Furi - quando la furia non basta


Mi rendo conto di non giocare più tanto alla Playstation quando faccio una recensione con più di un mese di ritardo da quando ho il gioco.
I videogames sono una delle mie passioni ma il tempo scarseggia e non riesco a costruire Gunpla, vedere anime, e soprattutto provare i giochi del Plus come si deve.
Infatti Furi l'ho avuto gratis e quindi non posso lamentarmi ma sarà lo stato d'animo attuale o il poco tempo da dedicare al gameplay ma un gioco basato unicamente si boss fight non mi convince al 100% neanche se dietro c'è Takashi Okazaki.


Proprio perché Furi è il nuovo progetto, finanziato con un ctowfounding, dell'autore di Afro Samurai mi ha subito attirato però dopo la cocente scottatura di Afro Samurai 2 che è stato cancellato dando un risarcimento a tutti coloro che lo avevano comprato la fiducia non basta.


Il problema di Furi a mio avviso è che è pensato solo per gli hardcore gamers, che infatti lo adorano, ma il gioco oltre essere molto difficile presenta una struttura limitata ed in pratica è l'opposto di Asura Wrath dove il gameplay basilare supportava la spettacolarità dell'azione.
Qui invece bisogna adattarsi ai pattern dei boss che cambiano barra di vita dopo barra rendendo una singola boss fight lunghissima e molto tecnica in una sorta di trial and error che costringe a rigiocare più volte lo scontro sino a quando si capisce come contrattaccare.


Nonostante il titolo Furi è uno dei giochi più lenti e ragionati tra gli action che ho provato ultimamente, le Tartarughe Ninja sono molto più frenetiche nonostante i boss che cambiano schema e L'Attacco dei Giganti è pura azione .
In un momento in cui voglio azione senza pensiero non mi trovo bene a giocare a Furi.
Quindi preferisco dedicarmi a LEGO Dimensions ed ai suoi pack aggiuntivi e per essere sinceri Furi non mi ha neanche colpito tanto come design.


La grafica è minimal e le ambientazioni ridotte all'osso quindi non riesco ad affezionarmi come con Shadow of the Colossus dove le boss fight erano supportate da un design magiatrale e sognante che catturava l'attenzione del giocatore mentre cercava i colossi.
Sarà la mancanza di questa scintilla a non aver fatto accendere il fuoco di Furi nel mio cuore, Killer is Dead e No more heroes per dire mi hanno conquistato nonostante i difetti, quindi a pagamento non consiglio questo gioco se non allo zoccolo duro dei giocatori di Dark Souls che saranno costretti a giocare a difficoltà massima per vedere il vero finale ma per me la fuga finisce qui.

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