La fantasia è finita da un pezzo ma tra i tanti reboot e remake che stanno imperversando non avrei mai pensato di rivedere il logo di City Hunter, opera che personalmente adoro, ma già dopo il live action francese avrei dovuto capire che il pubblico ancora conosce ed ama questi fantastici personaggi.
Però il manga City Hunter Rebirth non è realmente un reboot della serie, dopo che Angel Heart lo aveva fatto deragliare con la morte di Kaori, bensì un sequel anche se le sue particolarità lo rendono più un what if.
Infatti la storia di questi quattro volumi, la serie è iniziata in patria nel 2017 e si è conclusa come miniserie senza dilungarsi eccessivamente, è incentrata su una trentenne del "nostro mondo" appassionata di manga e che adora City Hunter.
Si tratta di un OL con una vita monotona sino a quando viene investita da un camion e finisce tra le braccia di Ryo Saeba.
In più si ritrova trasformata in una studentessa con la marinaretta così che Ryo possa soccorrerla meglio con il suo terzo braccio.
Peccato solo che come si vede dalla copertina storia e disegni sono di Nishiki Sokura, di cui ho trovato poche informazioni ma a naso era un assistente di Hojo dato che vanta un tratto molto simile anche se meno curato.
Insomma questo primo numero è stato comunque piacevole, anche se l'escamotage del vieni investito e finisci in un mondo fantasy incomincia un po a nausearmi, e ritrovare personaggi e situazioni familiari mi ha reso nostalgico.
Decisamente non avrà lo stesso appeal sui lettori moderni ma è comunque un manga scorrevole e divertente che consiglio anche se non è propriamente una lettura natalizia.
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