Il Gundam della domenica - G Saviour, un buon model kit tratto da un pessimo live action


Ora che film tamarri come Pacific Rim hanno dato al grande pubblico un assaggio di quello che i robot giganti possono dare e che la citazione vista in Ready Player One ha infiammato gli animi  si parla sempre più intensamente, ovvero poco dalle nostre parti, del nuovo film live action ispirato a Gundam ma bisogna ricordare che non è il primo progetto del genere sul robottone Sunsire e che tutti vogliono dimenticare G-Saviour per diversi motivi.
Ciò però non ha impedito a Bandai di creare un singolo esemplare di model kit tratto da questo flop ancestrale che in realtà è pure discreto.


Procediamo quindi con la recensione e l'unboxing di questo nuovo ma per nulla amato Gunpla dedicato ad un film che comunque è in continuity con l'Universal Century e ci propone degli eventi ambientati nel 0223 ovvero settant'anni dopo gli eventi narrati in Victory Gundam e questo spiega il design di questo mobile suit.
Gli sprue che lo compongono sono solo quattro con un altro per le poly cap e giusto due adesivi.




Si parte dalle gambe che sono snelle ed hanno il difetto estetico di lasciare intravvedere la coscia squadrata ma anche il design del G-Saviour è così solo che si nota poco in quella orrenda CGI legnosissima.



I piedi sono molto belli come design ma serve della pannellatura per dare risalto ai molti dettagli che ha questo modellino che visto anche il prezzo in fascia media può essere un buon acquisto per gli estimatori dei Gundam protagonisti come il sottoscritto.


Una volta completata si nota come stoni quella parte a vista e ci vorrebbero altre rifiniture per colorare i tubi e dargli un aspetto meccanico.
Le plastiche si tagliano bene e sostanzialmente sono di tre colori, il bianco per gran parte del mobile suit con qualche pezzo di corazza blu che va a riprendere il colore del back pack mentre il nero è riservato per le parti interne stile inner frame ma ancora di vecchia generazione.




Infatti nonostante i buoni propositi nel creare un real robot questo model kit è stato sviluppato nel 2000 e provava a dare questa nuova direzione delle parti interne su cui montare l'armatura anche per gli HG.



Peccato che per restare fedele al design del film il risultato non sia performante come dovrebbe facendolo sembrare uno scheletrino con un armatura fuori taglia.
Infatti sebbene subito non si noti come Gundam è decisamente grosso e se paragonato al nonno F-91 creato cent'anni prima nell'UC ne riprende molti tratti ma è alto quasi la metà in più.




Il torace invece rispecchia un po il classico Gundam con i due bocchettoni sul petto che qui sono colorati con due adesivi metallizzati.



Il back pack con le ali attaccate alla schiena è molto ingombrante e questo non a caso è lo space mode con l'alta mobilità ovvero razzi direzionali ed alettoni ovunque.



Soprattutto nei fianchi che sono decisamente ingombranti e tolgono molto alla mobilità del modellino ed alla sua posabilità senza basetta.



La testa invece mi piace un sacco, sarà per i colori scuri del blu ed al design classico che lo fanno assomigliare al RX 78 FA di Thunderbolt, ma necessita di un po di cure.


Il fucile ha una mano con polso inclinato per essere ben posizionato e sia la spada che lo scudo energetico sono in clear parts cosa ancora rara all'epoca.
Un altra particolarità è che il fucile può essere riposo sulla coscia del G-Saviour grazie allo spuntone ad esagono sul polpaccio ed è per questo che presenta quel foro.


Come dicevo se paragonato al F-91 si notano le somiglianze ma la differenza nelle dimensioni sono tipo quelle tra il classico RX 78 ed il Nu Gundam segnando i ritorno ai moblie suit di grandi dimensioni.


Infatti concettualmente questo è l'ultimo Gundam dell'Universal Century non solo perché la storia si svolge dopo il collasso della Federazione ma anche perché la serie dopo come eventi è Reconguista in G che diciamocelo ha rovinato tutto.
Quindi nonostante non sia un capolavoro di modellino sono lieto di averlo in collezione per il suo valore storico e simbolico come icona del tentativo di fare un live action andata molto male e quindi spero che serva da monito alla nuova produzione.

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