Il fiocco rosso intorno al platino


Si ritorna a parlare di videogiochi e di Trophies Hunter con un gioco indie che mi ha divertito nella sua semplicità stilistica ma che tratta temi profondi e disturbanti come il suicidio e la depressione con una pixel art molto ispirata.
Comprato per pochi spiccioli e cross buy tra PS4 e PS Vita questo Red Bow è un gioco che unisce meccaniche esplorative in scenari limitati con le visual novel dell'era 8-16 bit ed è suddiviso in quattro scenari diversi con molteplici finali, molti bad ending davvero macabri, regalando qualche ora di sano intrattenimento senza troppi frenzoli.


Ormai lo stile retro impazza nel web e tanti sviluppatori di videogames si sono lanciati in produzioni low budget nella speranza che il fattore nostalgia riesca a sopperire alla scarsità di contenuti.
Infatti i grandi classici della mia infanzia oltre ad una marea di pixel vantavano giocabilità e nel loro limite una trama che appassionava senza cut scene sborone e proprio per questo solitamente cazzio pesantemente i finto retro che non fanno sforzi.


Il titolo realizzato da Stranga Games invece ha quel fascino macabro e sottile che un buon horror deve avere per svettare tra le produzioni di serie B e ritagliarsi un posticino nel cuore di un appassionato.
Le vicende di Roh e delle strane persone che incontra nel limbo, gente disturbata e divenuta ormai dei mostri, con il suo ripetere il sogno o meglio l'incubo nella speranza di svegliarsi mi hanno affascinato.


Il titolo è in inglese ma si capisce bene la trama anche se i puzzle a volte sono un po ostici, come nei giochi punta e clicca di una volta, e non sempre la soluzione più ovvia è la migliore dato che appunto ogni livello può avere diversi finali.
Quindi sebbene la longevità non sia alta, in mezz'ora si può finire il gioco con calma, c'è una discreta rigiocabilità e per quanto con una guida il platino sia semplice giocando semplicemente c'è anche una certa sfida.


Il bello per i cacciatori di trofei è che le due versioni hanno set di trofei separati quindi giocando sia su PS4 che su Vita si ottengono in poche ore ben due giochi completati.
Devo anche dire che nella versione portatile ho apprezzato maggiormente la grafica pixellosa mentre su un televisore grosso con lo schermo a riquadro per dargli l'aspetto old in 4:3, come si vede in queste foto, non mi dava la stessa sensazione di vintage.
Se vi piacciono i titoli old school provate Red Bow perché nella sua semplicità risulta appagante.

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