Kamen Rider Amazons lo sbulacco dell'ultraviolenza in soli 13 episodi


Quando si pensa ai tokusatsu vengono subito in mente tizi con costumi sgargianti che combattono a pattoni pupazzoni di gomma ed a grandi linee è così anche in questa serie di Kamen Rider se non fosse per il sangue, la violenza, la drammaticità degli eventi e lo spessore psicologico che porta Amazon alle vette dell'horror fantascientifico.


Dopo l'intervista agli Italian Sentai Subranger mi sono buttato nelle visione di questa serie sfruttando i giorni di convalescenza a letto per l'influenza e sono rimasto davvero colpito.
Una delle differenze più sostanziali è rappresentata dalla squadra di Disinfestazione, simile a quelle viste in Ultraman, che mostra come gli esseri umani affrontano i mostri di un banale tokusatsu armati di fucili e pistole.


La trama cupa si nota appunta dalla sofferenza disumana di questi personaggi che presto scopriremo compiere tutti questi sacrifici solo per soldi.



La parte centrale con il serial killer umano che picchia selvaggiamente Nozomi è una di quelle situazioni che ti fa ribollire il sangue da tanto è incivile e drammatica eppure è uno di quelli a restare impunito perché non è loro compito fermarlo.


l'originale del 1974

Tolto il lato eroico a questi difensori dell'umanità e disumanizzato il protagonista che combatte seguendo i suoi istinti in un gioco tra cacciatore e preda Amazon è la serie più cruda e realistica della saga di Kamen Rider, che vanta quasi 50 anni di vita, ma non si tratta di un remake della serie omonima del 74 visto che personaggi e storia sono completamente diversi..


Quello che viene ripreso in questo Amazon è la crudeltà, la cattiveria della lotta tra mostri ed umani, gli Amazon appunto mangiano le persone e questo si dice e si vede trasformando molti episodi in piccoli teatrini dell'orrore come quello del ristorante o del condominio infestato.


Abbandonati i tratti di un semplice tokusatsu per bambini Amazon si presenta con una regia di tutto rispetto ed una fotografia potente, anche se a volte volutamente scurita con filtri artificiali,


Anche il modo di combattere è diverso dalle solite serie dei Rider, cosa che succedeva anche nella vecchia serie tanto che il pubblico non aveva gradito e fu chiusa prematuramente.
Infatti qui c'è sangue e violenza ma soprattutto una feroce cattiveria animale che esula dalle serie moderne come Kamen Rider Ghost con il suo bukkake di buonismo o il politicamente corretto di EX Aid dove curano anche il cancro al pancreas perché salvarlo dai bugster non era abbastanza.


Questa serie parla di una multinazionale che ha fatto una cazzata esponendo la città ad un pericolo biologico, non è Resident Evil perché la gestiscono molto meglio a dire il vero, che ingaggia della gente per ammazzare i soggetti dei test fuggiti.
Il cameratismo della squadra e le loro motivazioni del tutto umane per correre simili rischi mi hanno conquistato.


Un po meno il protagonista Haruka Mizusawa interpretato da Tom Fujita che ha sta faccia con il mentone ed il sorriso da ebete, magari è una grande interpretazione, ma proprio non mi dice niente come protagonista e trovo che sia il personaggio meno carismatico di tutta la produzione.


Mentre invece per quanto stupida ed irritante nella sua gabbia di vetro trovo Mizuki un bel personaggio, bello nel senso che Rena Takeda è davvero la classica giapponesina da hentai scolastici e incesto con il fratello che fa bagnare i giappomaniaci e da "linfa" a certe fantasie.


Ciò sopperisce al fastidio che provoca il suo personaggio irritante che comunque resta essenziale per lo sviluppo narrativo e psicologico di Haruka.


Trovo smodati invece Nanaha e Jin, lui è il bassista carismatico che non deve chiedere MAI interpretato da Masashi Taniguchi che è un gran figo.


Vive la sua vita con il ritmo che vuole, mangia uova come se il colesterolo non lo riguardasse, e guida una moto cazzutissima.
Naturalmente quando si trasforma in Alpha è davvero stiloso e molto più brutale di Omega.
Lei invece è davvero patonza, la vicina un po hipster con le galline sul tetto per fare uova fresche e che noi tutti vorremmo limonare duro, eppure Ayu Higashi non ha fatto tanti ruoli limitandosi a poche produzioni da quello che sono riuscito a scoprire.


Naturalmente tra i personaggi della squadra di disinfestazione spicca Nozomi Takai ovvero Kanon Miyahara che con la sua faccia da ragazzina sfavata ha già interpretato diversi live action tra cui High Kick Angels nel 2014.


Principalmente perché riesce a fare questo, vedi sopra, ed infatti anche Nozomi ci va giù pesante di calci e piroette nei combattimenti ed in molti si vede che non è uno stunt anche se come spesso accade per ovviare alla mancanza di un vero addestramento si sopperisce con inquadrature e trucchi come ci insegnano gli Hikonin Sentai Akibaranger.


Tra i personaggi maschili che invece mi piacciono praticamente tutti spicca il truffatore Kazuya ed il capo squadra Shido, anche il cecchino Fukuda alla fine mi ha conquistato con la sua aria da sapientone, mentre Mamoru per il ruolo che deve ricoprire è abbastanza coglione e scassapalle.


Questo remake del 2016 in soli tredici episodi è molto particolare e ringrazio davvero di cuore gli Italian Sentai Subranger per averlo tradotto, dopo un inizio piuttosto lento ed articolato mi ha conquistato e la parte centrale raggiunge dei picchi di cattiveria sproporsitati che sono andato a controllare nei credits se non lo dirigeva Takashi Miike.


Lo scontro con Sigma è spettacolare e drammatico mentre il finale è un po moscio e troppo aperto lasciando allo spettatore il compito di decidere cosa è meglio per questi esuli sulla spiaggia, metafora di tanti mostri di Frankenstein che non sono davvero cattivi ma seguono solo il loro istinto bestiale ed i dettami della natura, inattesa della seconda stagione in arrivo quest'anno.


Un altra cosa che davvero merita è la canzone finale Armour Zone di Taro Kobayashi che mi galvanizza, nonostante i pochi episodi la qualità della serie è altissima, o forse proprio per quello dato che nel finale si nota come ormai debbano riciclare i costumi dei vecchi nemici per fare numero, ma è la storia in se ed i suoi contenuti maturi a rendere Kamen Rider Amazons un tokusatsu da guardare quindi fatelo!

Commenti