The King of Fighters XV il ritorno del ritorno

 

Sebbene ormai i fasti della SNK e del Neo Geo siano un vago ricordo nella mente di pochi irriducibili appassionati di picchiaduro la serie di The King of Fighters è sopravvissuta e fa il suo ritorno, dopo il ritorno della serie su PS4, con il quindicesimo capitolo ufficiale.
Ecco dunque la mia breve recensione di quello che è si un buon titolo ma non il ritorno del Re che avrei voluto.


Non parlo tanto del lato tecnico che non brilla a sufficienza, paragonato a Street Fighter V ma anche al grande reboot di Mortal Kombat, ma del fatto che a differenza delle altre grandi serie che cercano di restare a galla in un panorama dominato da MOBA, FPS, e titoli più moderni la formula è stata migliorata ma solo per la componente online lasciando al single player davvero poco.
Lo testimoniano anche i trofei di cui quasi la metà è per spronare i giocatori a fare match online sebbene questi non presentino nulla di particolarmente appagante ed addirittura molti trofei non possono essere fatti in versus così da cercare di costringere i giocatori a grindare.


Almeno sul lato dei lottatori KOF XV vanta ben 39 personaggi tra cui tanti team storici e sebbene al momento non ci siano DLC sul PSN nella confezione fisica D1 è presente il codice per il costume di Tarry Garou Mark of the Wolves e ci sono degli spazi per futuri lottatori da aggiungere.
Insomma KOF è tornato ma con poca verve infatti anche io me ne ero quasi dimenticato e l'ho preso in preorder solo perché trovato a poco.
Dopo King of Fighters XIV nel 2016 che mi aveva gasato devo dire che nel 2022 non provo quella stessa gioia a ritrovarmi di fronte un prodotto che ha saputo evolversi pochissimo con la scusa di rimanere fedele al concept originale.


Eppure il gameplay è solido e ci si picchia bene con un ottimo feeling senza contare che le musiche mi piacciono un sacco ed il design dei nuovi personaggi mi intriga.
Insomma oltre alla modalità storia, che permette di sbloccare dei bellissimi finali con disegni stile anime, c'è ben poco da fare se non buttarsi nell'online dato che le missioni non sono altro che sfide combo davvero tecniche ma che non danno nessun premio per lo sbattimento.
Manca una modalità storia cinematica ormai assodata nei picchiduro moderni e qualsivoglia ricompensa, bastava qualche shop in game per sbloccare costumi variant e colori, non ci sono neanche eventi della community per ottenere ricompense speciali insomma niente se non forse l'arrivo di qualche DLC a pagamento in futuro.


The King of Fighters XV non è un brutto gioco ma ha il sapore di un occasione sprecata nel cercare di restare ancorati alla nicchia di hardcore gamer che faranno lo story mode a ripetizione o si scasseranno online per qualche mese.
La longevità è dunque pari solamente alla voglia del giocatore di cimentarsi in questo titolo che non fa nulla per invogliarti a giocare ancora ed è un gran peccato, forse quando sarò più sereno apprezzerò maggiormente l'ottimo gameplay ma dopo averci giocato un pò ho voglia di tornare su Horizon Forbidden West e trovo che averlo fatto uscire un giorno prima di un simile capolavoro sia l'errore di marketing più grosso del 2022 e come al solito non capisco perché a gennaio si fa la fame per poi aver tanta carne al fuoco nei mesi successivi così che un titolo non eccelso come questo venga presto abbandonato.

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