In questo inizio anno portasfiga di numero non ho trovato particolari fumetti che attirassero la mia attenzione, per questo la rubrica delle recensioni si è assottigliata ma adesso si torna alla grande con ben quattro fumetti simili ma diversi tra loro.
Ormai come per i model kit sto diventando un esteta e cerco cose sfiziose e con caratteristiche particolari per destare il mio interesse, ecco opinioni di quello che ho letto ultimamente.
Partiamo con Levius un manga molto atipico incentrato sulla boxe ed il riscatto sociale di chi ha subito una menomazione ed ha sostituito parti del corpo con protesi meccaniche.
L'idea non è poi così innovativa anzi mi ricorda molto Alita fuso con Cestus ma il manga di Haruhisa Nakata ha una sua forte personalità che lo rende davvero intrigante.
Il tratto del disegno è smodato e mi piace tantissimo anche come usa le varie inquadrature nelle vignette ed i campi lunghi, visivamente è uno spettacolo unico ma la storia ci ha messo un po a prendermi.
Adesso Star Comics è arrivata al terzo ed ultimo numero ma ho scoperto che in patria è uscito nel 2015 il primo volumetto del sequel Levius Est e spero che arrivi presto da noi e continui con un altro bellissimo ciclo le avventure di questo gladiatore moderno.
Consiglio quindi di prendere al volo la prima serie di tre numeri per imparare ad amare Levius in attesa del suo ritorno sulle scene.
Restando in tema di cazzotti e riscatto sociale non si può evitare Rocky Joe che adesso è nuovamente disponibile grazie alla ristampa in formato Perfect Edition, 14.5 x 21 che francamente non sopporto, e nonostante molti conoscano superficialmente il personaggio grazie al cartone animato leggere il manga è tutt'altra cosa.
Lo stile sporco ed arrotondato di Tetsuya Chiba è un classico degli anni sessanta, il manga di Ashita no Joe è del 1968, ma potrebbe fare storcere il naso ai bimbiminkia moderni che così perderanno una delle storie più coinvolgenti e drammatiche dell' sport nippoinico.
Soprattutto l'inizio con Joe nel riformatorio minorile è colpo al cuore e si discosta parecchio dagli altri pugili figosi come Sugar e Hajime no Ippo perché non si tratta solo di vincere nello sport ma di uscire da una condizione disagiata grazie alle proprie capacità e questo fa di Rocky Joe e del suo finale una pietra miliare del fumetto internazionale che tutti dovrebbero leggere.
Per finire questo post con altri due manga assonanti ho letto Monster Musume che presenta il tipico harem con un ragazzetto sfigato pressato da mille fighette solo che le ragazze sono membri del programma di scambio culturale ovvero dei mostri come Naga metà gnocca metà serpente
Inutile dire che questo strano ecchi con i mostri è alquanto stomachevole e da giappomaniaci infatti posso capire i serial in stile harem ma un ragazzo normale che si trova la tipa cavalla è alquanto, troppo, bizzarro.
Per questo devo dire che lodo l'inventiva di Okayado, e credo proprio di capire perché usa uno pseudonimo per non farsi riconoscere, ma non capisco come possa essere un successo una roba del genere mentre le nuove generazioni di lettori non conoscono Maison Ikkoku ne Video Girl Ai.
Ho interrotto la lettura al secondo numero perché davvero questa cosa è tipo il furry solo incentrata sui nemici dei JRPG in versione femminile e poi ci stupiamo che i lettori di manga vengano bollati come maniaci quindi per me è bocciato e non solo nel senso che i personaggi hanno le bocce grandi.
Chiudiamo con il manga di Yo-kai Watch pubblicato dalla Panini che ripropone le avventure della serie televisiva che a sua volta è tratto dal videogioco per Nintendo 3DS.
Si tratta una trasposizione che inizialmente potrebbe sembrare dozzinale e per bambini, come il fumetto dei Pokemon, ma in realtà è proprio la storia di Yo-kai Watch a conquistare pian piano come una favola moderna.
I disegni di Noriyuki Konishi sono alquanto elementari ma si sposano bene con il design del gioco e Jibanyan resta uno dei miei personaggi preferiti.
Anche qui il protagonista si trova circondato da mostri che diventano suoi amici, ma non cercano di farselo per sua fortuna, e l'unica pecca secondo me è il formato 18 x 26 con solo 100 pagine che lo rende dozzinale a prima vista ma il suo contenuto merita di essere letto soprattutto se non si ha giocato al magnifico gioco a cui si ispira.
In breve tempo ho letto quattro manga che a coppie si assomigliavano per concetti e spunti narrativi ma così diversi tra loro che possono essere apprezzati tutti allo stesso modo, tranne Monster Musume che resta inquietevole, e quindi li consiglio con le dovute precauzioni.
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