Nier Automata, quando lo stile diventa arte


I giochi di Yoko Taro, Drakengard ed il primo Nier, sono dei capolavori che spesso le masse non riescono a cogliere, non solo potrei giocarmi un testicolo che in pochi tra i bimbiminkia che osannano CoD ed Assassin Creed come dei giochi rivoluzionari sanno chi sia.
Rilancio con l'altro per affernare che nonostante sia uno dei giochi rivelazione del 2017 in pochi hanno giocato a Nier Automata, preferendo il più pubblicizzato Horizon Zero Dawn e per questo si sono persi un vero capolavoro.


Il bello di Nier non risiede solo nel suo gameplay stiloso e sfaccettato, nella sua grafica essenziale ma curata nei dettagli che servono, nella trama che cattura il guocatore in un vortice facendogli rigiocare il titooo sino a vivere tutti i 26 finali che questa meraviglia ha da offrire.
No il bello di Nier è che amalgama tutte queste cose senza esagerare e riesce a sorpendere passo dopo passo.


È difficile descrivere Nier, bisogna provarlo per essere catturati dal suo fascino raffinato, eppure prodotti come DMC ed il discusso Metal Gear Rising e la magnifica Bayonetta non sono che un piccolo assaggio di quello che ha portato Platinum Games ed il director di Square-Enix Yoko Taro a creare un gioco spumeggiante.


Inizia come uno shot'em up, si evolve in un platform, trasforma in un action, modifica in un free roming eppure Nier resta sempre una meraviglia.
Il design tipicamente giapponese fuso con  meccaniche di gioco raffinate e soluzioni di gameplay mai scontate rendono Nier un must per gli amanti degli action adventure con quel pizzico di JRPG che non guasta mai.


La colonna sonora è semplicemente pura gioia che si diffonde mentre zona dopo zona  ci si fa largo tra nemici ed insidie in quello che segna un nuovo standard per questo genere.
Ma è lo stile il vero tocco di classe che distingue questo gioco dalla massa, dalle schermate di caricamento alle scelte cromatiche di alcune sequenze, dal design dei personaggi e dei nemici, passando per il sistema di potenziamento tutto è un gioiello costruito ad arte per appagare il giocatore.


Inutile dire che il design degli esoscheletri e di certi nemici mi manda semplicemente in brodo estasi facendomi uscire il sangue dal naso, e non solo per la conturbante B2 che riesce ad essere un personaggio femminile a tutto tondo nonostante sia un automa, e bisogna vederlo per gratificare l'occhio con tale bellezza e capire quanto colpisce il giocatore vivere una simile esperienza videoludica.


Un tempo esisteva Devil May Cry poi venne la violenza di God of War e la sensualità di Bayonetta ma adesso è il tempo dello stile e Nier Automata vince a mani basse su tutto.
Per chi non ha mai giocato il Nier precedente non c'è problema anzi forse è meglio perché fare paragoni è impossibile, Automata è dieci spanne sopra la concorrenza.
Se gameplay e sonoro sono spettacolari, la grafica discreta, non si può dire che la longevità non sia eccelsa e chi prova questo gioco non potrà che innamorarsene.

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