Gosei Sentai Dairanger finalmente tradotto


Correva l'anno 1993 ed il mondo era certamente un posto migliore, tutto era più buono e bello oserei dire genuino, la televisione dava intrattenimento vero e non esisteva la pirateria invadente che diffondeva la conoscenza a discapito della propria anima.
Per questo e per il fatto che internet era qualcosa di simile a quello visto in War Games, ma senza la guerra termonucleare globale, quindi vedere i Super Sentai in Italia era un miraggio dato da poche emittenti televisive che coraggiosamente avevano tradotto alcuni tokusatsu nipponici.
Per fortuna ormai l'oscurantismo è passato e siamo nella luce benevola elargita dagli Italian Sentai Subranger che porta a noi la bellezza di queste mitiche serie.


Il fatto che oltre alle nuove serie come Kamen Rider Ex-Aid attualmente in corso in Giappone, l'arrivo finalmente di Ultraman Ginga, senza contare la serie di Kamen Rider Ghost di cui aspetto la fine è bello vedere che si stanno dedicando a ripescare serie storiche dal grande valore.
Quindi questo Gosei Sentai Dairanger è davvero benvenuto con quel carico di emozioni che rispecchiano il Giappone anni 80-90 che ha dato vita all'amore per questi serial.


Gli scorci della città sono proprio quel dipinto immaginario della metropoli di Tokyo che i manga hanno dato alla mia generazione così come le dosi di arti marziali e robottoni che contiene questo splendido tokusatsu vintage.
Tra cui i tentacoli hentai che catturano le bambine come quelli che catturano la piccola Yumi, sorellina del protagonista Ryo che da li a poco diventerà Ryuu Ranger.


Ciò però succederà solo dopo alcuni eventi inaspettati come l'arrivo nella base in allestimento grazie al drago meccanico e lì l'eroe del caso farà la conoscenza dei suoi tre amici e compagni che come prima cosa lo scorteranno nuovamente alla base dopo il suo tentativo di fuga.


E' particolare vedere come in oltre vent'anni di serie Sentai, Dairanger è la diciassettesima di questo prolifico filone, i personaggi adulti siano stati sostituiti da ragazzini sempre più vicini al pubblico moderno mentre qui il maestro Kaku che insegnerà ai ragazzi il potere del KiRyoku con la sua sobria tutina color vinaccia e gli occhialini tondi da drogato.


Intanto appaiono i primi generali cattivi, tra cui la capa, che non si sa bene perché vede grosse palle nel cielo.
Diciamo che questo tipo di fantascienza mi ricorda un po UFO ed altri telefilm surrealisti degli anni settanta e non mi dispiace affatto.



Per sottolineare come sia vintage questo concept ecco i due sub sgherri arrivare a bordo di una berlina vestiti di pelle e borchie per passare inosservati.
Devo dire che nonostante le mimmate che possono esserci nei tokusatsu questo approccio fantascientifico post apocalittico mi piace  olto di più degli ultimi serial colorati con la gente in costume di lattice.


L'arrivo del quinto componente della squadra dalla Cina viene intercettato da un gruppo di sgherri nemici sulle biciclette ed anche qui sono scene prese di peso da qualche hentai gangbango con i molestatori dei treni.
Ma l'arrivo dei nostri porterà Rin in salvo e la comparsa del primo comandante nemico...


Nella sua forma innocente di bambino povero di Gen di Hiroshima con lo yoyo che era di per se inquietante.


Non che la sua forma sia migliore senza camuffamenti e continuo a sostenere che sia un ammasso di tentacoli zozzi.


Tesi rafforzata dai suoi attacchi a base di tentacoli che avvolgono i nemici ma è tempo di trasformazione e poco importa se questi giuvini non sono stati addestrati.


Non si sa bene ne come ne quando gli siano stati dati i bracciali che permettono la trasformazione ma per una serie Super Sentai anni 90 è un inizio alquanto canonico e bisogna dire che sono certamente più comodi di altri accrocchi creati per le squadre successive.


I costumi delle cinque stelle mi piacciono un sacco con quel caschetto ed il giubbetto, anche qui bisogna ammettere che il design era concepito per essere più maturo e realistico a differenza dei nuovi tokusatsu improbabili e stilosi di oggi.


Le scene di combattimento sono ben coreografate e si tirano un discreto numero di pattoni ma per i Dairanger non c'è gioco e presto sconfiggeranno tutti i minion dai costumi da camerieri francesi.


Tra le varie armi della sdquadra, a disposizione di tutti, c'è il bastone che qui viene usato in modo molto efficace per flagellare le parti basse dei nemici.


La spada è molto più realistica delle cinesate moderne e richiama il design di armi vere con tanto di colorazioni metallizzate per la lama.


Tra gli attacchi del KiRyoku ci sono diverse tecniche a seconda del personaggio ma naturalmente il rosso usa il fuoco e poco importa che sino al mattino prima non sapesse fare niente di tutto ciò limitandosi a consegnare ramen con la sua bicicletta.


Torniamo però a sottolineare le parti psichedeliche del telefilm con questa sequenza onirica per la partenza del drago RyuuSei-Oh dove maestro Kaku medita su una cassa di legno sino a fluttuare in una dimensione fluo che poi esplode in una palla di fuoco che libera la bestia sacra.


Il drago in se è una cosa fighissima e riesce da solo a mertitare il best mecha per questa serie.
Il fatto che poi venga pilotato standoci ancorati sopra mi ricorda molto Uchuu Keiji Gavan e mentre sta per iniziare il combattimento con il mostro gigante... titoli di coda e continua.


Insomma questa patina vintage mi piace un sacco e sono contentissimo di poter vedere questa serie tradotta nonostante possa essere difficile da digerire per i giovincelli ma diciamocelo solo in Giappone sono i bambini a vedere i tokusatsu perché da noi li guardano solo gli adulti che sono bambini dentro e vogliono vedere robottoni, mostri giganti, e tizi in costume che si menano.
La recensione di questo primo episodio è un po scherzona perché nonostante l'ottimo lavoro fatto dagli ISS sono io ad avere poco tempo ed ho preferito non mostrare come sono adesso gli attori concentrandomi sul non sense dell'episodio.

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