Il Re è tornato! Lunga vita a Street of Rage 4


C'è stato un tempo in cui i picchiaduro erano la punta di diamante delle console nipponiche e non solo, la gente li amava e passava il tempo con Re indiscussi come Fatal Fury, il mitico Street Fighter, ed il sanguinoso Mortal Kombat ma a molti come me d'altronde piacevano i beat'em up co-operativi.
Non solo il leggendario Double Dragon era una partita obbligatoria in sala giochi ma anche Golden Axe e poi i più moderni Final Fight e naturalmente Street of Rage che adesso è tornato per farsi incoronare Re del genere su PS4.


Eppure ecco che dopo 26 anni, Street of Rage 3 o meglio Bare Knuckle III risale al 1994, il ritorno di questo picchiaduro a scorrimento mi ha galvanizzato anche perché è davvero un capolavoro che omaggia il genere.
Non solo la grafica 2D resta fedele al concept originale senza sfociare nel 2.5D è nel finto 3D di certe produzioni moderne e sequel che non sono all'altezza degli originali ma anche perché Street of Rage 4 è dannatamente amarcord.


Tornare a giocare con Axel e Blaze è stato molto divertente ma anche i nuovi personaggi non sono male e soprattutto la modernità ha fatto centro inserendo la special move con triangolo, che consuma vita recuperabile eseguendo combo subito dopo, e diversificando notevolmente i personaggi.
I ragazzi di Dotemu hanno ripreso il brand con perizia e sono riusciti in un vero miracolo che mi ha davvero entusiasmato per giorni mentre svisceravo il gioco.


Infatti questo quarto capitolo non solo è un passo avanti per la serie ma per il genere in se proponendo soluzioni davvero stilose che fanno la gioia dei giocatori grazie ad un sistema profondo e notevolmente stratificato che una volta padroneggiato appaga incredibilmente spezzando la monotonia del genere.


Infatti sebbene la storia con i suoi dodici livelli duri più di un ora, con la possibilità di interrompere e continuare in un secondo momento o addirittura ricevere degli aiuti come vite extra nel caso non si riesca a finire il livello, bisogna ripeterla e ripeterla con i vari personaggi.
Questa saga l'ho rigiocata solo successivamente, dato che all'epoca non avevo le console della SEGA, ma ancora adesso ha il suo fascino in stile B movie poliziesco dove il crimine si combatte a mani nude per le strade.


Non a caso si tratta di un gioco arcade, con la possibilità del multiplayer in locale oppure online ed anche delle sfide versus in arene, ma la cosa che mi ha davvero colpito è l'amore per i predecessori con tanto di livelli retro e la possibilità di sbloccare i personaggi classici dei primi tre giochi in tutta la loro pixel art.


Probabilmente chi non ha mai vissuto quell'epoca non potrà capire ma rivedere personaggi classici prendere nuovamente vita è un vero piacere e questo titolo è un degno omaggio al genere e non solo perché sono davvero soddisfatto a differenza di molti titoli pretenziosi che ho provato nel corso degli anni e che non mi hanno mai dato questo feeling.
Decisamente Street of Rage 4 è un titolo per nostalgici ma in questo periodo di isolamento un buon arcade, con anche la possibilità del multiplayer, è una manna davvero ben accolta.


Anche la colonna sonora realizzata dai veterani Yuzo Koshiro e Olivier Deriviere riesce a trasportare il giocatore nostalgico indietro nel tempo, quando un bel gioco era tale proprio perché bello, ed a mio avviso questa è una caratteristica che pochi giochi "nuovi" possono vantare.
E' facile creare reboot e remake degni di nota ma dare vita ad un sequel altrettanto valido è una cosa rare e Street of Rage 4 ne è un fulgido esempio che per una cifra relativamente bassa sul PSN riesce ad incantare e mi ha reso davvero felice facendomi sanguinare i polpastrelli a forza di giocarci.

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