Mighty No 9 non centra il bersaglio ma ci va molto vicino, la recensione!


Non mi sembra vero ma finalmente posso toccare con mano il nuovo gioco di Keiji Inafune che sembra Mega Man, ha il design di Mega Man, si gioca come Mega Man ed ha la stessa storia di Mega Man con più industriali mega-lomani quindi tutti i miei sensi mi dicono che è Mega Man!
Ed invece no, naturalmente si tratta di Mighty No 9 che dopo anni di attesa si attesta come successore spirituale di Mega Man se solo non fosse palesemente uguale.

Mighty No 9 nel 2015

Non è una critica ma il fatto che il gioco erede di Mega Man era stato presentato in una luce molto diversa come Kickstarter e per divventare commerciale ed arrivare veramente nei negozi, oltre che digitale anche fisicamente con un ottima D1 edition con tanto di poster e mini artbook, ha fatto dei passi indietro secondo me notevoli.

Mighty No 9 nel 2016

Il gioco adesso è davvero il successore di Mega Man come volevano i fan e sembra più un reboot della serie, come Ratchet e Clank, che non la sua evoluzione e questo per me è un male.
Inafune nel corso degli anni ha saputo reinventarsi passando dai classici Mega Man, Rock Man in Giappone, al primo e bellissimo Onimusha ma adesso il suo ritorno alle origini dopo rinvii e cambi dovuti alla nascita amatoriale del progetto non riesce a brillare come dovrebbe.


Paradossalmente la cosa che più mi aveva attirato di questo gioco è quella che mi ha colpito meno, sembra di giocare a super gianni bros su WiiU e devo ammettere che il nome fa tanto, come per Final Fantasy, quindi le eccessive similitudini abbassano il valore complessivo.
Mi ha colpito vedere che i testi sono in italiano, mentre l'audio può essere messo in giapponese oltre che nel fastidiosissimo inglese ed un francese che fa molto JarJar, inoltre la copia fisica per PS4 contiene il DLC Ray, con livello aggiuntivo e nuovo personaggio giocabile, e concede la possibilità di scaricare il gioco digitale su PS3 ed anche su PS Vita quando sarà disponibile.


Visto che il set di trofei è separato si tratta di una cosa golosa per i Trophies Hunter e la giocabilità hardcore di Mighty No 9 farà felice lo zoccolo duro dei platform old school ma più delle sezioni intermedie il vero ostacolo sono i boss.
Per chi crede che Dark Souls III sia difficile sconsiglio anche solo guardare questo gioco perché qui le bestemmie volano rasoterra e centrano sempre il bersaglio da dietro, questo è un vero trial and error che potrebbe logorare i vostri nervi e dare soddisfazioni a pochi.


La longevità è alta appunto perché al primo tentativo è difficile proseguire ma una volta capito come sembra che non ci sia mai stato nulla di più semplice, con una certa dose di manualità e pazienza, e sconfiggere tutti i Mighty è un impresa davvero lunga ed appagante farcita da sfide e missioni EX.
Il prodotto di Inafune non centra pienamente il bersaglio ma si presenta sul mercato in un periodo in cui i giocatori sono affamati e potrebbero accettare i compromessi tecnici e stilistici per godere di questa piccola perla retro.
Non aver osato di più per evolvere il genere è il classico rovescio della medaglia dei generi di nicchia che per mantenere l'interesse del proprio pubblico non possono cambiare davvero ma Mighty No 9 merita di essere provato se avete amato quello che rappresenta.

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