoi gusti” quella volta furono entrambi a sorridere.


Il corvino, poi, aspettò di essere lontano una mezza dozzina di passi, prima di girarsi a lanciare un’ultima frase scivolosa dietro al fratello “Ah, Thor… belle trecce!” sparì veloce dietro alle sue porte tenute aperte dalle guardie, prima che il biondo avesse il tempo materiale di staccare una delle armature dorate che adornavano il corridoio e lanciargliela con precisione addosso.
“E comunque… erano più belle le mie, di trecce, piuttosto di quelle che ora ti fa Sif…” ma c’è una porta e un muro, a distanziarli, e la voce e volutamente bassa: Thor non potrebbe mai sentirlo.

“Club delle Volpi?”
“Piantatela con questi stupidi nomi!”
I due cugini sobbalzarono, prima di girarsi e veder comparire la piccola figura di Loki da dietro una delle numerose colonne poste nelle sue stanze. Se il principe era esasperato non lo diede a vedere, perché camminava con la sua solita eleganza, prima almeno di inciampare malamente e a braccia spalancate in uno stivale.
“Di chi è questa scarpa!” ma gli bastò seguire il disdicevole odore per puntare gli occhi ai piedi di Forseti, che si stava massaggiando un alluce nudo.
E mentre il principe si metteva un poco più eretto, tirandosi sui gomiti e strofinando il naso che aveva sbattuto anche piuttosto forte, la bionda si mise a spiegare “Stavamo ammirando la sua bellissima camera – e Forseti lodava i sontuosi vestiti che si vedono dall'armadio, che era già aperto, eh, ma mica l’abbiamo aperto noi, non ci saremmo permessi mai, anche se saremmo abbastanza curiosi di sapere com'è il guardaroba di un principe, ma tornando al discorso di prima- quando per sbaglio, inaugurabile coincidenza, lui ha urtato una di quelle statue lì, che ora non è più lì perché, beh, perché lui ci ha rimesso il dito, ma la statua ci ha rimesso più o meno tutto”
Più bianco di un cadavere osservò  dove un volta si trovava la scultura commissionata ai nani, per cui aveva pagato un occhio della testa, o quasi, e che avrebbe dovuto donare alla Regina Madre.
Meno male che era già a terra, perché altrimenti si sarebbe schiantato nuovamente, aggiungendo  un bel bernoccolo alla lista dei suoi problemi.
“For øyet av Odin [1]”

“Bene. Dichiaro aperta la prima riunione de ”l’Armata di Loki”
“Il club delle volpi”
“G… gl… gli imbattibili”
Bastò un’occhiata verde carica di veleno per far tornare i due al loro posto, piccoli piccoli sulle sedie dov’erano sedute, al grande tavolo di frassino posto al centro della stanza.
Loki si sventolò ancora un poco, prima di riprendere a parlare.
“Come sapete non ho cercato alleati solo per giocare a dadi o per avere un poco di compagnia diversa dal consueto, ma c’è in ballo un’avventura” la dea sorrise entusiasta, annuendo, intrepida.
“Ebbene, non so se avete già sentito parlare del possente cavallo ad otto zampe Sleipnir, il più veloce e forte che sia mai esistito, capace, anche, di cavalcare il cielo e le acque” non si sorprese quando vide Snotra annuire e Forseti scuotere la testa in segno di diniego.
“Dunque, quel cavallo ad otto zampe sarà il mio regalo per Odino al Walpurg[2], che è ormai alle porte. Ma, purtroppo a quanto pare, avrò bisogno del vostro aiuto”


Bene, per adesso il racconto si chiude qui con la fine della prima parte ma presto spero di riuscire a pubblicare il resto e continuare con questo nuovo progetto multimediale che esula dal semplice blog, un grazie speciale a Scillan che oltre ad aver realizzato la storia ha curato anche le illustrazioni.

Note:
[1]”Per l’occhio di Odino”
[2] è il momento dell'anno in cui la magia penetra i mondi e si celebrano figure come la Volva e la Seidhrkona, così come Odino e Freyja (che può anche essere confusa con Frigga, ed io la intenderò così), le divinità che più hanno a che fare con la magia.

Commenti